05 Cambiamenti climatici e acqua – Pianificazione e adattamento

Mitigare i cambiamenti climatici, ossia ridurre le emissioni di gas a effetto serra, costituisce un obiettivo centrale delle politiche dell’UE in tale ambito. Tuttavia, le esperienze e le previsioni relative all’aumento di inondazioni e siccità, innalzamento del livello dei mari e altri fenomeni meteorologici estremi stanno spingendo sempre più gli organismi pubblici in tutta l’UE ad agire per adattarsi alle nuove realtà climatiche.

Usare e sprecare meno acqua è un elemento fondamentale di queste strategie di adattamento. I paesi europei hanno predisposto strategie e piani di adattamento e condotto valutazioni della vulnerabilità e dei rischi che li aiuteranno ad affrontare gli impatti dei cambiamenti climatici.

Tali valutazioni dei rischi e della vulnerabilità sono supportate da una legislazione dell’UE mirata. La direttiva europea sulle alluvioni, in particolare, impone agli Stati membri di individuare le zone a rischio lungo le loro acque interne e le loro linee costiere, di prendere in considerazione i rischi previsti a seguito dei cambiamenti climatici e di adottare misure per ridurli.

I progetti di costruzione, tecnicamente noti come “adattamento grigio” a causa dell’uso diffuso del calcestruzzo, hanno dominato le misure di adattamento. Prendiamo come esempio l’emblematica città di Venezia, conosciuta non solo per il suo patrimonio culturale, ma anche per i regolari eventi di piena. Si prevede che l’innalzamento dei livelli del mare legato ai cambiamenti climatici causerà inondazioni ancora più frequenti nella città. Ecco perché Venezia ha intrapreso un ambizioso progetto da molti miliardi di euro per costruire barriere subacquee, che possono essere sollevate in caso di maree estremamente alte.

Tuttavia, è improbabile che il progetto impedisca il normale allagamento che colpisce punti bassi come piazza San Marco. Anche i Paesi Bassi hanno fatto affidamento per secoli sulla costruzione di dighe e barriere costiere per tenere lontana l’acqua. Tuttavia, dopo essersi rese conto delle carenze delle strutture edificate, le autorità si stanno ora spostando verso un mix di strutture e modalità naturali di contenimento dei rischi di inondazione. Poiché le autorità si trovano ad affrontare tagli ai fondi e un probabile aumento degli effetti dei cambiamenti climatici, sempre più città, regioni e paesi stanno guardando a soluzioni più rispettose dell’ambiente e “naturali” per fornire una risposta più sostenibile ai cambiamenti climatici.

Ad esempio, in modo simile ai parchi e alle foreste, le “aree blu” come fiumi e laghi possono avere un effetto di raffreddamento e fornire ristoro contro le ondate di caldo, soprattutto nelle città, che tendono a
essere ancora più calde delle aree circostanti a causa del loro accumulo di calcestruzzo pesante. Le aree blu e verdi nelle città possono anche catturare e immagazzinare parte dell’acqua in eccesso durante i forti rovesci e le inondazioni, contribuendo così a limitarne i danni.

Centinaia di città, regioni e interi paesi stanno attualmente intraprendendo azioni di adattamento ai cambiamenti climatici e di mitigazione degli stessi, coordinandosi a livello globale per condividere le migliori pratiche. Un numero sempre crescente ricorre a tecniche innovative per ridurre al minimo i danni causati da inondazioni o siccità, che valorizzino al tempo stesso anche l’ambiente e la qualità della vita delle popolazioni locali.

Tra tali tecniche vi sono la costruzione di tetti verdi ricoperti di vegetazione ad Amburgo e Basilea e un numero maggiore di parchi verdi a Rotterdam: entrambe misure che possono servire come mezzo per catturare le acque di inondazione, oltre a raffreddare e fungere da isolamento termico. Alcune misure di adattamento si rivolgono all’utilizzo dell’acqua in determinati settori ad alta intensità idrica, come l’agricoltura.

Ad esempio, nel tentativo di mitigare gli effetti della siccità, un’azienda agricola nella regione dell’Alentejo, nel sud del Portogallo, ha messo in atto una serie di tecniche agricole sostenibili: per esempio, una tecnica di gestione dell’uso del suolo che consiste nell’agroforestazione, ossia nel ricorso ad alberi e cespugli in combinazione con la diversificazione delle colture per migliorare la produttività del terreno e la sua capacità di resistere alle condizioni di siccità.

Oppure l’irrigazione a goccia per ridurre il consumo di acqua e l’allevamento di razze locali su pascoli boscosi. La miglior soluzione è riconoscere gli impatti futuri e prepararsi per tempo. Fortunatamente, esiste una vasta gamma di misure e di approcci innovativi, già testati e attuati in tutta Europa, dai quali sono derivate competenze, accessibili attraverso il portale di adattamento europeo Climate-ADAPT, che possono essere una fonte di ispirazione per chi deve affrontare tali sfide

01 Cambiamenti climatici e acqua

I cambiamenti climatici stanno esacerbando la pressione sui corpi idrici. Dalle inondazioni e dalla siccità all’acidificazione degli oceani e all’innalzamento del livello dei mari, si prevede che gli impatti dei cambiamenti climatici sull’acqua si intensificheranno nei prossimi anni. Questi cambiamenti stanno sollecitando iniziative in tutta Europa: città e regioni si stanno già adattando, grazie all’adozione…

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02 Cambiamenti climatici e acqua – Dai livelli di salinità all’acidificazione

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04 Cambiamenti climatici e acqua – Aumento di inondazioni, siccità e altri fenomeni meteorologici estremi

Molta attenzione è stata data a quello che sembra essere un aumento dei fenomeni meteorologici estremi in tutta Europa. Dal “vortice circumpolare” o “bestia dall’Est” dell’inverno 2017-2018, che ha portato venti artici insolitamente freddi in molte parti d’Europa, fino all’estate del 2017 con l’ondata di caldo “Lucifero”, gli europei possono aspettarsi altre insolite temperature estreme…

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05 Cambiamenti climatici e acqua – Pianificazione e adattamento

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