
Storia
L’Albanello è un antico vitigno a bacca bianca ormai a rischio di estinzione, storicamente coltivato nelle province di Siracusa e Ragusa, un tempo utilizzato per la produzione di vini liquorosi. L’enologo Giovanni Briosi nel 1879 scriveva a proposito di questo vitigno : l’Albanello non è molto noto in commercio , specialmente all’estero, e pure si potrebbe con esso ricavare il migliore vino asciutto di tutta la Sicilia. Altre citazioni, tese tutte a elogiare le sue qualità, si devono a Giuletti (1879) e a Viala e Vermorel (1909).
È stato iscritto al Registro Nazionale delle varietà di Vite nel 1970. Nonostante le virtù, la sua coltivazione è sempre stata circoscritta a una porzione minima del territorio siculo, dove peraltro oggi, seguendo una lenta parabola di declino, sta scomparendo del tutto. Tradizionalmente si vinificavano due tipi di Albanello: uno secco, prodotto con uve raccolte poco prima della maturazione completa, e uno dolce, ottenuto lasciando appassire i grappoli , sulla pianta o al sole , per circa una settimana .

Diffusione
L’Albanello non è mai uscito dai confini del territorio in cui avrebbe avuto origine: si tratta delle zone collinari interne della provincia di Siracusa e, più marginalmente ancora, della provincia di Ragusa (val di Noto, Vittoria). Non è in pratica dato di trovarlo (neppure nelle attestazioni storiche) in altre zone dell’isola, né tanto meno al di fuori di essa .
La pianta
Il grappolo è di medie dimensioni, medio-corto, cilindrico o conico, con una o due ali corte, medio-compatto. L’acino è medio, sferoidale , con buccia pruinosa, spessa e consistente, di colore giallo-verde e dal sapore caratteristico. La produzione della pianta è regolare e giunge a maturazione in genere attorno alla metà di settembre.
Il vino
L’impiego è esclusivamente per la vinificazione. Un tempo l’uva si utiliz zava in purezza per vini da pasto o da dessert (in questo caso nella versio ne passita), oppure in assemblaggio nella composizione dell’Ambrato di Comiso e dell’Eloro Bianco. Il colore del vino è giallo dorato, i profumi richiamano i frutti maturi e la pesca, in bocca è sostenuto da una vena amarognola piacevole. Buona la propensione all’invecchiamento .
Fonte: Guida ai Vitigni d’Italia – AA.VV. – Slow food Editore 2020

Vini del Lazio
EST EST EST di MONTEFIASCONE DOP
L’Est! Est!! Est!!! di Montefiascone, sia nella versione base che in quella Classico, si caratterizza per una colorazione giallo paglierino, che può risultare più o meno intensa. L’odore è caratteristico, fine e leggermente aromatico, mentre al palato risulta sapido, armonico e persistente, con una leggera vena amarognola e un gusto che può essere secco, abboccato…

Vini della Toscana
POMINO DOP
La Denominazione di Origine Protetta Pomino identifica un’ampia gamma di vini: Bianco (anche Riserva e Vendemmia tardiva), Rosso (anche Riserva e Vendemmia tardiva), Vin Santo, Vin Santo Occhio di Pernice, Pinot Nero, Merlot, Chardonnay, Sauvignon, Spumante Bianco (anche Riserva) e Spumante Rosato (anche riserva).
Uvaggio
I vini Pomino bianchi devono essere vinificati a partire dalle…

Vini di Sardegna
MANDROLISAI DOP
Il Mandrolisai rosso (titolo alcolometrico volumico totale minimo 11,5% vol.) è un vino dalla colorazione rubino, che tende a virare sul rosso arancio quando fatto invecchiare. L’odore che sprigiona è vinoso e gradevole, impreziosito da un profumo caratteristico. Il sapore è asciutto e sapido, con un retrogusto amarognolo. Nella variante Superiore permangono le stesse…

Vino della Basilicata
BASILICATA IGP
I vini a IGP “Basilicata” Bianco presentano un colore giallo paglierino, con odore fruttato e sapore secco e sapido. Il bianco passito si differenzia per il colore giallo tendente all’ambra. Il titolo alcolometrico volumico totale minimo è pari a 10,50% vol. per il bianco e 13% vol. per il passito. La versione Rosso ha un…