Vini del Lazio
CANNELLINO DI FRASCATI DOP

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Cannellino di Frascati DOP – Lazio

“Cannellino di Frascati” è una Denominazione di Origine Protetta riservata all’omonimo vino, senza la previsione di varianti o menzioni geografiche particolari.

Uvaggio

La produzione del Cannellino di Frascati prevede l’uso per un minimo del 70% di uve provenienti da vitigni Malvasia bianca di Candia e/o Malvasia del Lazio (detta anche Malvasia puntinata). Per il restante 30% possono concorrere, da soli o congiuntamente il Bellone, Bombino bianco, Greco bianco, Trebbiano toscano e Trebbiano giallo. Di questo 30%, una quota pari al 15% può essere costituita da altre varietà di vitigni a bacca bianca del Lazio.

Caratteristiche chimico-fisiche ed organolettiche

Alla vista il Cannellino di Frascati si presenta di un intenso colore giallo paglierino. L’odore è caratteristico, fine e delicato. Al palato risulta fruttato, con una buona struttura e un’acidità normale e un amaro poco percepibile. Il risultato è un piacevole equilibrio gustativo che, nei casi di conservazione in botti legnose, si arricchisce di un lieve sentore di legno.

Zona di produzione delle uve

La zona di produzione coincide con l’area pianeggiate del Lazio centrale, nella provincia di Roma. Si tratta di circa 8.300 ettari pianeggianti o collinosi, che comprendono anche il versante settentrionale dei Colli Albani.

Specificità e note storiche

Nell’area di produzione del Cannellino di Frascati, allora detta Tuscolo, venivano coltivati vigneti fin dall’epoca romana. Non a caso, uno dei primi estimatori del Frascati fu Marco Porzio Catone, detto il Censore. Il politico romano, tra l’altro, fissò nel suo De Agricoltura, le norme per la viticoltura. Nel tempo, questo legame tra il vino e i Castelli Romani si è ulteriormente rafforzato e sviluppato, come testimoniano numerosi documenti dello Stato Pontificio. Tale zona comprende per intero il territorio amministrativo dei comuni di Frascati, Grottaferrata, Monte Porzio Catone, ed in parte quelli di Roma e Montecompatri.

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