Prodotto Agroalimentare Tradizionale della Campania
Segale del Matese
Varietà di Segale con cariossidi di colore grigiastro, tipicamente allungate con apici appuntiti, vestite; si presentano frammiste ad altri semi di infestanti, graminacee, brassicacee e leguminose.
Descrizione delle metodiche di lavorazione, condizionamento, stagionatura
Pratiche colturali tipiche di tutti i cereali autunno-vernini. Oggi viene utilizzata per l’alimentazione soprattutto invernale del bestiame; un tempo era utilizzato per la panificazione. la semina avveniva in ottobre, contestualemnte allo scavo delle patate. Le cariossidi venivano molite in mulini locali ed utilizzate per fare il pane. La farina si impastata con acqua, sale e criscito (pasta della lavorazione precedente) lasciata a lievitare per circa due ore al caldo, quindi reimpastata e fatta rilievitare per un’altra ora coperta da un panno, in canestre di vimini. Le forme di 3-4 Kg, rotonde, di colore scuro, senza occhiatura evidente, crosta scura, croccante e friabile, si conservavano per giorni e giorni.
Materiali, attrezzature e locali utilizzati per la produzione
Materiali ed attrezzature tipici della cerealicoltura della zona, forni a legna.
Osservazioni sulla tradizionalità
Cereale utilizzato da secoli come alimento usato dopo la sfarinatura per la realizzazione del pane di segale.
Territorio di produzione
Altopiano del Matese: comuni di S. Gregorio Matese, Gallo, Letino, in provincia di Caserta.
Mela San Giovanni PAT Campania
La mela “San Giovanni” si chiama così perchè matura molto precocemente, intorno al giorno di San Giovanni, il 24 giugno. è coltivata in provincia di Avellino, nell’Alta Ufita, nell’area tra Grottaminarda ed Ariano Irpino. I frutti hanno una dimensione media e una forma tondeggiante, la buccia sottilissima è giallo-verdastra, leggermente colorata di rosso nella parte…
Fagiolo della regina di San Lupo PAT Campania
Ecotipo locale con baccello schiacciato, con 5-6 semi, seme di forma irregolare, depressa, poligonale; dimensione medio-piccola; colore nocciola molto chiaro, più scuro in corrispondenza della cicatrice ilare, buccia sottilissima, di elevata digeribilità; pianta a portamento rampicante, sviluppo indeterminato, fiore bianco con sfumature violacee.
Farro dicocco del Sannio – Pane e pasta di farro PAT Campania
La diffusione del Farro (dalla cui radice linguistica deriva la parola “farina”) è stata opera delle popolazioni italiche già in epoca neolitica (7200 a.C.) in Puglia e Basilicata, aree notoriamente interessate dalla colonizzazione greca. In seguito le precitate specie si diffusero anche nelle regioni settentrionali (6.500 a.C.) insieme ad orzo ed ai frumenti nudi. Orzo…
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