Soppressata di cinghiale PAT Toscana

Prodotto Agroalimentare Tradizionale della Toscana

La soppressata di cinghiale ha lo stesso aspetto di quella di maiale, come forma e dimensioni (circa 2 – 2,5 Kg). Il colore è invece più scuro, dato dalla carne selvatica, e per lo stesso motivo il sapore è molto più intenso ed accentuato. Per la preparazione della soppressata di cinghiale viene messa a bollire la testa del cinghiale con della cotenna di maiale per circa 3 ore – 3 ore e mezza. La cotenna del maiale serve a formare la gelatina (necessaria per amalgamare le parti) che la carne di cinghiale non produce perchè molto magra. Una volta bollita la carne viene disossata e fatta raffreddare, poi viene aromatizzata e messa in una tela di iuta per la successiva spurgatura delle parti grasse in eccesso. Dopo una conservazione in frigo per 3-4 giorni a 4-5°C la soppressata è pronta per essere consumata.

Tradizionalità

La ricetta della soppressata di cinghiale è stata recuperata da una norcineria in provincia di Pisa grazie ai racconti di vecchi norcini della Maremma e da vecchi fattori e guardiani delle riserve di caccia. Un tempo veniva prodotta in occasione dell’uccisione del cinghiale dopo le battute di caccia. Dell’animale non si poteva buttare via niente e la parte più saporita, la testa, era l’unica che si prestava ad essere bollita.

Produzione

Per adesso si conosce soltanto una norcineria in Provincia di Pisa che la produce a pieno ritmo, sicuramente esistono altre realtà, soprattutto di produzione a livello familiare, nelle zone in cui tradizionalmente si pratica la caccia al cinghiale.

Territorio di produzione

La ricetta è stata ripresa da una norcineria in provincia di Pisa ma la produzione è originaria della Maremma Grossetana e del Casentino.

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