
Storia
Brescia città d’arte che orgogliosamente mostra i resti della lunga dominazione romana e offre al visitatore lo splendore medievale di Santa Giulia, vanta tra le molte attrattive il vigneto urbano produttivo più grande del mondo: è il vigneto Pusterla, ai piedi del castello sotto la torre detta “dei Francesi”.

Questo appezzamento è coltivato con uva Invernenga, vendemmiate tardivamenteper produrre il Pusterla Bianco, unico ed esclusivo vino di città. Dal punto di vista storico non si conosce fino in fondo come questa varietà sia arrivata in provincia di Brescia. Le prime notizie bibliografiche le dobbiamo all’opera del Ministero dell’Industria, Agricoltura e Commercio dell’Impero Austro-Ungarico, che nel 1826 scrisse dell’Invernenga come uno dei vitigni più coltivati nel Bresciano. Marzotto (1912) la definisce uva da conservare appassita durante l’inverno (da cui probabilmente la derivazione del nome), consumandola a tavola dopo averla fatta rinvenire in acqua tiepida.
Diffusione
È ormai presente in pochissime zone del Bresciano, con filari isolati all’interno di vigneti molto vecchi. Uno dei rarissimi vigneti specializzati è proprio, il Pusterla, nel centro di Brescia. Pur risultando iscritto dal 1971, al Registro Nazionale delle Varietà di Vite non risulta presente in alcuna DOC, e in purezza concorre alla produzione di un unico vino a Indicazione Geografica tipica (Igt), il Ronchi di Brescia.
La pianta
Il grappolo ha grandezza media, forma piramidale e si mostra senza ali e di media compattezza (talora spargolo). L’acino è un pò più grande della media, sferoidale, di dimensioni regolari. La buccia è mediamente pruinosa, sottile, di colore verde giallo con regolar distribuzione della pigmentazione. L’uva è vendemmiata di solito intorno alla fine di settembre.
Il vino
Coltivato in passato come uva da mensa, se vinificato in purezza dà origine a un vino che ha colore giallo paglierino chiaro con riflessi verdognoli, profumo fine e delicato, gusto sapido, armonico, con leggero sentore di mandorla; mediamente alcolico, ha bassa acidità e corpo leggero.

Vini di Calabria
CIRÒ DOP
Il Cirò Rosso, nelle diverse tipologie, (titolo alcolometrico volumico totale minimo 12,5% vol.) ha un aspetto rubino, più o meno intenso, con riflessi violacei, e tende al granato nella Riserva. Le note olfattive sono gradevoli, delicate e intensamente vinose, mentre al palato risulta secco, corposo, caldo, armonico e vellutato (quando invecchia). Se il titolo alcolometrico…

Vini delle Marche
ROSSO PICENO / PICENO DOP
Il Rosso Piceno e la variante monovitigno Sangiovese si presentano come vini dalla colorazione rubino, con diverse possibili gradazioni di intensità. L’odore è caratteristico e delicato e si accompagna ad un sapore armonico gradevole e asciutto. Entrambe, infine, hanno il titolo alcolometrico volumico totale minimo pari a 11,5% vol. Nel Novello (11% vol.) si ritrova…

Vini di Lombardia
SFORZATO DI VALTELLINA o SFURSAT DOP
Lo Sforzato di Valtellina si presenta con una colorazione rosso rubino, arricchita da riflessi granato. Ha un odore intenso e ampio, con sentori di frutti maturi, e un sapore dalla grande morbidezza, asciutto e strutturato. L’invecchiamento in botti, inoltre, gli regala percezione di legno. Dal punto di vista della gradazione alcolica, raggiunge i 14% vol.

Vini di Liguria
ROSSESE DI DOLCEACQUA DOP
Il vino Rossese Dolceacqua ha un aspetto rosso rubino, che con l’invecchiamento tende a farsi granato. Le note olfattive regalano un odore caratteristico, intensamente vinoso ma al contempo delicato. Il sapore è morbido, caldo e aromatico. La gradazione alcolica è pari a 12% vol., che salgono a 13% vol. nella variante Superiore.