Zampetti PAT Lazio

Prodotto Agroalimentare Tradizionale del Lazio

Gli Zampetti di suino, sottoposti a bollitura e condimento con sale e aromi naturali sono commercializzati interi o tagliati a listarelle (tipo cotiche). Presentano aspetto tendineo, colore marrone chiaro e sapore sapido con eventuale aroma di limone. Il peso finale è di 10-20 g.

METODO DI PRODUZIONE

Gli Zampetti, ottenuti dal suino pesante, vengono conservati in cella frigo a 0-4°C per 1-2 giorni. Cucinati in acqua bollente fino al disosso vengono conditi con sale ed aromatizzati con aromi naturali. Prima della commercializzazione, interi o tagliati a listarelle (tipo cotiche), passano una fase di raffreddamento in cella frigo per 24 ore.

CENNI STORICI

Prodotto storico del Lazio citato dal famoso cuoco e scrittore romano Apicio, autore del “De Re Coquinaria”, che esalta gli “zampetti di porco pieni” e le altre pietanze a base di carne di maiale. Tradizionalmente prodotto nei soli mesi invernali, rappresenta un tipico preparato da “osteria” o da “fraschetta”.

AREA DI PRODUZIONE

Intera regione Lazio

Caciotta dei Monti della Laga PAT Lazio

La caciotta dei Monti della Laga è un Formaggio di antica origine, legato ai territori più in quota dell’Appennino centrale, catena montuosa che univa luoghi anche lontani tra loro grazie alla pratica della transumanza. Una certa similitudine, infatti, di questo con altri formaggi abruzzesi e pugliesi è data proprio da tale pratica. Se ne ritrovano…

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Olio monovarietale extravergine di Ciera PAT Lazio

L’olio monovarietale extravergine di Ciera si ottiene dagli ulivi della varietà locale, particolarmente vigorosi, che presentano un portamento assurgente, una chioma folta, rami lunghi e sottili, foglie ellittico-lanceolate di grandezza media e di colore verde scuro. Il frutto di medie dimensioni e forma ovoidale, matura nella prima decade di novembre. La resa media è del…

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Asparago delle acque albule di Tivoli e Guidonia Montecelio PAT Lazio

Nell’antichità era già apprezzato in cucina dai greci e dai romani, che nei loro scritti ne hanno lasciato numerose testimonianze. Tra i romani fu Catone, nel suo De agru cultura intorno al 200 a.c. ad illustrarne la coltivazione con molta chiarezza alpunto che possiamo dire che le tecniche di allora non erano molto diverse da…

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