NOI SIAMO QUELLO CHE MANGIAMO
Proprietà, valori nutrizionali, calorie
La famiglia delle Crocifere comprende, oltre al cavolo, anche broccoli, cavolini di Bruxelles, cavolfiore, cavolo cappuccio, verza e altri.
Studi recenti hanno messo in luce la relazione fra il consumo di queste verdure e la bassa incidenza del cancro, in particolare del seno e del colon.
La percentuale alta di ‘anutrienti’ antiossidanti, vitamine e sali minerali rende le Crocifere preziose alleate dell’organismo nella lotta quotidiana contro prodotti chimici nocivi e ormoni pericolosi. Studi condotti negli USA hanno dimostrato l’efficacia del succo di cavolo fresco in caso di ulcere peptiche: in genere guariscono nel giro di sette giorni.
È UTILE IN CASO DI
aborto spontaneo; affaticamento; artrite; calcoli renali; cancro; diabete; disturbi del sistema immunitario; disturbi epatici; edema polmonare e pleurite; malattie dell’apparato respiratorio; osteoporosi; parassiti intestinali; patologie della pelle e del cuoio capelluto; stress; ulcera peptica.
Le Crocifere possono interferire con le funzionalità della tiroide quando i livelli di iodio nella dieta sono scarsi. Se mangiate tanti broccoli insaporiteli con alghe marine o accostateli a un buon piatto di pesce
La leggerezza dei crauti
Considerati a torto indigesti ( forse perché associati a cibi ‘pesanti’) i crauti sono un piatto di grande valore nutrizionale che favorisce la digestione dei grassi. La fermentazione è un sistema antichissimo per utilizzare al massimo le vitamine degli alimenti che, con questi procedimenti, aumentano in proporzioni notevoli. (Ma è importante la fermentazionenaturale in salamoia, senza aggiunta di aceto.)
Oltre a contenere una grande quantità di vitamine, sono ricchissimi di antiossidanti e hanno proprietà antitumorali
Chi non ha mai cucinato e mangiato Cavoli e Broccoli? Cotti o crudi, vengono usati per antipasti creativi, ottimi primi piatti, secondi saporiti e insalate salutari… Quando ci si trova nel settore dell’ortofrutta dei vari punti vendita si rimane sempre ammaliati dalle tantissime e differenti varietà di questi preziosi vegetali, che cambiano per forma, colore, profumo, consistenza e, ovviamente, sapore. Insomma, tutti li conoscono e li sanno cucinare, eppure in pochi ne conoscono le proprietà benefiche. E pensare che fino a non molto tempo fa venivano considerati alimenti poveri, carenti di sostanze nutritive e, per giunta, dall’odore assai sgradevole. Fortunatamente, negli ultimi anni le loro qualità nutrizionali sono state rivalutate e molti studi hanno messo in evidenza insospettate proprietà nella prevenzione delle Malattie cardiovascolari e dei Tumori dell’apparato digerente.
Le varietà
In Italia si commercializzano in modo particolare il Cavolfiore, il Cavolo broccolo, il Cavolo verza, il Cavolo cappuccio, i Broccoletti (detti anche cime di rapa), i Cavoletti di Bruxelles, il Cavolo rapa, il Cavolo cinese e, infine, il Cavolo nero.
Una grande famiglia…
Cavoli e Broccoli fanno parte delle cosiddette Brassicaceae (più conosciute come Crucifere, il cui nome deriva dalle quattro foglie a forma di croce), una famiglia di piante erbacee perenni o annuali distribuite in tutti i climi e, quindi, in quasi tutti i continenti. Questa famiglia comprende circa 200 generi e oltre duemila specie; molte Crucifere sono però considerate piante infestanti, quindi solo una minoranza viene coltivata per scopi alimentari. Nelle preparazioni culinarie, in alcune specie viene adoperata l’infiorescenza immatura (ad esempio nei Cavolfiori, nei Broccoli e nelle Cime di rapa); in altre si utilizzano le foglie che ricoprono la gemma (come nel Cavolo cappuccio, nel Cavolo verza e nei cavoletti di Bruxelles); in altre ancora viene utilizzato il fusto (Cavoli rapa).
