Vini naturali: definizione, caratteristiche e proprietà

L’Italia vanta un tradizione vitivinicola tra le più importanti d’Europa; grazie alla straordinaria varietà dell’ecosistema del territorio italiano, il Bel Paese è in grado di produrre una vasta gamma di uve e di vini molto diversi tra loro. Nel corso degli ultimi anni, si è registrata una sensibile diversificazione per quanto riguarda le tecniche di produzione; in risposta alle crescenti richieste di sostenibilità e rispetto per i metodi produttivi tradizionali. Come conseguenza di tale tendenza, al fianco dei vini biologici e biodinamici, nel settore vitivinicolo italiano hanno cominciato a farsi strada anche i vini naturali. Di seguito, vediamo di cosa si tratta e quali caratteristiche li contraddistinguono.

Cos’è un vino “naturale”?

A differenza di quanto accade per i vini biologici o biodinamici, per quelli “naturali” non esistono ancora riferimenti legislativi o normativi, pertanto non è possibile fornirne una definizione ufficiale. Ciò nonostante, si può fare riferimento alla “Analisi integrata delle principali fonti statistiche e amministrative sulla produzione di vino in Italia” pubblicata dall’ISTAT nel 2020, all’interno della quale si legge che “la filosofia del vino naturale è concepita perché il prodotto sia ottenuto non utilizzando nessuna delle sostanze ammesse in vinificazione dalle altre metodologie (a parte bassissimi quantitativi di anidride solforosa)”.

In aggiunta, si legge ancora nel paper, per la vinificazione di vini naturali “non sono utilizzati i comuni procedimenti chimico-fisici di cantina per il trattamento dei mosti e dei vini”; di contro, i vignaioli che affermano di produrre vino “naturale”, implementano processi produttivi “nel rispetto dei cicli della natura e, soprattutto, per favorire l’espressione e la tipicità della zona”.

Come viene prodotto

Non essendo ancora regolamentata, la vinificazione dei vini naturali può essere descritta, in sintesi, come una filosofia che cerca di recuperare, il più possibile, le tecniche artigianali della tradizione, ripudiando molti dei metodi e dei trattamenti ormai comuni in ambito industriale.

Nello specifico, un vino “naturale” viene anzitutto ricavato da uve coltivate in un contesto in cui le caratteristiche dell’ecosistema vengono preservate il più possibile. In altre parole, la manutenzione del vigneto non prevede il ricorso a pesticidi, fertilizzanti chimici ed altri prodotti di sintesi; di contro, i vignaioli prediligono la diversità peculiare della flora e della fauna che caratterizza il territorio, in maniera tale che il vino possa conservare tali caratteristiche anche nella propria struttura organolettica.

Per quanto riguarda i trattamenti delle uve in cantina, le tecniche di produzione del vino “naturale” non includono l’utilizzo di additivi, stabilizzanti o di qualsiasi altro presidio enologico. Affinché il processo sia il più “naturale” possibile, i vignaioli evitano anche il ricorso a processi di filtraggio tipici della produzione industriale.

Le caratteristiche dei vini naturali

Ma cosa determina il crescente successo di questo prodotto? I fattori di gradimento sono diversi. In primo luogo, vi è certamente il desiderio di recuperare i tratti più autentici e originali della tradizione vinicola italiana, scegliendo un prodotto ottenuto con metodi rispettosi della materia prima e delle caratteristiche dell’ecosistema di provenienza delle uve. Altro aspetto distintivo del vino naturale è rappresentato dall’insieme delle caratteristiche organolettiche; tendenzialmente, infatti, il gusto risulta piuttosto complesso e strutturato, arricchito di note aromatiche per lo più naturali, dovute non solo al tipo di uva utilizzato ma anche alle erbe e ai fiori lasciati crescere liberamente nel vigneto. Naturalmente, il gusto e la trasparenza possono variare notevolmente in base ad una vasta gamma di fattori; i vini naturali non sono esenti da imperfezioni, anzi, ma anche questo tratto contribuisce a rendere ogni prodotto “naturale” unico e caratteristico.

Vini di Puglia
BARLETTA DOP

Il vino bianco (titolo alcolometrico volumico totale minimo 10,5% vol.) e il Malvasia bianca (vol. 11%), comprese le rispettive versioni frizzanti, hanno colore giallo paglierino, più o meno intenso; l’odore è delicato, fruttato e caratteristico; il sapore è asciutto e armonico. Nelle versioni frizzanti si aggiunge anche una spuma fine ed evanescente. I vini rossi…

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Vini del Friuli Venezia Giulia
ROSAZZO DOP

Il Rosazzo è un vino bianco dalla grande personalità, con un tenore di acidità equilibrato. Si presenta giallo paglierino, più o meno intenso, con un profumo caratteristico e delicato e un sapore secco, armonico e vinoso. Il titolo alcolometrico minimo è di 12,00% vol.

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