Scarpariello PAT

Prodotto Agroalimentare Tradizionale della Campania

Metodo veloce di preparazione della pasta con un condimento a base di pomodori freschi o pelati, formaggio grattugiato, peperoncino piccante e basilico fresco.

Descrizione delle metodiche di lavorazione, condizionamento, stagionatura

Il nome sembra derivare dai cosiddetti “scarparielli”, i calzolai, le cui mogli aiutavano nell’attività familiare e quindi avevano la necessità di preparare un pasto veloce, a pranzo, che potesse essere portato alla bottega senza perdere la sua fragranza, altra possibile etimologia deriva dal condimento, particolarmente indicato per la “scarpetta” (pane intinto nel sugo rimasto nel piatto una volta finita la pasta). il tipo di pasta piu adatto è costituito dalle pennette o dai mezzanelli, che venivano tolti dall’acqua di cottura molto al dente, per essere aggiunti ad un condimento composto da pomodori, freschi o pelati, cotti per 10-15 minuti con olio extravergine di oliva ed aglio e peperoncino piccante. Si mescola aggiungendo il formaggio grattugiato (provolone, pecorino o parmigiano) mantecando, infine si aggiunge su ogni piatto del basilico fresco.

Osservazioni sulla tradizionalità

E’ una ricetta nata in ambito urbano almeno nella prima metà dell’Ottocento, con l’affermarsi della pasta condita con pomodoro (ragù o fresco), rinvenibile in tutte le osterie e ristoranti tipici del centro storico di Napoli, ove sembrerebbe originato fra gli artigiani che vi avevano la loro bottega.

Territorio interessato alla produzione

Napoli e provincia

Fagiolo tondino bianco del Sannio PAT Campania

La coltivazione è costantemente presente nell’area da almeno 150 anni; la tecnica colturale richiama la tecnica ancestrale praticata dai nostri trisavoli negli areali del Sannio. Le vecchie Masserie che caratterizzano gli areali interessati alla coltivazione sono una testimonianza della coltivazione di legumi destinata, a suo tempo, oltreché all’autoconsumo, a rifornire i mercatini locali. Grazie alla…

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Carciofo di Pietrelcina PAT Campania

Nella cittadina di Pietrelcina, in provincia di Benevento, la coltivazione del carciofo fu introdotta intorno al 1840, ad opera, sembra, di un prefetto originario di Bari. Da allora il carciofo è stato sempre coltivato in appezzamenti non molto ampi, con un procedimento strettamente legato al lavoro umano in tutte le sue fasi, oltre che per…

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