La coltivazione
Un aspetto sicuramente importante di questa Famiglia di piante è rappresentato dalla coltivazione, in quanto essa permette di avere a disposizione per quasi tutto l’anno le principali Crucifere. Infatti, in base all’epoca di maturazione, esistono varietà precocissime (di “prima mano”) che si raccolgono in ottobre; precoci (di “seconda mano”), che vengono raccolte a novembre-dicembre; tardive (di“terza mano”), pronte per febbraio, e molto tardive (di “quarta mano”), disponibili in marzo-aprile.
Sali minerali e vitamine
Dal punto di vista nutrizionale, questi ortaggi sono considerati ottimi alimenti in quanto ricchi di sali minerali (soprattutto calcio, fosforo, ferro, sodio, potassio, magnesio, cloro, fluoro e zinco), di vitamine (C, B1, B2, PP, K e provitamina A), poverissimi di lipidi (circa 0,2-0,4/100g) e moderatamente poveri di proteine (1,4-3,0/100g) e di glucidi (2,5-4,2/100g), tanto da renderli adatti all’alimentazione dei diabetici. Ovviamente sono ricchissimi di acqua (circa 90/100g) e, per quanto concerne gli apporti calorici, questi ultimi si possono considerare quasi trascurabili, essendo di circa 15-25 Kcal/100 g. Insomma, basterebbero questi valori per intuire il valore salutistico di queste piante, ma in realtà esse contengono ben altro, come la clorofilla, che può favorire la produzione di emoglobina, indispensabile composto contenuto nei globuli rossi, di fibre (benefiche per l’intestino), di luteina e zeaxanthina, sostanze che negli anziani possono ridurre il rischio di degenerazione della vista, di zolfo (con azione disinfettante), di glucosinolati che hanno un’azione antitumorale e di facilitazione di alcune funzioni epatiche e isotiocianati, come il sulforalene, una sostanza chimica utilizzata dalle brassicaceae per difendersi dagli insetti parassiti, ma che nell’uomo osteggiano la crescita tumorale e, parrebbe, anche con azione antidiabete.
Come consumarli
Prima di tutto, per beneficiare di tutte queste proprietà è consigliabile scegliere le varietà di Cavoli e Broccoli senza fioriture, ammaccature, bruciature da gelo e, possibilmente, di terra residua. Inoltre, per quanto possibile, questi vegetali andrebbero mangiati sempre freschi e crudi (ovviamente dopo averli ben lavati per eliminare eventuali piccoli insetti e microrganismi), dal momento che alcune delle sostanze sopra elencate sono termolabili, e quindi con la cottura verrebbero distrutte o drasticamente ridotte. Se però si desidera cucinarli, è meglio preferire la cottura al vapore perché, essendo più blanda, evita la distruzione e la dispersione dei vari princìpi nutritivi.
L’utilizzo di rimedi naturali, come quelli descritti, per problemi di salute di un certo peso, non può che essere un coadiuvante, magari per calmare i sintomi, e non deve escludere quindi il ricorso ai medicinali di sintesi! Prima di qualsivoglia cura fai da te ASCOLTATE SEMPRE IL VOSTRO MEDICO CURANTE. Leggi le avvertenze d’uso
Lo sapevate che …
Le zucchine sono la varietà estiva della zucca gialla e si consumano prima che abbia raggiunto la piena maturazione? COntengono più acqua delle zucche e quindi sono meno nutritive (solo 14 calorie ogni 100grammi), pur mantenendo una buona concentrazione di sostanze salutari. Ottime per chi vuole dimagrire e nei casi in cui occorra una dieta ricca di liquidi (stipsi, insufficienza renale).
Il nome designa una famiglia di piante da insalata, tutte accomunate dal gusto amarognolo. La varietà a foglie dentellate ha maggiori proprietà nutritive e numerose applicazioni curative: depurante e disintossicante, stimola l’appetito, l’attività del fegato e dell’apparato digerente ed è un efficaqce ipoglicemizzante che può coadiuvare la cura del diabete.
Ottima nella cura della cistite, doloroso disturbo della vescica, è adatta anche, essendo ricca di fibre, a chi soffre di stitichezza cronica.
L’infuso di cicoria, oltre ad avere effetto positivo sul fegato, è un lassativo naturale, adatto anche a bambini e lattanti.
