Carne bufalina PAT Campania

Prodotto Agroalimentare Tradizionale della Campania

Da secoli utilizzate per la produzione della ben nota mozzarella, le bufale non sono state allevate per la produzione di carne poiché, a fronte di un largo consumo di carne vaccina e suina, la carne bufalina non ha mai incontrato grosso favore tra i consumatori. Solo negli ultimi anni stiamo assistendo a una sorta di inversione di tendenza. Studi recenti hanno infatti dimostrato che la carne di bufala contiene meno grasso di infiltrazione rispetto alla carne vaccina e, pur presentando una maggiore quantità di grasso di copertura, facilmente separabile dal magro, contiene meno colesterolo e una maggiore quantità di ferro e proteine. Riguardo al sapore, ha caratteristiche organolettiche molto simili alla carne vaccina, ma è più tenera e succosa.

Sull’origine dell’allevamento bufalino in Italia meridionale, si fanno numerose ipotesi. La bufala italiana (bufala mediterranea), considerata originaria dell’India orientale, secondo alcuni autori, avrebbe, invece origini autoctone: il ritrovamento di reperti fossili nella campagna romana comproverebbe tale ipotesi, sulla quale, tuttavia, non tutti gli studiosi concordano.

Alcuni sostengono che la bufala sia stata introdotta in Italia in seguito all’invasione dei Longobardi, altri ancora che siano stati i Normanni, intorno all’anno mille, a insediare i primi allevamenti bufalini nelle aree paludose del Sud Italia. L’incertezza è dovuta al fatto che con il termine bubalus, in epoca romana e tardoromana si indicavano sia i bovini sia altri ruminanti, tra cui alci e buoi selvatici.

Si tratta, in ogni caso, di una tradizione molto antica e radicata, specialmente nelle vaste pianure alluvionali del Casertano e della Piana di Eboli, dove si concentrano la stragrande maggioranza dei capi e degli allevamenti, e dove questo rustico animale, che gode a stare immerso nel fango per difendersi dal caldo e dagli insetti, ha trovato l’ambiente adatto, che forse gli ricorda le sue remote origini africane o asiatiche. I Borboni prestarono molta attenzione all’allevamento della bufala, tanto da crearne un allevamento nella tenuta reale di Carditello, presso Caserta, dove, nella metà del ‘700, insediarono anche un caseificio.

Territorio di produzione

Province di Caserta, Salerno, Benevento, e Napoli

Tartufo di Colliano PAT Campania

La tartufaia naturale è l’appezzamento di terreno, l’argine e il bosco in cui si trovano i corpi fruttiferi del fungo. Le aree di vegetazione del Tuber Aestivum Var. uncinatum Chatin nel comprensorio “Alto Sele” sono ubicate nei boschi di faggio, carpino, quercia e nocciolo a quote che vanno dai 200 ai 1500 metri sul livello del mare

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Pomodori secchi sott’olio PAT Campania

I pomodori secchi sott’olio sono un delizioso aperitivo molto diffuso in tutta la regione Campania. Sono pomodori del tipo San Marzano, tagliati in quattro, posti al sole ad asciugare e ricoperti da garze leggere per evitare gli insetti. Una volta essiccati, vengono conservati in barattoli di vetro perfettamente puliti e ricoperti accuratamente con olio extravergine…

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Ricotta di fuscella PAT Campania

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