Fagiolo dente di morto PAT Campania

Prodotto Agroalimentare Tradizionale della Campania

Presenta granella (semi) di colore bianco, di forma cilindrica-sub reniforme, e di dimensioni medio-grandi (0,5-0,6 grammi). Il baccello allo stadio ceroso presenta un colore tra il verde chiaro e il giallo chiaro. Mediamente un baccello contiene 4-6 semi. Afferisce alla specie Phaseolus vulgaris, nell’ambito della famiglia delle Leguminose (o Fabacee o Papilionacee). La pianta è erbacea, annuale, semieretta, di altezza di circa 50-70 cm con un asse principale e ramificazioni laterali. Le foglie composte sono pennate e cordiformi, di colore verde intenso; i fiori sono di colore bianco e di forma papilionacea. Il prodotto può essere raccolto e consumato allo stadio ceroso (“spollichino”) o allo stadio secco.

L’epoca di coltivazione va da aprile a luglio (“prima epoca”) e da luglio ad ottobre (“seconda epoca”). Il ciclo colturale mediamente si attesta sui 100-105 giorni dalla semina alla raccolta. La semina viene fatta a mano o con seminatrici meccaniche; il sesto d’impianto è di 70 cm tra le file e di 7-8 cm sulla fila con una densità colturale di circa 20 piante per mq. La raccolta è manuale, la sgranatura viene effettuata meccanicamente tramite trebbia, o anche manualmente; la granella così ottenuta viene selezionata, cernita e confezionata a mano. La coltura è irrigua, ma solo nell’ultima fase di coltivazione (ingrossamento dei semi) il fabbisogno idrico è significativo. Dopo la raccolta, la trebbiatura e la cernita il prodotto viene depositato in ambienti freschi in sacchi di juta o canapa in attesa del confezionamento e della vendita.

Il commercio di questi fagioli fu un’attività economica molto significativa da inizio ‘900 fino agli anni ’70: vanta quindi un’antica tradizione colturale e gastronomica; è sempre e diffusamente stato presente nell’ordinamento colturale delle aziende anche perché ha costituito fino a pochi decenni fa uno degli alimenti base della dieta contadina. Il pregio qualitativo ed organolettico del prodotto risiede nel connubio tra l’ecotipo e le caratteristiche pedoclimatiche del territorio (terreni di natura vulcanica, profondi, di medio impasto, facilmente lavorabili, ricchi di elementi nutritivi e di mesoelementi e microelementi). Si caratterizza per la buccia sottile, quasi impercettibile al palato, e per una buona pastosità. Il sapore caratteristico ed intenso ne fa un prodotto impiegabile in diverse preparazioni alimentari. Nella tradizione gastronomica napoletana si presta particolarmente a pietanze quali la “pasta con fagioli” e a zuppe.

Il canonico Andrea Sarnataro, autore di un diario quotidiano degli avvenimenti in Acerra dal 1736 al 1771, che descrive anche i prodotti agricoli acerrani, menziona in più parti i fagioli bianchi, cannellini, in contrapposizione ai “mostrati” (così si definivano in dialetto i fagioli con l’occhio). La descrizione della coltivazione dei fagioli nelle campagne acerrane è riportata in più testi sulla storia della città, ma la più interessante e significativa del cosiddetto fagiolo “Dente di morto” si trova nella “Guida Gastronomica d’Italia” pubblicata dal Touring Club Italiano del 1931. Nella guida i fagioli sono indicati come la specialità di Acerra, al tempo esportata addirittura in America. il nome è legato al colore bianco opaco, simile appunto al colore dei denti di un morto.

Territorio di produzione

Agro acerrano-nolano; parte del territorio dei comuni di Maddaloni e Cancello.

Panino napoletano PAT Campania

Classico cibo di strada della città di Napoli, nasce come modo veloce per riutilizzare avanzi di formaggi e salumi per la preparazione di un pasto sostanzioso e facile da trasportare con sé e da consumare senza problemi di posate e di piatti. E’ diffusissimo in tutte le panetterie e rosticcerie della città e della provincia…
Continua a leggere

Patata sotterrata di Calvaruso PAT Campania

La denominazione è riferibile a vari tipi di patata, di norma a buccia rossa, in passato anche nera, che veniva (ed in alcuni sporadici casi avviene tuttora) interrata dopo la raccolta in buche profonde foderate di foglie di felce femmina. Durante la permanenza nelle buche per diversi mesi avviene una parziale idrolizzazione degli amidi del…
Continua a leggere

Scarpariello PAT

Il nome sembra derivare dai cosiddetti “scarparielli”, i calzolai, le cui mogli aiutavano nell’attività familiare e quindi avevano la necessità di preparare un pasto veloce, a pranzo, che potesse essere portato alla bottega senza perdere la sua fragranza, altra possibile etimologia deriva dal condimento, particolarmente indicato per la “scarpetta” (pane intinto nel sugo rimasto nel…
Continua a leggere

Diventa anche tu ViVi Greeners Conosci il Fagiolo dente di morto prodotto Campano?
Aiutaci nel nostro progetto, se hai curiosità, immagini o vuoi aggiungere una descrizione del prodotto.
SCRIVICI

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *