Tartufo di Cervara PAT Lazio

Prodotto Agroalimentare Tradizionale del LAZIO

Il tartufo è un fungo che cresce sotto terra in simbiosi con diversi tipi di alberi: dalla natura dell’albero derivano alcune caratteristiche del tartufo, tra cui colore e profumo, e dalla natura del terreno la sua forma. Il Tartufo di Cervara è un prodotto spontaneo la cui ricerca viene fatta con cani da tartufo o con maialini, tra novembre e febbraio. Si sviluppa in terreni di tipo calcareo tipici della zona individuata, posta a 700 – 800 metri s.l.m. Presenta colore esterno nero, interno nero-grigiastro, sapore di fungo molto profumato. Si pulisce con uno spazzolino duro inumidito. Si priva degli eventuali residui terrosi o delle eventuali parti deteriorate con un coltellino aflato, poi si avvolge in carta asciutta. Successivamente in carta appena umida e, ancora, in carta asciutta. Si ripone, infine, nella parte meno fredda del frigorifero, oppure, se la stagione lo consente, fuori della finestra.

CENNI STORICI

Situata nel Parco Naturale Regionale dei Monti Simbruini, Cervara è il paese più alto della provincia di Roma, dopo Guadagnolo. Il verde delle sue faggete, il paesaggio mozzafiato sulla sottostante Valle dell’Aniene e sui monti limitrofi colpiscono il visitatore e lo inducono ad apprezzare questo ambiente unico e suggestivo. Fin dal passato il paese di Cervara che si raggiungeva solo cavalcando un mulo, è rinomata per il suo Tartufo, raccolto, secondo le testimonianze orali, da oltre 25 anni e celebrato dal 1999,
nel mese di settembre, con l’omonima Sagra.

Territorio di produzione

Provincia di Roma: Cervara di Roma, Gavignano.

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