– NOI SIAMO QUELLO CHE MANGIAMO
Proprietà, valori nutrizionali, calorie
Gli spinaci, ricchissimi di minerali, soprattutto ferro (quasi il doppio rispetto alle altre verdure a foglia verde), sono un alimento importante nei momenti di stanchezza e sovraffaticamento fisico o intellettuale. L’alta percentuale di clorofilla e carotenoidi presente in questa verdura la rende inoltre una valida protezione anticancro.
Una sola controindicazione: chi soffre di calcoli renali dovrebbe evitare i succhi di spinaci, troppo ricchi di calcio e di ossalato.
È UTILE IN CASO DI
aborto spontaneo; artrite; capillari fragili; cancro; convalescenza; demineralizzazione; insufficenza del sistema immunitario; malattie cardiovascolari; malattie della pelle; mestruazioni irregolari; stress.
Inoltre
per alimentazione di bambini, adolescenti e anziani; durante la menopausa.
Crudo con attenzione
Le foglie di spinaci possono essere aggiunte crude all’insalata, ma in piccole quantità a causa degli ossolati, che invece vengono distrutti con la cottura.
L’utilizzo di rimedi naturali, come quelli descritti, per problemi di salute di un certo peso, non può che essere un coadiuvante, magari per calmare i sintomi, e non deve escludere quindi il ricorso ai medicinali di sintesi! Prima di qualsivoglia cura fai da te ASCOLTATE SEMPRE IL VOSTRO MEDICO CURANTE. Leggi le avvertenze d’uso
Lo sapevate che …
Le zucchine sono la varietà estiva della zucca gialla e si consumano prima che abbia raggiunto la piena maturazione? COntengono più acqua delle zucche e quindi sono meno nutritive (solo 14 calorie ogni 100grammi), pur mantenendo una buona concentrazione di sostanze salutari. Ottime per chi vuole dimagrire e nei casi in cui occorra una dieta ricca di liquidi (stipsi, insufficienza renale).
Il nome designa una famiglia di piante da insalata, tutte accomunate dal gusto amarognolo. La varietà a foglie dentellate ha maggiori proprietà nutritive e numerose applicazioni curative: depurante e disintossicante, stimola l’appetito, l’attività del fegato e dell’apparato digerente ed è un efficaqce ipoglicemizzante che può coadiuvare la cura del diabete.
Ottima nella cura della cistite, doloroso disturbo della vescica, è adatta anche, essendo ricca di fibre, a chi soffre di stitichezza cronica.
L’infuso di cicoria, oltre ad avere effetto positivo sul fegato, è un lassativo naturale, adatto anche a bambini e lattanti.
Le proprietà antiifiammatorie e cicatrizzanti della pianta possono essere sfruttate anche nell’uso esterno per curare infiammazioni e lesioni della cute e delle mucose
Inappetenza, cattiva digestione: fate bollire 15 g di radice di cicoria in 1 litro d’acqua per 30 mn. Filtrate il tutto e bevetene il decotto (che ha anche proprietà depurative del sangue) lontano dai pasti.
Disturbi del fegato: Miscelate 30 g di radice di cicoria e 60 g di prezzemolo e lasciateli in infusione in 1 litro d’acqua bollente per 10 mn. Filtrate l’infuso e bevetene 1 tazza per 3 volte al giorno.
Cistite: Mescolate 30 g di radice di cicoria, 25 g di gramigna, 20 g di orzo mondo, 15 g di paretaria. Il decotto si prepara facendo bollire la miscela di erbe per circa 30 mn in 1 litro d’acqua e filtrando accuratamente il liquido ottenuto. Si consiglia di berne 4-5 tazzine al giorno, preferibilmente lontano dai pasti
Stitichezza cronica: Fate bollire 30 g di radice di cicoria ( o 10 g di foglie) in 1 litro d’acqua per 30 mn. Filtrate il decotto e bevetene 1 tazza dopo ogni pasto principale
Infiammazioni e lesioni cutanee: fate un cataplasma sulle parti infiammate o lese, applicandovi direttamente le foglie fresche di cicoria, ben lavate
La Spinacia Oleracea è una pianta originaria dell’Asia, probabilmente della Persia. Dopo essersi diffusa nel continente asiatico dovrebbe essere stata introdotta in Europa, probabilmente in Sicilia, dagli Arabi, all’incirca nel nono secolo; da lì la diffusione del vegetale dovrebbe essere proseguita, attraverso la Spagna, fino all’Europa settentrionale. Pare che tra i fan storici di questo ortaggio si possa annoverare Caterina de’ Medici.
Ciò che si consuma della pianta sono le foglie, verdi e carnose; al momento dell’acquisto (se non si opta per quelli già in busta o quelli surgelati) è necessario accertarsi che il verde sia uniforme, senza parti ingiallite o scure; ovviamente le foglie non devono essere appassite.
Gli spinaci freschi si conservano in frigorifero non più di due, massimo tre giorni; quelli cotti andrebbero consumati subito. Quando si cuociono gli spinaci freschi è bene tenere presente che rilasciano acqua, quindi se si sceglie di lessarli è bene farlo in pochissima acqua.
Gli spinaci contengono ferro, ma è errata la convinzione secondo cui ne apportino un quantitativo elevato all’organismo. Per agevolare l’assorbimento di questo minerale è consigliabile consumare gli spinaci conditi con limone; la vitamina C contenuta nell’agrume aiuta, infatti, ad assorbire il ferro.
Gli spinaci sono ricchi di vitamina A e di acido folico. Sono inoltre ricchi di nitrato, una sostanza oggetto di recenti ricerche in quanto pare aiuti ad aumentare la forza dei muscoli. Contengono, inoltre luteina, utile per la salute della retina e quindi degli occhi. Sono efficaci in caso di stitichezza.
Grazie all’elevato contenuto di potassio, gli spinaci sono un ortaggio molto importante per la salute del cuore e dell’intero apparato cardiovascolare. In particolare, sono indicati in caso di ipertensione, quindi per abbassare o mantenere regolari i livelli alti di pressione sanguigna.
La rapa
La rapa è la radice carnosa (“fittone”) della pianta Brassica rapa, coltivata a scopo alimentare. Si tratta di una radice di forma tondeggiante, talvolta piuttosto tozza, ricoperta da una pellicina bianco/rosa, bianco/violacea oppure gialla a secondo della varietà. L’interno è formato da una pasta bianca o giallognola, a seconda della varietà, di gusto lievemente dolciastro.
Segale
La fibra della segale trattiene l’acqua, dando una sensazione di sazietà e un valido aiuto contro la stitichezza.
Il sedano
Il nome generico (Raphanus) deriva dalla voce greca raphanos (e successivamente dal latino raphanus) che a sua volta è collegata alla radice greca raphys (“rapa”) e al persiano antico rafe, il cui significato approssimativo è “rapida apparizione”, alludendo alla rapida germinazione dei semi di queste piante; ma la parola raphanos potrebbe anche avere un collegamento…