Fava novella di Zollino PAT

Prodotto Agroalimentare Tradizionale della Puglia

Cuccìa

I semi della fava di Zollino, Vicia faba var. major Harz., hanno un aspetto schiacciato, leggermente più grosso rispetto alle fave ottenute da cultivar commerciali. Il baccello non ha più di 5 semi che sono cottoi. La ‘Cuccìa’, termine con il quale viene indicata la fava di Zollino, è oggi a rischio di estinzione.

Nonostante lo sviluppo agricolo del secolo scorso le fave di Zollino, essendo destinate al consumo familiare e ad occupare gli orti degli agricoltori locali, sono ottenute attraverso una agro-tecnica tradizionale tramandata nel corso delle generazioni da padre in figlio. Come vuole la tecnica colturale popolare, le fave ottenute nell’annata precedente da piante accuratamente scelte dall’agricoltore, vengono seminate nel mese di novembre e raccolte in un unico passaggio a pianta intera nella prima metà di maggio. La trebbiatura del prodotto, dopo un’adeguata esposizione al sole, viene realizzata attraverso la battitura delle piante con dei bastoni sui moderni spiazzi aziendali, pur esistendo, ancora oggi alcune realtà in cui la trebbiatura manuale, strettamente legata alla cultura contadina della Grecìa salentina, avviene sulle vecchie aie, gelosamente custodite dai contadini locali.

La coltivazione della fava di Zollino è comprovata dalle testimonianze di anziani contadini, i quali ricordano che i propri nonni partecipavano di persona alla coltivazione e alla tradizionale trebbiatura del prodotto.
Nel Catasto Agrario del 1929, nel comuni di Zollino, risultano coltivati a fava 13 ha in totale.

Territorio

Provincia di Lecce

Fonte @lafarinella.it

Pizza sette sfoglie di Cerignola PAT

Dolce ripieno. Ingredienti della sfoglia: farina, zucchero, vino bianco, olio extravergine d’oliva; uova, bucce di agrumi, sale. Ingredienti del ripieno: zucchero, uva passa, mandorle tostate e tritate, olio extravergine d’oliva, mostarda d’uva, pinoli, cannella, bucce di agrumi, vanillina, con aggiunta eventuale di cioccolato puro al latte;

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Quaresimali PAT

L’origine dei quaresimali è antica: la ricetta, infatti, si fa risalire ai monasteri lucani e pugliesi del 1800, dove le monache idearono questo biscotto molto semplice e rustico, adatto per il periodo di privazione della Quaresima. Per tale motivo, i quaresimali non contengono nessun grasso né latte.

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Ciciri e tria PAT

Piatto composto tipico leccese costituito da ceci e pasta di semola fatta in casa. Si utilizza sfoglia secca di pasta di semola fatta in casa, ceci, olio extravergine d’oliva, pomodorini, cipolla, sedano, spicchi d’aglio, prezzemolo, alloro, pepe nero macinato, sale.

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