Marrone di Latera PAT Lazio

Prodotto Agroalimentare Tradizionale del LAZIO

Il Marrone di Latera presenta un colore marrone tendente al rossiccio, una pezzatura grande, forma circolare-globosa, molto omogenea, un episperma (pellicola) sottile, di colore giallognolo, facilmente asportabile. Il sapore è dolciastro più o meno intenso. Le piante presentano un’altezza variabile tra 20 e 30 metri con chiome che assumono un aspetto molto ampio con un portamento che si sviluppa secondo forme naturali.

METODO DI PRODUZIONE

Il terreno inerbito viene mantenuto pulito con l’operazione dello sfalcio, eseguita poco prima della raccolta. Il sesto d’impianto è di tipo irregolare. La forma di allevamento utilizzata in zona è riconducibile a quella naturale, ossia libera. La raccolta dei marroni avviene manualmente per tutto il mese di ottobre che prevede anche una veloce cernita e selezione dei frutti. I marroni raccolti vengono posti in cassette di legno o sacchi di plastica o juta e venduti tal quali o sottoposti all’operazione di “Curatura” o “Bagnatura” in acqua a temperatura ambiente per 7-8 giorni senza aggiunta di alcun prodotto chimico. Terminata la “curatura”, i frutti vengono scolati e selezionati al fine di eliminare quelli visibilmente guasti. L’asciugatura
dei frutti avviene attraverso frequenti paleggiamenti (“trapalature”) poste su pavimenti puliti e porosi degli stabilimenti. Durante questa fase le castagne subiscono un’ulteriore selezione.

CENNI STORICI

Latera, collocata ad ovest del crinale del Lago di Bolsena, a 508 m. sul livello del mare, presenta il microclima ideale per la coltura del castagno. Il circondario, infatti, è disseminato di numerosissimi castagneti da frutto plurisecolari. La varietà più nota presente è il Marrone che nel territorio produce frutti di ottimo sapore. Nel ‘400 tra le norme statutarie dei Farnese era prevista la pena di uno scudo d’oro per ogni castagno tagliato, poiché i duchi erano convinti che i castagneti rendessero molto più salubre l’aria. Inoltre, analizzando il “Cabreo della Pieve” di Latera, ossia il più antico catasto conservato nell’archivio storico della locale chiesa di San Clemente, che contiene la descrizione dettagliata di tutti i beni “stabili” della chiesa stessa, si osserva nel capitolo “C” il riferimento alla località “Pianellaria” (probabilmente distorsione dialettale di “Pian dell’Aia” – castagneto a ridosso del centro abitato) dove risulta che “gli Eredi di Dionitio Signorelli possiedono un arboreto con un pezzo di castagneto in contrada Pianellaria…”. Il compilatore, il pievano Francesco Bonaparte, vi riportò i dati registrati più di 100 anni prima nel vecchio catasto del 1568, aggiornandoli in base alla situazione a lui contemporanea ed arricchendo il tutto con preziosi bozzetti e disegni di vita quotidiana da lui realizzati. Ogni anno, l’ultima domenica di ottobre, il Comune di Latera mette a disposizione degli organizzatori della sagra dei marroni un castagneto plurisecolare, di proprietà comunale.

Territorio di produzione

Latera (VT)

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