
Prodotto Agroalimentare Tradizionale dell’Abruzzo
È diffusa in provincia di Teramo e particolarmente in Val Vibrata, tipica preparazione della primavera inoltrata, visto l’utilizzo di fave fresche. Veniva tradizionalmente preparata nelle campagne, come colazione mattutina o come piatto unico serale. Per la preparazione occorrono fave fresche e tenere, piselli, carciofi, cipollotti freschi, due o tre patate novelle, olio extravergine d’oliva e un pugno di sale.

Dopo aver sbucciato e pulito le fave, i piselli, le patate e i carciofi, bisogna tagliare grossolanamente le cipolle e i carciofi e finemente le verdure, patate escluse, per metterle in un tegame abbastanza ampio, con olio. Il tutto va rosolato, mescolando continuamente, per una decina di minuti. Si aggiungono tre mestoli d’acqua calda e si fa cuocere per altri cinque minuti, si uniscono le patate, il sale e si lascia cuocere ancora per 10 minuti. Per dare maggior sapore si può aggiungere guanciale, pancetta, o spalletta di maiale, nella fase della rosolatura delle verdure e degli ortaggi. In regioni limitrofe questo piatto è chiamato anche “vignarola”.

Pecorino marcetto o Cacio marcetto PAT Abruzzo
Ingredienti sono il formaggio pecorino fatto con latte intero crudo di pecora, caglio (o lattice di fico) e sale. Durante la fase di maturazione del pecorino, quando può essere ancora presente del siero, le forme ancora fresche o incerate con presenza di crepe sulla crosta possono essere attaccate dal dittero che vi depone le uova.

Centerbe o Cianterba PAT
Il liquore Centerbe nasce da un’antica tradizione che si è sviluppata nell’area di Tocco da Casauria in provincia di Pescara, ma attualmente la sua produzione è diffusa su tutto il territorio della regione Abruzzo. Si presenta come un liquido verde smeraldo dall’alta gradazione alcolica e dall’intenso profumo di erbe difficilmente distinguibili, anche se alcuni tipi…

MOSTO COTTO PAT
Il mosto-fiore così ottenuto viene filtrato per ripulirlo dalle bucce, dai vinaccioli e da altre impurità derivanti dalla pigiatura, fino a quando raggiunge una giusta limpidezza e sottoposto a cottura. In passato, per la cottura del mosto, si utilizzavano paioli di rame sul fondo dei quali si poneva un coccio di piatto in terracotta riscaldato nel camino.