Riserva Naturale Lama bianca Sant’Eufemia a Maiella

Posta a sud-ovest della riserva naturale Valle dell’Orfento I e a ovest della riserva naturale Fara San Martino-Palombaro, con le quali confina, l’area protetta di Lama Bianca occupa una superficie di 1407 ha, pari a 14 km², con un dislivello che spazia da un minimo di 1000 m s.l.m. ai 2793 m s.l.m. del monte Amaro situato a sud-ovest, ricadendo all’interno del territorio del comune di Sant’Eufemia a Maiella e comprendendo a ovest una parte della Valle dell’Orta. La denominazione di Lama Bianca, propria del bosco che ricopre la parte medio-bassa della riserva, fa riferimento alle rupi rocciose d’alta quota e alla loro colorazione, tipica della pietra della Maiella.

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Riserva Naturale Feudo Ugni

Compresa nel territorio comunale di Palombaro e Pennapiedimonte, in provincia di Chieti, e’ stata istituita nel 1981, si estende su 1.563 ettari ed e’ delimitata a Nord dal torrente Avello. Il nome deriva dal latino omnium, cioe’ di tutti, perche’ ai tempi della conquista romana della zona questa parte della valle venne lasciata agli abitanti del luogo. L’area sulla quale si estende la riserva, compresa nel massiccio della Majella, e’ ricca di grotte che in passato hanno offerto rifugio a pastori e briganti.  

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Riserva Naturale dello Stato Fara San Martino – Palombaro

La Riserva è situata sul versante orientale del massiccio montuoso della Majella costituito per lo più da rocce calcaree dell ere terziaria e secondaria modellate da imponenti fenomeni di erosione fluviale, carsica e glaciale. Nella riserva al di sopra dei 2.000 m si estendono vasti altopiani culminali interrotti da vallate di evidente origine glaciale. Più in basso scendono profonde vallate (Val Serviera e Vallone di Santo Spirito) racchiuse da pareti calcaree che raggiungono i 300m di altezza. Numerose grotte con interessanti concrezioni. Scarsità di acqua a quote medie ed alte; infatti essa viene assorbita per essere restituita da sorgenti poderose nei pressi dei paesi.

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Il cammino di celestino
Parco della Majella

Celestino V e l’Abruzzo. E’ innegabile che la figura del povero eremita Pietro da Morrone che, sul finire del 1200 divenne Papa con il nome di Celestino V, appartiene, con tutta la sua vicenda umana e religiosa, al patrimonio identitario di tutti noi abruzzesi. Il fresco riconoscimento da parte dell’UNESCO della Perdonanza Celestiniana quale Patrimonio immateriale dell’Umanità accresce ulteriormente la nostra responsabilità nel coltivare degnamente la memoria di questo grande personaggio che si distinse in vita per scelte difficili e spesso innovative per i dettami della Chiesa dell’epoca.Il Cammino è Lungo complessivamente 90 km. suddivisi in 6 tappe.

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Parco della Majella