NOME COMUNE: Epilobio
NOME SCIENTIFICO: Epilobium angustifolium Schreb.
FAMIGLIA: Oenotheraceae
NOMI POPOLARI: Garofanino di bosco, Gambi rossi, Sfenice.
DESCRIZIONE BOTANICA
Portamento: pianta erbacea perenne, spesso stolonifera, con fusto alto fino a 150 cm, rossastro, eretto e ramificato nella parte superiore.
Foglie: lungamente lanceolate e disposte a spirale, con nervature ben visibili sulla pagina inferiore.
Fiori: di colore rosa vivo e raccolte in infiorescenze a forma piramidale all’apice del fusto.
ETIMOLOGIA DEL NOME/STORIA E TRADIZIONI:
Per quanto riguarda il significato, il nome epilobio deriva dalle parole greche epi, che significa sopra, e lobos, che significa baccello. Tale nome fa riferimento alla particolare conformazione dell’apparato riproduttivo femminile. Si tratta di una pianta di una certa importanza dal punto di vista storico-botanico in quanto nel 1973 il botanico Sprengel, osservandola, fu il primo a capire che l’impollinazione delle piante era effettuata dagli insetti.
NOTE: esistono varie specie di Epilobio e tra queste, a scopo salutistico, oltre E. angustifolium si può utilizzare anche E. parviflorum, molto simile per composizione e proprietà.
HABITAT
Cresce nei boschi, nei luoghi ghiaiosi, freschi ed umidi. In Italia si trova nelle zone montane e submontane.
TEMPO E MODALITA’ DI RACCOLTA O COLTIVAZIONE
La parte aerea si raccoglie all’inizio della fioritura.
UTILIZZO
La parte utilizzata è quella aerea fiorita.
SI USA IN COSMETICA: per uso esterno l’Epilobio possiede proprietà rinfrescanti, emollienti e astringenti. Utile in gargarismi per favorire il benessere del cavo orale e in preparazioni cosmetiche per pelli sensibili e delicate.
COME SI USA IN CUCINA: nei paesi del Nord Europa si consumano i giovani germogli o il midollo dei fusti cotti o crudi. Grazie al loro gusto gradevole e zuccherino, i fiori possono essere utilizzati per preparare bevande sostitutive del tè.
PROPRIETA’ SALUTISTICHE PRINCIPALI:
- Antinfiammatoria, lenitiva
- Astringente intestinale
- Espettorante
Tisana: per la preparazione, mettere 1 cucchiaio di erba secca in una tazza di acqua calda e lasciare in infusione per 10 minuti circa. Filtrare e bere 2-3 tazze al giorno.
Tintura Madre (Soluzione Idroalcolica): 60 gocce, 2 volte al giorno preferibilmente lontano dai pasti, sciolte in po’ d’acqua. Si può trovare anche in compresse o capsule.
RIMEDIO NATURALE PER:
A cosa serve? Utile come rimedio naturale per:
- Funzionalità della prostata
- Benessere vie urinarie
- Stati diarroici
- Tosse
CONTROINDICAZIONI: non sono segnalati effetti collaterali, indesiderati o tossici, a meno non vi sia una particolare sensibilità individuale.
Artemisia Vulgaris L.
L’Artemisia vulgaris, conosciuta comunemente come assenzio selvatico o comune, è una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Asteraceae. Originaria dell’Europa e dell’Asia, questa pianta dalle foglie aromatiche ha guadagnato popolarità nel corso della storia per le sue molteplici applicazioni, che spaziano dalla medicina tradizionale all’utilizzo in cucina.
Manna o Frassino orniello, Fraxinus ornus L.
l’etimologia della parola “manna” deriva dall’ebraico “man-hu” ovvero “questo è il dono” che ricorda molto la fuga dall’Egitto del popolo d’Israele, che fu tenuto in vita dalla manna caduta dal cielo (Esodo XVI, 13 e seg.). Ma la manna del frassino non è la manna biblica, infatti oggi si ritiene che si parli di un…
Fiordaliso, Centaurea cyanus L.
Cresce dal mare alla montagna. Predilige zone erbose, nei campi incolti, ma il luogo più comune in cui si possono trovare i Fiordalisi sono i campi di grano, si raccolgono i capolini durante il periodo della fioritura, da maggio a luglio. Si recidono appena sotto l’involucro fiorale.
Una pianta officinale è un organismo vegetale usato nelle officine farmaceutiche o erboristiche per la produzione di specialità medicinali.
Sono considerate piante officinali piante medicinali, aromatiche e da profumo inserite negli elenchi specifici e nelle farmacopee dei singoli paesi. Il numero e il tipo di piante officinali varia da paese a paese a seconda delle tradizioni. Il più comune utilizzo di piante officinali è quello di correttori del gusto: molti farmaci o preparati farmaceutici hanno originariamente un gusto sgradevole, che quindi viene “corretto” con l’aggiunta di sostanze di origine vegetale.