2 – H2o Le acque sotterranee ed il settore agricolo

– L’importanza dell’acqua

Le acque sotterranee costituiscono una risorsa essenziale per l’agricoltura irrigua, l’allevamento del bestiame e altre attività collegate, tra cui la trasformazione agroalimentare. Per poter soddisfare la domanda globale di acqua e di prodotti agricoli da qui al 2050, tenendo conto di un incremento della domanda di alimenti, mangimi e biocombustibili stimato al 50% rispetto ai livelli del 2012, è di fondamentale importanza aumentare la produttività agricola attraverso un’intensificazione sostenibile dei prelievi di acque sotterranee, riducendo al contempo l’impronta idrica e gli impatti ambientali della produzione.

Nei luoghi in cui sono presenti fonti perenni e affidabili di acque sotterranee a basse profondità, queste possono costituire una risorsa importante per i piccoli agricoltori. Le aree del mondo che dipendono in larga misura dalle acque sotterranee per scopi irrigui sono l’America settentrionale e l’Asia meridionale, in cui rispettivamente il 59% e il 57% delle zone dotate di sistemi di irrigazione attingono alle suddette fonti.

Nell’Africa subsahariana, dove le opportunità offerte da vasti acquiferi a bassa profondità sono sfruttate solo in minima parte, appena il 5% delle aree dotate di sistemi di irrigazione utilizza acque sotterranee. Secondo le stime, l’inquinamento causato dall’agricoltura ha superato i livelli di contaminazione provocati dagli insediamenti umani e dall’industria ed è il principale fattore di degrado delle acque interne e costiere. A livello globale, il nitrato contenuto nei fertilizzanti chimici e organici costituisce il principale contaminante di origine antropogenica delle acque sotterranee. Il non corretto utilizzo o smaltimento di insetticidi, erbicidi e fungicidi può essere causa di inquinamento delle acque sotterranee con sostanze cancerogene e tossiche.

Nell’Africa subsahariana, dove le opportunità offerte da vasti acquiferi a bassa profondità sono sfruttate solo in minima parte, appena il 5% delle aree dotate di sistemi di irrigazione utilizza acque sotterranee

L’evidenza scientifica mostra come leggi e regolamenti atti a prevenire o a limitare l’ormai diffuso inquinamento delle acque sotterranee causato dall’agricoltura si rivelino generalmente insufficienti e di difficile attuazione. Le politiche che intervengono sull’inquinamento delle risorse idriche in ambito agricolo dovrebbero costituire parte integrante di un quadro generale di direttive in materia di agricoltura e risorse idriche a livello nazionale, di bacino idrografico e di acquifero.

L’elettrificazione delle aree rurali è uno dei principali fattori alla base del crescente ricorso alle acque sotterranee, in particolare in quelle zone in cui le reti elettriche hanno coperto aree che altrimenti avrebbero dovuto fare affidamento su combustibili diesel o energia eolica. I progressi nella tecnologia solare hanno visto lo sviluppo di sistemi di irrigazione a energia solare (SPIS nell’acronimo inglese), adottati su larga scala per supportare le attività delle aziende agricole. Permane tuttavia il rischio di un impiego insostenibile della risorsa idrica in assenza di adeguate misure di gestione e di regolamentazione di questi sistemi

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