Prodotto Agroalimentare Tradizionale della Campania
Grauligno nostrale, quarantina spiga gialla
Ecotipo locale con pannocchia di dimensioni medio piccole, raccoricate; cariossidi di colore tendente all’aranciato, di dimensioni medio-piccole, di forma ed andamento sul tutolo irregolare. pianta di dimensioni medie, con altezza dai 150/170 cm e con produzione di massimo due pannocchie a culmo. Se ne ricava una farina con forte componente vitrea, utilizzata per produrre soprattutto polenta che può essere servita calda e accompagnata con pomodoro, carni, pancetta, formaggio a seconda della stagione e può essere anche mangiata rafferma. Le cariossidi tipicamente sono macinate a pietra e setacciata con panni di seta.
Descrizione delle metodiche di lavorazione, condizionamento, stagionatura
Viene coltivato in asciutta con semina a maggio, in consociazione con i legumi locali, distanza tra i semi di circa 20/25 cm sulla fila e distanze variabili fra le file; la raccolta avviene ad agosto; non necessita di irrigazione in quanto resistente alla siccità; la raccolta viene fatta a mano, in concomitanza con quella dei baccelli di fagiolo, la maturazione è scalare. l’essiccazione avviene su teli di canapa o tela, le pannocchie vengono conservate sospese e legate fra loro per le bratteee essiccate.
Osservazioni sulla tradizionalità
Viene utilizzato per l’alimentazione umana e mai per l’alimentazione animale per la produzione di polenta anche nella tradizionale forma del “frattaccio”. Le regole di coltivazione rispecchiano la tradizione colturale dell’area, estensiva e legata al consumo familiare e locale.
Territorio di produzione
Aree del Titerno e del Fortore (BN)
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