Registro nazionale dei paesaggi rurali storici del MIPAAF
Regione: UMBRIA
La fascia collinare che da Spoleto ad Assisi delimita a est la valle umbra costituisce uno dei luoghi più significativi dal punto di vista storico, culturale e religioso della realtà italiana. Sono presenti innumerevoli centri storici e borghi di antica origine che conservano tutt’oggi un’intima connessione con il paesaggio agrario circostante costituito prevalentemente da oliveti che hanno conservato in buona parte le caratteristiche che avevano in passato.
Nell’area la coltivazione dell’olivo vanta una tradizione antichissima, risalente all’epoca romana e, per certi versi, l’evoluzione storica dell’intero territorio ha avuto uno strettissimo legame con l’olivicoltura.
Motivazione iscrizione
La fascia collinare che da Spoleto ad Assisi delimita a est la valle umbra costituisce uno dei luoghi più significativi dal punto di vista storico, culturale e religioso della realtà italiana. Sono presenti innumerevoli centri storici e borghi di antica origine che conservano tutt’oggi un’intima connessione con il paesaggio agrario circostante costituito prevalentemente da oliveti che hanno conservato in buona parte le caratteristiche che avevano in passato.
Nell’area la coltivazione dell’o1ivo vanta una tradizione antichissima, risalente all’epoca romana e, per certi versi, 1’evoluzione storica dell’intero territorio ha avuto uno strettissimo legame con l’olivicoltura. L’o1ivo era coltivato all’interno della cinta muraria dei principali borghi e centri storici e si estendeva al di fuori delle mura in appezzamenti circondati da mura chiamati clausurae(chiuse).
Se inizialmente la coltivazione riguardava le aree limitrofe ai borghi murati e le quote più basse, a partire dal XV1 e dal XVII secolo si estese alla fascia altimetrica dei 500-600 metri sostituendo il bosco. I nuovi oliveti avevano tendenzialmente un sesto regolare dovuto sia a ragioni di carattere morfologico (alle quote maggiori la maggior parte degli oliveti era realizzata su terrazzamenti) sia di carattere amministrativo. Nel territorio, sia a causa dell’estensione (l’area si estende su oltre 9.000 ettari di cui 4.600 attualmente coltivati ad olivo) sia a causa della morfologia (le coltivazioni si estendono dai 200 ai 600 m s.1.m.), è presente una grande varietà di sistemazioni idraulico-agrarie storiche e di sesti di impianto. Si possono incontrare estese aree in cui la coltivazione del1’o1ivo è realizzata su ciglioni o su terrazze e sono presenti sistemazioni a lunette che, in taluni casi, assumono caratteri di unicità nel panorama agrario italiano.
Integrità
L’area si è conservata ancora sostanzialmente integra anche per l’assenza di fenomeni di dispersione insediativa, di opere viarie o di altre inlrastrutture di rilevante impatto paesaggistico che hanno interessato quasi esclusivamente il fondo valle. I fenomeni di abbandono della coltivazione rispetto al passato sono stati complessivamente limitati e attualmente gli oliveti incolti costituiscono una frazione molto limitata della superficie complessiva.
Nonostante ciò, considerando che le aree abbandonate si situano in contesti in cui sono conservati gli elementi di maggiore interesse culturale, pare opportuno che in futuro siano adottati idonei interventi atti a limitare l’abbandono dei terrazzamenti e dei ciglionamenti. Non va inoltre trascurato che in alcune aree sono stati realizzati impianti moderni caratterizzati da un’elevata densità del sesto d’impianto e da sistemazioni a rittochino. Come richiesto dai criteri di candidatura e stata effettuata la stima del livello d’integrità del paesaggio.
I risultati hanno consentito 1’inserimento dell’area all’interno della Classe di integrità V in base alla classificazione su sei classi proposta dai medesimi criteri di candidatura. L’inserimento nella Classe V significa che l’area é caratterizzata da una alta qualità complessiva di paesaggio storico, che per la maggior parte presenta un buon grado di conservazione.
Gestione
La coltivazione dell’olivo viene realizzata sia da aziende professionali che da aziende a tempo parziale principalmente interessate all’autoconsumo di olio proveniente dai piccoli fondi di proprietà. Generalmente, le aziende familiari sono meno spinte alla realizzazione di drastiche trasformazioni dell’assetto paesaggistico e, in questo caso, solo l’abbandono dovuto all’invecchiamento costruisce una reale causa di trasformazione del paesaggio. Peraltro, anche nel caso delle aziende professionali, allo stato attuale sembra essere presente una diffusa coscienza dell’importanza della conservazione dei paesaggi tradizionali.
Raccomandazioni
In conseguenza della valutazione del dossier di candidatura e dei risultati del sopralluogo effettuato, si invita l’Ente Gestore a considerare le seguenti raccomandazioni:
- dovrà essere effettuato un attento monitoraggio dei fenomeni di abbandono e di degrado dei terrazzamenti e delle sistemazioni idraulico-agrarie storiche, cercando di individuare tutte le possibili forme di sostegno economico o tecnico che consentano di contenere il fenomeno;
- appare necessario che il Programma di Sviluppo Rurale dell’Umbria preveda in modo più esplicito l’erogazione di contributi volti a favorire la manutenzione e il ripristino delle sistemazioni idraulico-agrarie storiche e in particolare dell’estesa retedi muretti a secco;
- si dovrà proseguire nelle azioni volte a valorizzare la conoscenza e la fruizione del paesaggio agrario della fascia collinare tra Spoleto e Assisi favorendo l’utilizzo della rete sentieristica esistente, attuando interventi di integrazione con il sistema ricettivo agrituristico e possibilmente avviando azioni di monitoraggio dei flussi ricreativi.
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