Susine Santa Clara del Saluzzese PAT

Prodotto Agroalimentare Tradizionale del PIEMONTE

La Santa Clara – nota anche con il nome di Stanley – è un’antica varietà di susino ottenuta nel 1913 negli USA. Fa parte del gruppo dei susini europei (Prunus domestica L.): sono circa un centinaio e vantano una storia ottocentesca. È una varietà rustica e dotata di buona adattabilità a terreni e condizioni difficili; è diffusa in tutto il Saluzzese, dove si spinge anche a altitudini piuttosto elevate.

Entrando in vegetazione più tardi rispetto alle altre drupacee, si difende meglio dalle gelate primaverili tardive. Anche per quanto riguarda le esigenze pedologiche questa specie, pur prediligendo i terreni sciolti e profondi e le posizioni soleggiate, dove si sviluppa bene la coltura industriale, si adatta ad una ampia varietà di situazioni sia in collina che in pianura.

L’albero è vigoroso o medio vigoroso, a portamento assurgente. L’epoca di fioritura è intermedia e le varietà più utilizzate per l’impollinazione sono President, Prugno d’Italia, Ruth Gerstetter. Si tratta di una varietà produttiva, ma particolarmente soggetta al fenomeno di cascola in pre-raccolta. Il frutto è di buona pezzatura; ha forma ellissoidale lievemente asimmetrica. La buccia è piuttosto spessa; la pruina vela il colore di fondo blu-violetto intenso. La polpa sfuma tra il giallo e il verde, è spicca e discretamente zuccherina. La consistenza soda e la buccia spessa rendono la susina Santa Clara del Saluzzese resistente alle manipolazioni in fase di raccolta, confezionamento e commercializzazione.

La susina Santa Clara del Saluzzese si raccoglie tra agosto e settembre ed è molto apprezzata sui mercati
del Piemonte e della Liguria, dove viene consumata preferibilmente fresca. Le susine Santa Clara del Saluzzese, se conservate in condizioni opportune, preservano inalterate le loro caratteristiche anche per 3/4 settimane. Oltre che per il tradizionale consumo fresco, la susina Santa Clara del Saluzzese ha ottime attitudini alla trasformazione. Si presta bene a essere essiccata o utilizzata per preparare succhi, confetture, marmellate, sciroppi, bevande fermentate e distillati.

ZONA DI PRODUZIONE

L’intero territorio saluzzese è interessato dalla coltivazione di susina Santa Clara del Saluzzese. In particolare la coltura si concentra nelle zone di collina e fondovalle attorno a Saluzzo.

TRADIZIONALITÀ

Nel Saluzzese si ha memoria della diffusione della Santa Clara a partire dagli anni della Seconda Guerra Mondiale. Testimonianze orali attestano con sicurezza di piccoli impianti di Santa Clara effettuati per lo più sui terreni meglio esposti (autin, in dialetto piemontese), in consociazione con la vite. Il periodo di massima diffusione si ebbe intorno agli anni ’60, quando raggiunse la ragguardevole superficie di oltre 50 ettari, motivata dal notevole interesse commerciale per le susine trasformate.

Bibliografia:

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  • Hehn V., 1935. Il pruno e il susino – Etimologia e storia In: “L’Ortofrutticoltura italiana” rivista mensile
    di economia e tecnica ortofrutticola – Anno IV- n. 2 Febbraio 1935 – XIII.
  • Baldini E., 1958. Contributo allo studio delle cultivar di susino. Indagine pomologica comparativa
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  • Morettini A., 1960. Orientamenti per la scelta delle cultivar di susino. Estratto da: “La coltura del susino”
  • Numero speciale della Rivista di Ortoflorofrutticoltura Italiana, Anno 85°, Volume XLIV.
  • Bellini E., Liverani A., Nicotra A, Sansavini S., 1982. Osservazioni su cultivar di recente introduzione e
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  • Bellini Elvio, 1991. Susino – Frutticoltura speciale.
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  • Re G., Bosio A., Giacalone G., 2002. Individuazione e descrizione del germoplasma piemontese di
    susino, cotogno e nespolo. Programma di ricerca, sperimentazione e dimostrazione agricola.
  • Pellegrino S., 2006. Dal Piemonte un frutto in miniatura. Ortofrutta Italiana, 6: 94

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