Ciauliello PAT

Prodotto Agroalimentare Tradizionale della Campania

Minestra avente come ingredienti principali pomodori e zucchine essiccate usate tal quali oppure confezionati in vaschette con film di polipropilene e conservati in cella frigorifera a 2-8°C così da essere pronti per la preparazione del Ciauliello durante tutto l’anno. Il sapore è intenso e deciso e la consistenza densa o brodosa a seconda delle consuetudini di preparazione.

Descrizione delle metodiche di lavorazione, condizionamento, stagionatura

Si parte dall’essiccamento di zucchine e pomodori durante il periodo estivo, poi vengono lavati e tagliati. Secondo la tradizione gli ortaggi venivano essiccati al sole adagiati su caratteristiche cannucce e poi conservati in sacchi di juta o in barattoli di vetro. Attualmente questa operazione avviene in tunnel di aria calda ed il confezionamento in vaschette. In seguito gli ortaggi vengono rigenerati mediante ammollo in acqua per poi essere cotti in una casseruola dal bordo alto con l’aggiunta di olio EVO, aglio in camicia, concentrato di pomodoro ed olive nere essiccate.

Osservazioni sulla tradizionalità

Antico piatto della tradizione contadina, corroborante e nutriente, ma allo stesso tempo leggero perché privo di grassi animali. Un tempo il ciauliello costituiva il pasto da consumare nella pausa lavorativa nei campi. Inoltre la sua consistenza era adatta a tenere ben umido il pane detto, nella Piana del Sele, “scurzino” per via della scorza molto spessa. Nel tempo ha mantenuto le sue caratteristiche peculiari e continua ad essere presente sulle tavole delle famiglie ebolitane, oltre ad essere proposto nei ristoranti più attenti al territorio e alla sua storia.

Territorio interessato alla produzione

Eboli e Piana del Sele, in provincia di Salerno.

Mozzarella nella mortella PAT Campania

La denominazione nasce dall’usanza di confezionare le mozzarelle, di forma allungata e più o meno piatta, la cosiddetta “mozzarella stracciata”, alternandole a fronde di mirto appena raccolte successivamente legate alle estremità coi rami sottili e flessibili delle ginestre.

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Prigiotto PAT

Il “Prigiotto”, quanti sanno cosa è ? E’ il nome nostrano e storico del ben più celebre culatello.Cosi ,infatti, viene denominato in modo particolare nelle aree interne della Campania, in special modo nel Sannio. Del Prigiotto si hanno testimonianze storiche negli annali del 1700 in vari monasteri sanniti e non solo.

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