Le proprietà antiifiammatorie e cicatrizzanti della pianta possono essere sfruttate anche nell’uso esterno per curare infiammazioni e lesioni della cute e delle mucose
Inappetenza, cattiva digestione: fate bollire 15 g di radice di cicoria in 1 litro d’acqua per 30 mn. Filtrate il tutto e bevetene il decotto (che ha anche proprietà depurative del sangue) lontano dai pasti.
Disturbi del fegato: Miscelate 30 g di radice di cicoria e 60 g di prezzemolo e lasciateli in infusione in 1 litro d’acqua bollente per 10 mn. Filtrate l’infuso e bevetene 1 tazza per 3 volte al giorno.
Cistite: Mescolate 30 g di radice di cicoria, 25 g di gramigna, 20 g di orzo mondo, 15 g di paretaria. Il decotto si prepara facendo bollire la miscela di erbe per circa 30 mn in 1 litro d’acqua e filtrando accuratamente il liquido ottenuto. Si consiglia di berne 4-5 tazzine al giorno, preferibilmente lontano dai pasti
Stitichezza cronica: Fate bollire 30 g di radice di cicoria ( o 10 g di foglie) in 1 litro d’acqua per 30 mn. Filtrate il decotto e bevetene 1 tazza dopo ogni pasto principale
Infiammazioni e lesioni cutanee: fate un cataplasma sulle parti infiammate o lese, applicandovi direttamente le foglie fresche di cicoria, ben lavate
Le poche controindicazioni
Vi sono casi in cui il consumo di Cavoli e Broccoli potrebbe essere controindicato, ad esempio per chi presenta disturbi gastrici (Gastriti croniche), al colon (se infiammato) e alle persone affette da Ipotiroidismo, per via dell’effetto degli isotiocianati che potrebbero disturbare il metabolismo dello iodio.
Residui chimici: un rischio molto remoto
La presenza di eventuali residui chimici a seguito dei trattamenti con fitofarmaci che vengono effettuati durante la coltivazione (se non è di tipo biologico) è molto remota nelle colture italiane; questo, grazie agli assidui controlli degli organi preposti che, nel 2014, hanno evidenziato la scarsità di queste sostanze. Tuttavia potrebbe invece essere rilevata la potenziale presenza di nitrati (sostanze chimiche che in particolari situazioni possono innescare l’insorgenza di tumori). In merito a quest’ultimo fattore di rischio, va detto che è meglio continuare a mangiare Cavoli e Broccoli e, al contempo, ridurre il consumo di insaccati e di conserve di carne: questi prodotti alimentari sono infatti quasi sempre addizionati di nitrati (usati come conservanti anti microbici per prevenire le pericolose intossicazioni alimentari da Clostridium botulinum). Altresì andrebbero preferite le acque minerali naturali povere di nitrati, spesso indicati nelle etichette come NO3 – oppure come “ione nitrico”.
Fonte @elisirdisalute.it
Vini della Toscana
TERRE DI CASOLE DOP
I vini rossi (vol. 12-12,5%) della denominazione hanno l’aspetto rubino, che da giovani si arricchisce di riflessi violacei mentre invecchiando sfuma verso il granato. Un ruolo decisivo lo gioca la quantità di Sangiovese presente, che aumenta la complessità aromatica, impreziosendola con note fruttate e speziate. Specularmente, una funzione analoga la svolge lo Chardonnay nei bianchi…
Pancotto dei foresi PAT
I “furisi” sono coloro che stanno fuori, gli allevatori transumanti che stanno all’aria aperta, a cui è abbinato il nome di questo piatto diffuso nell’area della transumanza, Alta Valle del calore in provincia di Avellino. Il pancotto fa, dunque, parte della cucina povera ma di sostanza; è il piatto unico consumato tradizionalmente dagli allevatori transumanti;…
Vini del Piemonte
BRAMATERRA DOP
Il rosso (titolo alcolometrico volumico totale minimo 12% vol.) ha un colore rosso granato con riflessi aranciati, l’odore è caratteristico, intenso, lievemente etereo che si affina invecchiando. La versione riserva invece (12% vol.) ha un colore rosso granato con riflessi aranciati, l’odore è caratteristico, intenso e lievemente etereo, il sapore è pieno ed asciutto, vellutato…