03 Acqua in città – Lotta a perdite e sprechi d’acqua

Le moderne reti idriche pubbliche sono costituite da tubature e sistemi di pompaggio infiniti. Col tempo, le tubature si incrinano e l’acqua fuoriesce. Fino al 60 % dell’acqua distribuita può venire “sprecata” attraverso le perdite nella rete di distribuzione. Un foro di 3 millimetri di larghezza in un tubo può portare a una perdita di 340 litri d’acqua al giorno, equivalente all’incirca al consumo di una famiglia. Affrontare il problema delle perdite può permettere notevoli risparmi di acqua.

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02 Acqua in città – Domanda in continuo aumento

Nonostante gli investimenti infrastrutturali e i progressi tecnologici, la gestione idrica di una città, in termini sia di afflusso sia di deflusso, rimane ancora un compito complesso, al quale si sono aggiunte alcune nuove sfide. In molte città, il problema è una pura questione di numeri. Più persone hanno bisogno di più acqua e ne utilizzano di più. Oggi, circa tre quarti della popolazione europea vive in città e in aree urbane. Alcune di queste città hanno milioni di abitanti in un’area relativamente piccola. In passato, le dimensioni di una città dipendevano principalmente dalla disponibilità di risorse idriche nelle vicinanze.

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01 Acqua in città

Spesso diamo per scontato un approvvigionamento affidabile di acqua pulita: apriamo il rubinetto ed esce acqua pulita, la usiamo e l’acqua “sporca” finisce nello scarico. Per gran parte degli europei, l’acqua che usiamo in casa è potabile e disponibile 24 ore al giorno. Il poco tempo che passa tra il rubinetto e lo scarico costituisce solo una piccola parte del suo percorso complessivo. La gestione dell’acqua in una città non si limita ai sistemi idrici pubblici. I cambiamenti climatici, l’espansione urbana incontrollata e le alterazioni dei bacini fluviali possono condurre a inondazioni più frequenti e dannose nelle città, ponendo le autorità dinanzi a una sfida sempre più grande.

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Paesi Bassi: un modello per la gestione delle risorse idriche

Natura e acqua vanno di pari passo: questo è il concetto alla base del programma “Room for the River” dei Paesi Bassi. Un approccio di ritorno alle origini che serve ora come modello globale in termini di gestione delle risorse idriche e di protezione contro i crescenti rischi di inondazione legati ai cambiamenti climatici.

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05 Cambiamenti climatici e acqua – Pianificazione e adattamento

Mitigare i cambiamenti climatici, ossia ridurre le emissioni di gas a effetto serra, costituisce un obiettivo centrale delle politiche dell’UE in tale ambito. Tuttavia, le esperienze e le previsioni relative all’aumento di inondazioni e siccità, innalzamento del livello dei mari e altri fenomeni meteorologici estremi stanno spingendo sempre più gli organismi pubblici in tutta l’UE ad agire per adattarsi alle nuove realtà climatiche.

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04 Cambiamenti climatici e acqua – Aumento di inondazioni, siccità e altri fenomeni meteorologici estremi

Molta attenzione è stata data a quello che sembra essere un aumento dei fenomeni meteorologici estremi in tutta Europa. Dal “vortice circumpolare” o “bestia dall’Est” dell’inverno 2017-2018, che ha portato venti artici insolitamente freddi in molte parti d’Europa, fino all’estate del 2017 con l’ondata di caldo “Lucifero”, gli europei possono aspettarsi altre insolite temperature estreme in futuro. Un elemento chiave dei cambiamenti climatici è l’impatto sul ciclo dell’acqua terrestre, che continuamente distribuisce l’acqua dai nostri oceani all’atmosfera, al suolo, ai fiumi e ai laghi, per poi ritornare ai nostri mari e oceani.

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03 Cambiamenti climatici e acqua – Una sceneggiatura di Holliwood che diventa realtà

Il clima insolito ed estremo costituisce spesso una grande notizia e un’attrazione da botteghino: ecco, allora, che la combinazione di acqua e cambiamenti climatici rappresenta il mix perfetto per i registi. Il film di fantascienza The Day After Tomorrow L’alba del giorno dopo del 2004, che vedeva l’Europa settentrionale e il Nord America entrare in una nuova era glaciale a seguito dell’arresto della corrente del Golfo dell’Oceano Atlantico, ha mostrato agli spettatori i pericoli dei cambiamenti climatici.

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02 Cambiamenti climatici e acqua – Dai livelli di salinità all’acidificazione

I cambiamenti climatici stanno influenzando anche altri aspetti legati all’acqua marina. Recenti notiziari che segnalano un drammatico e diffuso sbiancamento della barriera corallina, causato principalmente dalle temperature più calde nell’Oceano Pacifico e nell’Oceano Indiano, hanno attirato l’attenzione sugli effetti che le “ondate di calore oceaniche” hanno sugli ecosistemi marini locali.

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Un oceano di plastica

La plastica prodotta in massa è stata introdotta intorno alla metà del secolo scorso come materiale miracoloso: leggero, plasmabile, duraturo e resistente. Da allora, la produzione di plastica è aumentata rapidamente, portando molti benefici alla società. Ora, circa 70 anni dopo, la produzione annua di materie plastiche supera i 300 milioni di tonnellate e abbiamo iniziato a capire la vera eredità di questi prodotti: non “scompaiono” mai completamente dall’ambiente.

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H2o Politiche dell’UE incisive ma dall’attuazione insufficiente

L’obiettivo principale della politica in materia di acque dell’Unione europea (UE) è stato quello di garantire una quantità sufficiente di acqua di buona qualità disponibile per soddisfare i bisogni dei cittadini e dell’ambiente. In questo contesto, l’elemento chiave,della normativa UE, la direttiva quadro sulle acque, ha obbligato tutti gli Stati membri dell’UE a raggiungere un buono stato di tutti i corpi idrici superficiali e sotterranei entro il 2015, a meno che non vi fossero motivi di esenzione quali, ad esempio, le condizioni naturali o i costi sproporzionati. A seconda del motivo, i termini possono essere prorogati o gli Stati membri possono essere autorizzati a darsi obiettivi meno rigorosi.

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