Zucchina con il fiore PAT Lazio

Prodotto Agroalimentare Tradizionale del LAZIO

Le cultivar utilizzate per la produzione della Zucchina con il fiore sono riconducibili, dal punto di vista morfologico, alle tipologie di zucchina: Bianco, Nero e Romanesco. Il frutto, di forma da cilindrica a leggermente clavata (tipo Bianco) o poligonale irregolare, tendente al cilindrico (tipo Nero) o cilindrica con costolature molto pronunciate (tipo Romanesco), presenta un colore variabile dal verde chiaro con striature più intense, al verde scuro. La lunghezza del frutto non risulta essere inferiore a 10 cm mentre il peso unitario minimo è di 50 grammi. Il fiore di colore giallo tendente all’aragosta, è sinonimo di freschezza e salubrità del prodotto, che è la sua caratteristica principale ed univoca rispetto ad altri prodotti. Il sapore varia dal dolciastro all’erbaceo a seconda della tipologia; la pasta interna risulta morbida.

METODO DI PRODUZIONE

Per la coltivazione in pieno campo della Zucchina con il fiore, viene efettuata un’aratura o lavorazione equipollente almeno una volta all’anno, in modo da interrare sia i residui della coltura precedente, sia i concimi usati per la concimazione di fondo. Mentre per la coltivazione in coltura protetta è ammessa una vangatura o una estirpatura. La semina viene eseguita direttamente sia in pieno campo che in tunnel, oppure in semenzaio; il trapianto si efettua da settembre a fine gennaio per le serre, e da marzo a settembre in pieno campo, utilizzando piantine con minimo 1 foglia. Il sesto d’impianto può essere a fila singola o bina e la densità di piantagione è compresa tra 12000 e 15000 piante/ ha. L’irrigazione, generalmente avviene a goccia e, durante il periodo estivo, allo scopo di rinfrescare e abbassare le temperature del terreno, vengono efettuati interventi di irrigazione ad aspersione o per scorrimento. La concimazione è basata su apporti stabiliti in base alle analisi del terreno. Il controllo di infestanti è efettuato generalmente con tecniche agronomiche quali pacciamatura, sarchiatura e fresatura. La raccolta, manuale, avviene entro il giorno dopo la fioritura per il tipo “bianco” e “nero” e appena il fiore è aperto per il tipo “romanesco”. Le zucchine poste all’interno delle cassette vengono immediatamente commercializzate; raramente vengono poste nelle celle frigo, in attesa della spedizione

CENNI STORICI

Dalla Statistica Murattiana del 1811 si evince che in Terra di Lavoro, regione in cui ricadeva, prima del 1934, il Lazio meridionale, fra gli ortaggi vi è una gran varietà di cucurbitacee, specialmente il popone del volgo, il melone d’acqua (cucurbita citrullus) il melone di pane (cucumis melo) il citriuolo (cucumis sativus) e zucche di tutte le varietà, cucurbite e cocozzelle. Nella zona di Fondi e Sperlonga la Zucchine con il fiore si cominciano a produrre intorno agli anni ‘50 (Memoria illustrativa della carta della utilizzazione del suolo del Lazio, Elio Migliorini, Consiglio Nazionale delle Ricerche, Roma, 1973), anche se la produzione rimane limitata agli orti familiari. Grazie alle opere di bonifica, agevolate da investimenti di ingenti capitali statali, alle irrigazioni, ai miglioramenti dei trasporti e all’aumentata domanda interna dei prodotti del suolo, progressivamente si estendono le aree di particolare intensità colturale nell’Agro Pontino e nella Piana di Fondi.

Si va sempre più diffondendo, la coltivazione degli ortaggi in sostituzione degli agrumi, in crisi per la richiesta, sui mercati nazionali ed esteri, di altre varietà. Intorno agli anni ‘60-’70, inoltre, con la diffusione della coltura in serre, prende avvio una grande fase di sviluppo, destinata a rivoluzionare il settore agricolo. L’ottenimento di un ottimo zucchino porta un’azienda di Sabaudia a partecipare e vincere una medaglia d’oro alla prestigiosa IGA di Amburgo.

Territorio di produzione

Roma e Latina

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