Riserva naturale orientata Valle delle ferriere – Campania

Fonte @Raggruppamento Carabinieri Biodiversità

La Riserva ha una superficie di Ha 450 all’interno del Comune di Scala (SA) e va da un’altitudine di 300 ad un massimo di 1203 m s.l.m. (Monte Cervigliano).  Essa occupa una profonda vallata sita nel versante amalfitano della Penisola Sorrentina.  Il carsismo dell’area ha determinato la presenza di numerose sorgenti che alimentano un corso d’acqua a carattere permanente sul fondo del vallone, formando delle bellissime cascate e giochi d’acqua. 

Il toponimo “Ferriera” deriva dalla presenza nella zona di un’antica fabbrica dedita alla produzione del ferro, sfruttando la forza dell’acqua presente in abbondanza in loco.  La complessa geomorfologia del territorio, unitamente alle variazioni mesoclimatiche, determinano una notevole varietà di ambienti che vanno dal bosco misto presente sul fondo del vallone e nelle vallate laterali ai castagneti, ontaneti e limitate formazioni a faggio, caratteristiche della parte alta della Riserva. I corsi d’acqua ospitano una fauna acquatica molto interessante, costituita da numerose specie di insetti e anche da vertebrati tra i quali spicca la presenza della salamandra pezzata e della salamandrina dagli occhiali. Nella zona rocciosa tra rupi troviamo il falco pellegrino, famoso per la cattura in volo del piccione, e di altri uccelli; inoltre, sono presenti la vipera, il ramarro e il saettone.

Tra le piante spicca sicuramente la felce bulbifera (Woodwardia radicans), strettamente protetta dalla Direttiva Habitat: è una rara felce gigante, la cui origine risale al periodo Terziario, appartenente alla famiglia delle Blechnaceae. Le sue fronde possono raggiungere la lunghezza di 3 metri ed è una felce rigogliosa dal portamento elegante, tra le più interessanti della flora europea. Una sua peculiarità è la formazione di bulbilli nella porzione apicale del rachide fogliare (da cui il nome felce bulbifera), che consentono la propagazione vegetativa nel momento in cui le fronde toccano il terreno umido, dando origine ad un nuovo individuo. E’ specie relitta del Terziario, tipica rappresentante di una flora tropicale-montana che 70 milioni di anni fa caratterizzava le aree montuose di alcune regioni del Mediterraneo. Poiché è una delle poche testimonianze di quella antica flora, è oggi da considerarsi un vero e proprio “fossile vivente”. Con l’affermarsi del clima mediterraneo, questa felce ha notevolmente ridotto il suo areale, trovando rifugio nelle forre umide e ombrose, dove l’acqua è disponibile per l’intero arco dell’anno.

Gli habitat presenti all’interno del territorio della Riserva, in riferimento a quelli della Direttiva UE Habitat sono:

  • Arbusteti termo-mediterranei e pre-desertici
  • Formazioni erbose secche seminaturali e facies coperte da cespugli su
  • substrato calcareo (Festuco-Brometalia) (*importante presenza di orchidee)
  • Percorsi substeppici di graminacee e piante annue dei Thero-Brachypodietea
  • Sorgenti petrificanti con formazione di travertino (Cratoneurion)
  • Pareti rocciose calcaree con vegetazione casmofitica
  • Grotte non ancora sfruttate a livello turistico
  • Faggeti degli Appennini con Taxus e Ilex
  • Foreste di Castanea sativa
  • Foreste di Quercus ilex e Quercus rotundifolia

La Fauna presente all’interno del territorio della Riserva, in riferimento a quella della Direttiva UE Habitat, è la seguente:

  • Salamandrina terdigitata (salamandra dagli occhiali)
  • Cerambyx cerdo (cerambicide della quercia)
  • Melanargia arge 
  • Rhinolophus ferrumequinum (pipistrello ferro di cavallo maggiore)
  • Rhinolophus hipposideros (pipistrello ferro di cavallo minore)
  • Elaphe quatuorlineata (cervone)

Per ulteriori informazioni riguardo le norme di fruizione della riserva, il centro visita e le attività in corso visita rgpbio.it Riserva naturale orientata Valle delle ferriere

Vedi Classificazione Aree Naturali Protette

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