Yogurt di bufala PAT Campania

Prodotto Agroalimentare Tradizionale della Campania

Lo yogurt di bufala si presenta di colore bianco nella versione naturale ed è confezionato in barattoli di vetro o plastica di vario formato da 100 a 1000g; a volte i produttori depositano un sottile strato di confetture o marmellate sul fondo del barattolo che conferisce uno stato colorato al vasetto ed il sapore secondo la confettura usata. L’odore è lattico con note  acidule tipiche dello yogurt. Il sapore prevalente è l’acidulo. L’aroma prevalente è il lattico fresco. Conservato in frigorifero a 4°C ha una shelf life di circa 10 giorni ed in alcuni casi può raggiungere i 30 giorni.

Il latte di bufala viene riscaldato e mantenuto a T° di 90°C per alcuni minuti, successivamente viene raffreddato a temperature comprese tra 40 e 45°C. Raggiunta questa temperatura sono inoculati i fermenti attraverso l’aggiunta di yogurt di bufala prodotto il giorno precedente o fermenti specifici. Il latte è tenuto a temperature comprese tra 42 e 46°C per 12-18 ore. Trascorso il tempo necessario si effettua la rottura con frusta o frullatore. In questa fase è possibile aggiungere lo zucchero e/o confetture o marmellate. Viene poi confezionato ed etichettato. Dopo una sosta di 3-4 ore a circa 4°C è pronto per il consumo.

Territorio i produzione

Comuni Di Battipaglia, Eboli, Capaccio-Paestum E Altavilla Silentina (Sa)

Broccolo San Pasquale PAT Campania

La coltivazione di questo ortaggio è antichissima ed è stata praticamente abbandonata da molti decenni; è sopravvissuto solo presso qualche orto per autoconsumo. Presenta eccellenti caratteristiche organolettiche, sapore e profumo intensi; secondo tradizione era impiegato saltato in padella con olio e aglio in abbinamento con pane raffermo o come contorno per piatti invernali di carne,…

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Panzetta PAT

Preparazione ottenuta con carne di manzo, lo strato compreso fra le costole e la pleura, con un ripieno di formaggi misti, salame, ritagli di prosciutto ed altri salumi, tuorlo d’uovo sodo e sale, cotta nel forno e servita con verdure; in alternativa alla carne, si può utilizzare la cotica, opportunamente sgrassata per bollitura.

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Tartufo nero del matese PAT Campania

Le testimonianze sulla presenza del tartufo nero del Matese sono essenzialmente verbali; nel “Dizionario Geografico Ragionato del Regno di Napoli di Lorenzo Giustiniani, dedicato a Sua maestà Ferdinando IV Re delle Due Sicilie Tomo I, 1797” è riportato “… nelle sue parti montuose (riferite al territorio di Ailano, facente parte del massiccio del Matese) verso…

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