Paesaggio policolturale del Mandrolisai: i vigneti di Atzara e Sorgono (NU)

– Registro nazionale dei paesaggi rurali storici del MIPAAF

Regione: SARDEGNA

Vigneti terrazzati Valtellina

Il settore meridionale del Mandrolisai, e in particolare l’area candidata, conservano più che altrove tracce di quell’agricoltura policolturale imperniata sulla coltivazione di cereali, vigneti, orti e frutteti e multifunzionali pascoli arborati quercini che integrano le produzioni foraggere e alimentano le locali filiere della legna e del sughero. La resistenza al cambiamento è, qui, sostenuta anche dalla radicata tradizione viti-vinicola che, superata la crisi fillosserica, riporta i tradizionali “alberelli” multivarietali nelle aree da sempre occupate dalla vite.

Motivazione dell’Iscrizione

Nel settore meridionale del Mandrolisai, e in particolare l’area candidata, si è conservato il paesaggio agrario che si è diffuso in Sardegna a metà XIX secolo a seguito della riforma agraria sabauda. Si tratta di un paesaggio caratterizzato da un sistema agricolo policolturale imperniato sulla coltivazione di cereali, vigneti, orti e frutteti e pascoli arborati quercini che integrano le produzioni foraggere e alimentano le locali filiere della legna e del sughero.

La regione storica del Mandrolisai, collocata esattamente al centro della Sardegna, degrada con le sue colline granitiche verso sud-ovest collegando il massiccio del Gennargentu alla grande valle fluviale del Tirso e al golfo di Oristano. L’area oggetto della candidatura è ubicata nel settore meridionale del Mandrolisai, che è quasi interamente ricompreso nel bacino idrografico del Rio Massari, sub bacino del Tirso.

L’elemento che maggiormente spicca e conferisce carattere di unicità paesaggistica all’area del Mandrolisai è costituito dalla permanenza della coltivazione della vite nella tipica forma dell’alberello sardo. Si tratta di una forma di allevamento in volume imperniata su 4 branche, ciascuna con uno sperone di 2 gemme, presente soprattutto tra gli impianti di età più avanzata. Le distanze di piantagione prevedono tra le file 1,7÷1,9 m e tra i ceppi 0,9÷1,00 metro. La produttività media dei vigneti è molto bassa (intorno ai 50 q/ha) anche a per la permanenza in produzione di viti di notevole età.

Nel territorio, per effetto della ridotta acclività delle colline, non sono presenti terrazzamenti o gradonamenti e generalmente i vigneti di modeste dimensioni sono coltivati a girapoggio o rittochino.

Va anche richiamata la fitta rete di muretti a secco che accompagna sovente la viabilità secondaria ed è sottolineata da allineamenti di vegetazione arborea residuale, formata da fruttiferi in vicinanza dei due centri abitati o da essenze quercine. L’alternarsi di vigneti, seminativi, prati, pascoli e aree boscate conferisce al territorio un’elevata valenza estetica e naturalistica dovuta anche alla sostanziale assenza di elementi impattanti.

Integrità

L’area nel suo complesso presenta un buon grado di integrità paesaggistica. Sono sostanzialmente assenti fenomeni di dispersione insediativa e i fabbricati rurali sono generalmente ben conservati. Non sono inoltre stati riscontrati segni vistosi di degrado causati dall’abbandono delle coltivazioni anche se in alcuni coltivi è stata notata la presenza di cespugli cresciuti spontaneamente.

Non va comunque trascurato che dal 1954 si sia verificata una non trascurabile riduzione della superficie vitata. Inoltre va richiamato che di recente si sono diffusi anche moderni impianti di vigneti allevati a spalliera, e gli stessi impianti ad alberello sono stati adattati alle esigenze derivanti dalle moderne tecniche colturali della vite.

I muretti a secco lungo le strade talvolta manifestano un preoccupante stato di degrado che rende necessario l’avvio di interventi di pulizia e ripristino. I risultati dell’analisi VASA mostrano l’avvenuta conservazione di una quota pari al 68,4% del paesaggio presente negli anni 50, questo risultato ha comportato l’inserimento dell’area all’interno della Classe d’integrità V. Questo significa che l’aera caratterizzata da un’alta qualità complessiva del paesaggio storico, che per la maggior parte presenta un buon grado di conservazione.

Gestione
La conservazione dei paesaggi tradizionali nel territorio del “Paesaggio policolturale del Mandrolisai: i vigneti di Atzara e Sorgono” è affidata prevalentemente al costante intervento dei coltivatori che soli possono garantire la permanenza degli elementi più tipici del paesaggio oggetto di candidatura.

La presenza del marchio DOC “Mandrolisai” può costituire un importante incentivo alla continuazione della coltivazione della vite. Inoltre la diffusione di una maggiore consapevolezza dell’importanza culturale del paesaggio policolturale del Mandrolisai potrà favorire l’adozione di pratiche volte alla conservazione dei principali elementi che lo caratterizzano.

Raccomandazioni

In conseguenza della valutazione del dossier di candidatura e dei risultati del sopralluogo effettuato, è auspicabile che, seguendo l’iniziativa già avviata dal comune di Atzara, si proceda ad una precisa mappatura dei vigneti in base alla loro epoca di impianto e siano inoltre avviate iniziative di valorizzazione, anche culturale, dei vecchi impianti. Sarebbe inoltre auspicabile che in futuro si procedesse ad una più puntuale classificazione dei vigneti considerando le tre tipologie d’impianto attualmente esistenti (alberello sardo, alberello sardo modificato e a spalliera) al fine di favorire la
conservazione e l’ulteriore diffusione di impianti in cui realizzati in forma tradizionale.

Pare inoltre necessario che attraverso il Piano di Sviluppo Rurale della Sardegna siano individuate risorse in grado di sostenere un più incisivo intervento di manutenzione dell’estesa rete di muretti a secco che delimita la rete viaria minore.

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