Cetriolo
Coltivazione BIO

Come coltivare il cetriolo in modo biologico

Cetriolo – Cucumis sativus

La coltivazione del cetriolo (Cucumis sativus L.) soprattutto negli orti familiari può fornirci buoni raccolti di questo prodotto da consumare fresco o, per alcune varietà, da lavorarlo come sottaceto. È una pianta abbastanza semplice da coltivare, che necessita comunque di frequenti irrigazioni e di un’attenta coltivazione.

CLIMA

Infatti è una pianta che necessita di climi caldi e teme particolarmente il freddo e il gelo.

TERRENO

I terreni più indicati sono quelli tendenti all’acido, ben drenati, con una buona esposizione solare ben bilanciata soprattutto in azoto e potassio. Le loro carenze si manifestano con deformazioni terminali (ingrossamento se manca il potassio e riduzione del diametro se manca l’azoto). Ottimo quindi da concimare con letame ben maturo mescolato possibilmente con ceneri vegetali (da colture biologiche).

SEMINA

Il periodo ottimale per la semina è verso la fine di aprile, che si può fare con qualche giorno di anticipo in semenzaio e trapiantare quando la pianta ha rilasciato le prime due foglie vere. La semina può avvenire in pieno campo fino a giugno. La semina va effettuata ponendo il seme a 2 cm di profondità.

SESTO D’IMPIANTO

Si può seminare in file distanti circa 100 cm e con una distanza tra le piante di 50 cm.

CONSOCIAZIONE

Se fate la consociazione (molto consigliata) con aglio, cavolo cappuccio, cipolla, fagiolino, finocchio, lattuga, sedano o zucchina, potete realizzare file gemelle con distanza di 40-50 cm tra le due piante associate, 50 cm nella fila e 100 cm tra le file gemelle. Il connubio tra migliori qualità organolettiche e maggiori garanzie fitosanitarie soprattutto se le consociate sono aglio o cipolla.

ROTAZIONE

Per quanto riguarda la rotazione delle colture, il cetriolo non deve mai seguire un’altra cucuribitacea e non deve essere coltivato sullo stesso terreno se non dopo 3-4 anni.

Per una migliore impollinazione e produzione è bene coltivare cetrioli con tutori per legarli a crescere verticalmente (fino a 100-150 cm), il che facilita la raccolta e diminuisce la necessità di diserbo anche se in questo senso è sempre bene fare un ortaggio pacciame (paglia o foglie) che conferiscono al terreno le migliori condizioni chimico-fisiche e biologiche.

VARIETÀ

Nella pianta, osserva attentamente la varietà. Alcuni infatti sono partenocarpici (cioè autofecondanti) e altri con fiori femminili a cui bisogna associare piante da impollinare. Per una maggiore allegagione di fiori si consiglia di piantare in prossimità dell’orto piante che abbiano lo stesso periodo di fioritura; questo espediente, attirando api e impollinatori in genere, aumenta notevolmente la produzione. Si consiglia inoltre di potare la pianta sulla quinta foglia per stimolare la pianta a fruttificare prima.

IRRIGAZIONE

Per quanto riguarda gli approvvigionamenti irrigui, si consigliano irrigazioni frequenti (ovviamente evitando i ristagni) e, in ogni caso, se si è adottata la pacciamatura, si potrà ridurre il consumo di acqua e mantenere umido il terreno.

RACCOLTA

La raccolta è scalare, va fatta prima che diventi giallastra e poi, per favorire nuove produzioni, deve essere operata in continuo.

AVVERSITÀ

Tra i peggiori parassiti di questa pianta ricordiamo gli afidi che possono essere limitati spruzzando soluzioni a base di sapone di Marsiglia.

RICETTE CON IL CETRIOLO

USO TERAPEUTICO

PRONTUARIO MEDICINA NATURALE

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