3 – H2o Le acque sotterranee e gli insediamenti umani

– L’importanza dell’acqua

La dipendenza di numerose città dalle acque sotterranee è in costante crescita: si stima che oggi quasi il 50% della popolazione urbana mondiale soddisfi il proprio fabbisogno idrico grazie alle acque sotterranee. Tuttavia, sono numerosi i poveri che vivono in insediamenti periurbani, spesso informali e privi di uno status legale, nonché sprovvisti di infrastrutture e servizi idrici pubblici.

Nelle economie in via di sviluppo il ricorso a pozzi privati per l’autoapprovvigionamento idrico nelle zone urbane è cresciuto notevolmente negli ultimi anni. Questa pratica viene inizialmente adottata come strategia per far fronte a una fornitura idrica irregolare e inadeguata proveniente dalle condutture, e poi continua a essere mantenuta come strategia di riduzione dei costi per evitare di pagare tariffe più elevate.

L’impatto di servizi igienico-sanitari inadeguati sulle acque sotterranee è osservabile nelle aree urbane con una bassa copertura di reti fognarie, in cui buona parte dei reflui fecali domestici viene scaricata in latrine a fossa. I gestori delle reti idriche dovrebbero aumentare il loro impegno per proteggere fonti essenziali quali pozzi e sorgenti, limitando le attività agricole ed edilizie nelle zone di cattura delle acque sotterranee, al fine di salvaguardare la salute pubblica e ridurre il costo dell’approvvigionamento idrico.

In buona parte del mondo, il ricorso alle acque sotterranee costituisce l’unica modalità possibileed economicamente sostenibile per consentire l’accesso alle risorse idriche essenziali alle popolazioni rurali che ancora ne sono sprovviste. Ciò vale in particolare per l’Africa subsahariana e per l’Asia meridionale, dove la popolazione rurale è numerosa ma dispersa su vasti territori.

La coesistenza negli stessi luoghi di acque sotterranee e di impianti igienico-sanitari è causa di grave preoccupazione per le fonti a bassa profondità. Secondo le stime, la contaminazione costante delle acque sotterranee rurali causata da agenti patogeni interessa circa il 30% del totale degli impianti. Di norma ciò va a scapito dei soggetti più emarginati (donne e bambine risultano di gran lunga più a rischio di contrarre malattie causate da agenti patogeni e tossine come conseguenza dell’esposizione alle acque reflue).

Gli insediamenti, permanenti o temporanei, degli sfollati meritano un’attenzione particolare. Tali insediamenti presentano spesso un’elevata densità di popolazione, ma vengono classificati in una categoria intermedia tra insediamenti urbani e rurali. In questi casi, risulta essenziale costruire pozzi adeguatamente progettati, oltre a impianti igienico-sanitari realizzati in luoghi appropriati e sottoposti a costante manutenzione.

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