Arachidi

Si coltiva in tutta la penisola ma nel nord Italia è meglio seminare al coperto o coprire le semine con pacciamatura. I semi si acquistano nei vivai, come tutti gli altri. Teoricamente si potrebbe seminare anche le arachidi con guscio in vendita come alimentari, ma hanno una germinabilità minore. Le arachidi tostate o salate non possono germogliare e produrre altre piante.

Le arachidi richiedono molta acqua in fase di germogliazione e poca durante la maturazione. Non va arricchito il terreno, perché le arachidi, come tutte le leguminose, sono fissatori di azoto e arricchiscono il terreno da sé.

Sono piante molto produttive: una singola piantina arriva a produrre un raccolto di 40-50 noccioline nelle sue radici, la quantità di un grosso sacchetto di arachidi. Una volta raggiunta la maturazione, basta estrarre la pianta con tutta la radice, come si fa con le patate, scuotendo la terra in eccesso. Durante la crescita, la pianta di arachidi sviluppa dei polloni, che compaiono inizialmente come steli fioriti, poi si allungano verso il basso e si interrano.

Da ogni pollone nasce l’arachide. Bisogna fare attenzione che le annaffiature non spostino troppo il terriccio attorno ai polloni e nel caso è bene rincalzare leggermente attorno alla pianta. Sarebbe opportuno predisporre a priori una pacciamatura perché molta pioggia ed eventuali gelate possono compromettere tutto il raccolto di arachidi.

Per capire quanto sia giunto il momento opportuno per la loro raccolta, si osserva l’ingiallimento fogliare: quando cominciano ad ingiallire le foglie ai bordi, è ora di raccogliere. Le arachidi, una volta raccolte, si lasciano asciugare appese per almeno un mese, in un ambiente non troppo freddo e umido.

Mais

La semina del mais va effettuata alla fine della primavera, quando le temperature non scendono mai sotto i 12 – 15 ° C, perché i semi di mais non germogliano a queste temperature. Le temperature minime per le altre fasi fenologiche sono 18 ° C per la fioritura e 22-25 ° C per la formazione…

Continua a leggere

Cappero
Coltivazione BIO

Il cappero preferisce terreni sciolti e ben drenati, ben soleggiati e con clima tipicamente caldo mediterraneo. Per l’impianto si consiglia una lavorazione a circa 50-60 cm per dare possibilità alle radici di andare bene in profondità. Prima dell’impianto è bene operare una concimazione con letame maturo o compost.

Continua a leggere

Pastinaca

Ecco un ortaggio poco conosciuto ma buonissimo, oltre che semplice da coltivare: la pastinaca, detta anche carota bianca. Proprio come le carote si tratta di una pianta coltivata nell’orto per raccogliere la radice. La verdura che si ottiene ha un gusto dolce, abbastanza simile alla patata americana e si presta a svariate ricette e usi…

Continua a leggere

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *