02 Cambiamenti climatici e acqua – Dai livelli di salinità all’acidificazione

Altri cambiamenti in arrivo

I cambiamenti climatici stanno influenzando anche altri aspetti legati all’acqua marina. Recenti notiziari che segnalano un drammatico e diffuso sbiancamento della barriera corallina, causato principalmente dalle temperature più calde nell’Oceano Pacifico e nell’Oceano Indiano, hanno attirato l’attenzione sugli effetti che le “ondate di calore oceaniche” hanno sugli ecosistemi marini locali.

Foto di Matt Hardy su Unsplash

Anche un piccolo cambiamento di un qualsiasi aspetto cruciale, come la temperatura dell’acqua e i livelli di salinità o di ossigeno, può avere effetti negativi su questi sensibili ecosistemi. Ad esempio, la vita marina nel Mar Baltico – un mare semichiuso – è strettamente legata ai livelli di salinità e di ossigeno. Più di 1 000 specie marine vivono nel Kattegatt, con livelli relativamente elevati di salinità e di ossigeno, ma il numero scende a sole 50 specie nelle parti settentrionali del Golfo di Botnia e del Golfo di Finlandia, dove le specie di acqua dolce iniziano a dominare.

Molte proiezioni climatiche suggeriscono che precipitazioni più elevate nella regione del Mar Baltico potrebbero portare a una diminuzione della salinità delle acque in alcune zone di esso, incidendo sull’ubicazione dell’habitat di diverse specie. Un aumento della temperatura dell’acqua dovuto ai cambiamenti climatici nel Mar Baltico sta inoltre contribuendo a un’ulteriore espansione delle “zone morte” impoverite di ossigeno, che sono inabitabili per la vita marina. Si prevede che il Mar Mediterraneo andrà incontro a un aumento della temperatura e anche della salinità, innescato da una maggiore evaporazione e da minori precipitazioni.

Si stima che gli oceani, ossia il più grande pozzo di assorbimento del carbonio sul nostro pianeta, abbiano assorbito circa il 40 % di tutta l’anidride carbonica emessa dagli esseri umani a partire dalla rivoluzione industriale. Uno studio pubblicato su Nature ha rilevato che i cambiamenti nei modelli di circolazione oceanica stanno incidendo sulla quantità di anidride carbonica assorbita dagli oceani. È probabile che un’eventuale riduzione della capacità degli oceani di catturare l’anidride carbonica ne aumenti la concentrazione complessiva nell’atmosfera e quindi concorra ulteriormente al cambiamento climatico.

Anche l’acidificazione, per cui più anidride carbonica viene assorbita nell’oceano e viene prodotto acido carbonico, costituisce una minaccia crescente. Anche i gusci e i tessuti scheletrici in carbonato di calcio di mitili, coralli e ostriche fanno più fatica a formarsi a causa della diminuzione del pH dell’acqua di mare, che li rende più fragili e vulnerabili. L’acidificazione può anche influenzare la fotosintesi nelle piante acquatiche.

L’Europa non ne è immune: si prevede che nei prossimi anni le acque che la circondano subiranno un’ulteriore acidificazione48. Le riduzioni osservate dei livelli di pH dell’acqua sono quasi identiche in tutti gli oceani del mondo e nei mari europei. Quelle nei mari europei più settentrionali, il Mare di Norvegia e il Mare della Groenlandia, sono in realtà più importanti della media globale.

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