Georgia Tech EBB (Engineered Biosystems Building)

EBB Un allontanamento dalla struttura tradizionale del laboratorio, il “laboratorio trasversale” implementa uno spazio di laboratorio di lavoro continuo che corre lungo la spina dorsale dell’edificio, con uffici e sale riunioni nelle ali. La luce del giorno, i panorami all’aperto, un sistema di raccolta dell’acqua e altri elementi biofili utilizzati durante il programma incoraggiano l’interazione. Tecnologia e design intelligente lavorano insieme per creare uno spazio aperto multiuso con alti livelli di prestazioni ecologiche.

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Urbanizzazione, deforestazione e sovrasfruttamento delle risorse

Urbanizzazione, deforestazione e sovrasfruttamento delle risorse stanno modificando i territori ed è sempre più evidente la necessità di invertire questa tendenza, prima che sia troppo tardi. Punto di partenza deve essere la tutela del suolo, risorsa strategica per l’Europa, fondamentale per rigenerare i territori, conservare la biodiversità, dare un maggiore sostegno all’agricoltura, lottare contro la desertificazione e i cambiamenti climatici.

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Centro educazionale OREGON ZOO

Flusso e movimento definiscono il linguaggio formale dell’Interdisciplinary Science and Engineering Complex (ISEC), che espande il campus di Boston della Northeastern University a sud di un importante corridoio ferroviario e ricollega i diversi quartieri di Fenway e Roxbury. Sistemi dinamici di movimento permeano il progetto, come ciottoli in un ruscello che definiscono i percorsi del paesaggio attraverso i “bioswales” e il ‘velo’ schermo solare dinamico che ombreggia l’ufficio. La forma dell’edificio è intrinsecamente collegata all’architettura ad alte prestazioni attraverso la progettazione parametrica e la modellazione energetica per ottenere una progettazione integrata. L’edificio sfrutta elementi passivi per ridurre la domanda di energia e impiega sistemi di recupero energetico ad alta tecnologia per ridurre ulteriormente il consumo di energia.

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Stanford University Impianto energetico Centrale

Il complesso sostituisce un impianto generatore di energia basato al 100 % su combustibili fossili con un impianto moderno di produzione di energia elettrica – il 65% della quale proviene da fonti rinnovabili – e un primo sistema di recupero del calore nel suo genere, riducendo significativamente le emissioni di gas serra e l’uso di combustibili fossili e acqua. Progettato per integrarsi in modo sensibile nel campus circostante, l’espressione architettonica è quella di leggerezza, trasparenza e sostenibilità per esprimere lo scopo della struttura.

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SAWMILL: un esempio di eccellenza di Architettura Sostenibile

Minimalismo critico: il primo passo nella riduzione è usare meno. Sawmill celebra la bellezza naturale dei materiali, rinunciando alle finiture a meno che non sia funzionalmente necessario. Altri elementi svolgono un doppio compito: il camino, ad esempio, funge anche da rinforzo laterale per la casa. Incorporare il recupero: Sawmill è un caso di studio sul recupero e il riutilizzo dei materiali. Durante la progettazione, il proprietario ha scoperto che una vicina cementeria era in fase di disattivazione. Il team di progettazione ha ridisegnato la casa per incorporare travi in ​​acciaio strutturale recuperate da quell’edificio dismesso. Inoltre, tutto il legno nelle porte, nei gradini delle scale e nei piani dei tavoli era legno esistente trovato da un fienile in loco.Materiali a basso tenore di carbonio: all’inizio della progettazione, il team è passato da muri in calcestruzzo gettato in opera a blocchi CMU. Ciò ha ridotto drasticamente il costo del progetto e ha consentito di portare i materiali tramite veicoli più piccoli anziché grandi camion.

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RACCOMANDAZIONI PER UN MEDITERRANEO LIBERO DALLA PLASTICA

L’inquinamento da plastica è un problema globale causato principalmente dall’eccessivo consumo di plastiche e da una cattiva o la mancata gestione dei rifiuti. Il problema può essere affrontato ma richiede l’impegno e la collaborazione di tutti, istituzioni, imprese e individui. Di seguito, il WWF propone una serie di azioni e raccomandazioni che possono ridurre significativamente l’inquinamento da plastica nelle città e negli ambienti marini e costieri.

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I rischi per le specie selvatiche

Oltre il 90% dei danni provocati dai nostri rifiuti alla fauna selvatica marina è dovuto alla plastica. A livello globale, sono circa 700 le specie marine minacciate dalla plastica, di queste il 17% è elencato come “minacciato” o “in pericolo critico” di estinzione da IUCN, tra cui la foca monaca delle Hawaii, la tartaruga Caretta caretta e la berta grigia.

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