Cardoni PAT

Prodotto Agroalimentare Tradizionale della Puglia

Cardune, figghiule (la “e” è muta), cardi, polloni di carciofo

Nonostante abbia origini antiche e molte proprietà salutari, il cardo è uno di quegli ortaggi che viene inspiegabilmente sottovalutato rispetto ad altri più apprezzati e conosciuti, come ad esempio il carciofo (che gli assomiglia molto). Nelle campagne pugliesi il cardo si incontra spesso nei mesi invernali. Questo ortaggio era utilizzato nell’antica Roma per preparare diverse ricette: i Romani erano già a conoscenza anche delle virtù del cardo, noto soprattutto per la sua azione depurativa sull’organismo.

Il cardo, considerato in Puglia il “fratello povero” del carciofo, in passato era per lo più consumato dai contadini, che prediligevano una cucina fatta di pochi e genuini ingredienti provenienti dall’orto. Mentre in Europa il carciofo spopolava deliziando i palati più esigenti, il cardo restava relegato ad una tradizione contadina, che lo utilizzava nel cosiddetto “ciambotto”, un mix di carne e uova gustoso e nutriente, consumato di solito nei giorni che seguivano una festa importante.

Come si usa di questo ortaggio dall’aspetto così particolare? In primis possiamo ricavare le nervature carnose delle foglie, da preparare al forno (cardoni gratinati). Poi, se si ha la pazienza di pulirlo accuratamente ricavandone i girelli o fondi, si possono ottenere dei carciofini selvatici dal sapore unico. Gli steli teneri (che vanno scorticati con cura) sono ottimi a mò di frittata, ma anche crudi o in pastella.

cardi selvatici sono diffusi in Puglia, in particolare nella zona del Salento. Tra le ricette locali salentine a base di cardi c’è la minestra in brodo e la minestra con il riso, entrambe ottime, da provare assolutamente.

CARDI FRITTI

Una volta puliti per bene i cardi è necessario tenerli a bagno, in acqua tiepida, almeno un paio d’ore, per addolcirne il gusto amarognolo. Intanto si può cominciare a mescolare la farina con l’acqua frizzante oppure con la birra, per preparare la pastella.

Aggiungere il sale alla pastella, scolare i cardi, asciugarli e immergerli al suo interno. Dopodiché tuffarli in abbondante olio bollente, fino ad ottenerne la doratura. A questo punto si estraggono uno alla volta dall’olio bollente e si posano su carta assorbente per farli scolare per bene. Con questi pochi e semplici passaggi si ottiene la preparazione dei deliziosi cardi fritti, tipico antipasto o contorno pugliese, piatto di apertura di importanti banchetti, soprattutto durante le festività natalizie.

Territorio

Mola di Bari e Intera regione Puglia

Ortica PAT

Tanto è pungente nella raccolta, tanto è buona mangiata! E’ responsabile di ben noti pruriti che solo le foglie di acetosa riescono a calmare. Pungente e aggressiva è utilissima per il suo alto potere fertilizzante: E’ una pregevole pianta alimentare. L’aggressività dell’ortica (indossare i guanti per raccoglierla) si spegne già nel lavaggio; una volta cotte,…

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Carciofo di Mola PAT

Carciofo di Mola dolce, delicato e leggermente amarognolo Il Carciofo Violetto di Sicilia è una delle varietà di carciofo più diffuse soprattutto nel Sud Italia. Ed assume, di volta in volta, il nome del comprensorio agricolo nel quale viene coltivato. In questo caso, si tratta del Carciofo di Mola,, dal nome della città dalla quale proviene.

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Dita degli Apostoli PAT

Questo dolce della cucina pugliese è tipico della tradizione contadina; l’antica ricetta risale alla metà del XIX secolo e si attribuisce al territorio di Capitanata, Terra di Bari e Salento. E’ un dolce tipico del periodo di Carnevale che si differenzia dalle chiacchiere, frappe o graffe che oramai sono diffuse in tutta Italia.

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Sgagliozze PAT

Nel libro “Street food all’italiana. Il cibo di strada da leccarsi le dita” (Giunti editore, 2013) di Gigi e Clara Padovani, un viaggio dall’Alto Adige alla Sicilia alla scoperta delle donne e degli uomini che ogni giorno friggono, impastano, infornano, bollono e arrostiscono per i loro clienti, tra i cibi di strada individuati in Puglia…

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