Il Green deal Europeo.
2.1.6.”Dal produttore al consumatore”: progettare un sistema alimentare giusto, sano e rispettoso dell’ambiente

Il cibo europeo è noto per essere sicuro, nutriente e di alta qualità, e dovrebbe ora diventare anche il riferimento mondiale per la sostenibilità. Sebbene la transizione verso sistemi più sostenibili sia iniziata, nutrire una popolazione mondiale in rapida crescita continua a rappresentare una sfida con gli attuali modelli di produzione.

La produzione alimentare provoca ancora inquinamento dell’atmosfera, dell’acqua e del suolo, contribuisce alla perdita di biodiversità e ai cambiamenti climatici e consuma quantità eccessive di risorse naturali, mentre una parte importante degli alimenti viene sprecata.

Allo stesso tempo, nell’UE come altrove, regimi alimentari di scarsa qualità contribuiscono alla diffusione dell’obesità e di malattie come il cancro.

NUOVE OPPORTUNITÀ OPERATORI CATENA ALIMENTARE

Vi sono nuove opportunità per tutti gli operatori della catena del valore alimentare.

Le nuove tecnologie e scoperte scientifiche, associate a una maggiore sensibilizzazione dell’opinione pubblica e alla domanda di alimenti sostenibili, andranno a vantaggio di tutti i portatori di interessi.

Nella primavera del 2020 la Commissione presenterà la strategia “Dal produttore al consumatore” e avvierà un ampio dibattito che coinvolgerà tutti i portatori di interessi, analizzerà tutte le fasi della catena alimentare e preparerà il terreno per la formulazione di una politica alimentare più sostenibile.

Gli agricoltori e i pescatori europei sono fondamentali nella gestione della transizione e la strategia “Dal produttore al consumatore” sosterrà i loro sforzi volti ad affrontare i cambiamenti climatici, proteggere l’ambiente e preservare la biodiversità. Vedi anche STRATEGIA DAL PRODUTTORE AL CONSUMATORE

La politica agricola comune e la politica comune della pesca continueranno ad essere due strumenti fondamentali per sostenere l’impegno in questa direzione e garantire nel contempo condizioni di vita dignitose agli agricoltori, ai pescatori e alle loro famiglie.

Le proposte della Commissione per la politica agricola comune per il periodo 2021-2027 prevedono che almeno il 40 % del bilancio complessivo della politica agricola comune e almeno il 30 % del Fondo per gli affari marittimi e la pesca contribuiscano all’azione per il clima.

La Commissione collaborerà con il Parlamento europeo e il Consiglio per conseguire almeno questo livello di ambizione nelle proposte.

Poiché l’avvio della politica agricola comune rivista rischia di essere posticipato all’inizio del 2022, la Commissione collaborerà con gli Stati membri e i portatori di interessi per garantire che fin da subito i piani strategici nazionali per l’agricoltura riflettano pienamente l’ambizione del Green Deal e della strategia “Dal produttore al consumatore”.

AGRICOLTURA BIOLOGICA, AGRECOLOGIA e AGROSILVICOLTURA

La Commissione garantirà che tali piani strategici, che dovrebbero portare all’uso di pratiche sostenibili quali l’agricoltura di precisione, l’agricoltura biologica, l’agroecologia, l’agrosilvicoltura, nonché a norme più rigorose in materia di benessere degli animali, siano valutati sulla base di solidi criteri climatici e ambientali.

Con lo spostamento del fulcro dell’attenzione dalla conformità alle prestazioni, misure come i regimi ecologici dovrebbe ricompensare gli agricoltori per le migliori prestazioni ambientali e climatiche che includono la gestione e lo stoccaggio del carbonio nel suolo e una gestione più efficace dei nutrienti per migliorare la qualità dell’acqua e ridurre le emissioni.

La Commissione collaborerà con gli Stati membri per sviluppare il potenziale dei prodotti ittici sostenibili come fonte di alimenti a basso tenore di carbonio.

I piani strategici dovranno riflettere un maggiore livello di ambizione per ridurre significativamente l’uso di pesticidi chimici e i rischi connessi, nonché l’uso di fertilizzanti e antibiotici.

La Commissione individuerà le misure, anche a livello legislativo, necessarie per realizzare tali riduzioni sulla base di un dialogo con i portatori di interessi.

Anche i terreni coltivati ad agricoltura biologica dovranno aumentare in Europa.

Occorre che l’UE sviluppi metodi innovativi per proteggere i raccolti da organismi nocivi e malattie e consideri il ruolo che nuove tecniche innovative possono potenzialmente rivestire nel migliorare la sostenibilità del sistema alimentare e garantirne al tempo stesso la sicurezza.

La strategia “Dal produttore al consumatore” contribuirà inoltre a realizzare un’economia circolare e perseguirà l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale dei settori della trasformazione alimentare e del commercio al dettaglio intervenendo sui trasporti, lo stoccaggio, l’imballaggio e i rifiuti alimentari.

L’azione si articolerà nel contrasto alle frodi alimentari, che comprende il rafforzamento dell’applicazione della legge e della capacità investigativa a livello di UE, nonché nell’avvio di un processo volto a individuare nuovi prodotti alimentari e mangimi innovativi, come i prodotti ittici a base di alghe.

La strategia “Dal produttore al consumatore” mirerà infine a stimolare un consumo alimentare sostenibile e promuovere alimenti sani a prezzi accessibili per tutti.

I prodotti alimentari importati che non sono conformi alle pertinenti norme europee in materia ambientale non saranno autorizzati sui mercati dell’UE.

La Commissione proporrà azioni per sostenere i consumatori nella scelta a favore di un’alimentazione sana e sostenibile e di una riduzione degli sprechi alimentari ed esplorerà nuove modalità per informarli meglio, anche attraverso strumenti digitali, fornendo loro dettagli ad esempio sulla provenienza, il valore nutritivo e l’impronta ambientale degli alimenti.

Detta strategia conterrà inoltre proposte per migliorare la posizione degli agricoltori nella catena del valore.

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