Civrin della Val Chiusella PAT

Prodotto Agroalimentare Tradizionale del PIEMONTE

La forma è cilindrica a facce piane e scalzo diritto. La crosta è liscia, regolare, di colore bianco leggermente paglierino con presenza di lieve muffettatura bianca, tendente a diventare più intenso con l’avanzare della stagionatura. La pasta è morbida, non elastica, di colore paglierino. Ha un aroma caratteristico, armonico e delicato, legato alle varietà stagionali della flora, risultando più intenso e fragrante con l’invecchiamento.

Territorio di produzione

Si produce nella Comunità Montana Val Chiusella

Metodo di preparazione

Si impiega latte vaccino intero crudo anche di 2 mungiture. Il latte è portato a una temperatura di coagulazione di circa 35-37 °C per 40 minuti. Dopo la coagulazione si ha la rottura della cagliata fino a ridurre i granuli alla grossezza media di un seme di mais, terminata la rottura si lascia riposare. Infine si raccoglie la cagliata in stampi di dimensioni di circa 14 cm di diametro e 7 cm di altezza. Terminata l’estrazione/formatura si lascia sgrondare il formaggio in caseificio per circa 12-24 ore. Il giorno successivo alla produzione si effettua la salatura che viene effettuata a secco per un periodo variabile da 1 a 3-4 giorni. La stagionatura minima è di 10 giorni in cantine o celle.

Storia

È probabile che in passato avesse una origine come formaggio caprino, visto il nome, e che con l’andare dei tempi la stessa tecnica sia stata applicata al latte vaccino, quindi il termine “Civrin”, per questo formaggio ha più il significato di formaggio “piccolo” come si produceva con il poco latte di capra disponibile. Alcuni documenti storici a partire dalla fine dell’Ottocento e racconti di scrittori canavesani dell’inizio del secolo scorso attestano come i “Civrin” fossero commercializzati sul mercato di Ivrea.

Curiosità

Trattandosi di un formaggio molle oltre che essere consumato al naturale, si presta bene ad essere utilizzato per preparare farce di vario genere e torte salate, abbinato generalmente a verdure. Ottimo come base per sfiziosi antipasti e finger food e anche lavorato con erbe spontanee o aromatiche

Rapa di Caprauna PAT

La Rapa di Caprauna appartiene alla famiglia delle Crucifere. Gli ambienti freschi che caratterizzano le aree montane dell’alta Val Tanaro ben si adattano alla produzione di questo ortaggio tipicamente autunnale. Le Rapa di Caprauna presentano una grossa radice a forma rotondo appiattita di colore biancogiallognolo; la pasta interna è bianco-gialla, di sapore dolce. La dolcezza…

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Gramolino PAT

Le prime notizie certe che documentano la produzione dei gramolini risalgono al 1909. Nel 1925 compare come specialità all’interno di un’inserzione del Biscottificio Domenico Pomella, inventore della ricetta, in occasione del primo circuito motociclistico organizzato dal moto club di Galliate. (Fonte: Andar per Feste, sagre e fiere nel Novarese). Il gramulîn ebbe la sua celebrazione…

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Giuraje o giuraie PAT

Le Giuraje sono dei confetti sferici costituiti da una nocciola intera tostata, ricoperta da uno spesso strato di zucchero legato da una piccola percentuale di farina di grano tenero. Lo zucchero che riveste le nocciole non rimane liscio, ma, per effetto del metodo di lavorazione, assume un aspetto bitorzoluto che, nel dialetto locale, viene definito…

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