Proverbi valdostani (Valle d’Aosta)

I proverbi, in quanto patrimonio di conoscenze acquisite con l’esperienza di generazioni, davano conforto e sicurezza alla società che li utilizzava perché preparavano ad affrontare i diversi aspetti della realtà, anche negativi, e superarli.

Selezione dei più belli e famosi proverbi valdostani

  • Qui vat plan, vat san. Chi va piano, va sano. Spesso si dice qundo si vuole consigliare qualcuno a fare le cose bene.
  • Un sou épargné eat un sou gagné. Un soldo risparmiato è un soldo guadagnato.
  • Qui a l’infer neit, in paradì semble. Chi nasce all’inferno si crede in paradiso.
  • Nebbia que reste in l’air baile bà d’ève (proverbio di la Thuile). Nebbia che resta nell’aria porta giù in basso della pioggia.
  • Morgen root, Abend Koth.(detto di Gressoney. A Gressoney si parla un dialetto tedesco) Rosso alla mattina, ci sarà fango alla sera.
  • Se feit solei lo dzor de Saint Ors, l’hiver dure incò quarenta dzor. Se il tempo è bello il giorno di S.Orso (inizio febbraio), l’inverno dura ancora quaranta giorni.
  • Quan Tsalende l’est lo Delun, De tré bou n’in fat teioère un. Quando Natale è di Lunedì. Di tre buoi bisogna ammazzarne uno (proverbio della Valgrisenche).
  • Se feit douce a Tsalende, le tsandeile i tet a Paque. Se il tempo è mite a Natale, candele di ghiaccio sui tetti a Pasqua.
  • Qui l’at pi de fi, fei pi de teila. Chi non ha più filo, non fa più tela (il più forte ha sempre ragione).
  • Fat pa adzeubé la fan avoue la sei. Non bisogna aggiungere la fame alla sete. Non bisogna sposarsi senza avere soldi e senza avere risparmi da parte.
  • Oeuf d’une heure, pain d’un jour, vin d’un an. Uovo di un’ora, pane di un giorno, vino di un anno. In poche parole, il meglio!
  • Rouges muages à l’aurore de la pluie encore. Nuvole rosse all’aurora pioggia ancora. In Italiano: rosso di mattina la pioggia s’avvicina.
  • A Santa Lucia lo pa de la fourmia. A Santa Lucia il passo della formica. L’allungarsi del giorno è impercettibile.
  • S’il pleut le jour de Saint Pierre la vinée est réduite au tiers. Se piove il giorno di San Pietro la quantità di vino è ridotta a un terzo.
  • Desot l’eve la fan Desot la neilo pan. Sotto la pioggia la fame Sotto la neve il pane. Gli anni piovosi sono portatori di miseria. Gli inverni nevosi portano pane. Le precipitazioni nevose sono indispensabili per i buoni raccolti.
  • Quan la rosà reste gran ten su l’erba l’est segno de be ten. Quando la rugiada rimane a lungo sull’erba è segno di bel tempo.
  • Quan le sadzo son venu lon, vindret bie de nei l’iver. Quando i salici sono cresciuti molto, nevicherà molto in inverno.
  • Si la marmotte siffle avec insistance dans l’après-midi, il pleuvra dans les vingt-quatre heures. Se la marmotta fischia insistentemente al pomeriggio pioverà nelle ventiquatto ore successive.
  • Grenouille qui saute le soir fait mauvais temps prévoir. Rana che salta alla sera annuncia cattivo tempo. Sembra però che non tutti concordino su questo detto.
  • Quan lo tsin dzarate la terra marque lo be ten. Quando il cane scava nella terra con le zampe è segno di bel tempo. Fin dai tempi antichi le previsioni del tempo si basavano sugli “atteggiamenti” degli animali.
  • Quan le vatse isòlon, lo ten tsandze. Quando le mucche scappano di corsa alzando la coda il tempo cambia. Di solito capita sugli alpeggi. Improvvisamente le mucche alzano la coda e fuggono verso la stalla a gambe levate. Sembra che tutto sia dovuto ai tafàni, alle mosche o alle vespe, particolarmente fastidiosi, a volte, quando il tempo sta per cambiare. Nel francese regionale della Val d’Aosta il verbo che indica questa fuga precipitosa è “isoler”, isolé in “patois”. In Alta Lombardia si può sentire la parola “vìdul” e l’espressione “ciapà ‘l vìdul”.
  • Crendre ni ven, ni bise. Non temere né vento né tramontana. Non aver paura di nulla.
  • Qui prend garde de chaque nuage ne fait jamais voyage. Chi si preoccupa di ogni nuvola non viaggia mai. Per raggiungere un risultato ci vuole coraggio.
  • Fromage, poire, et pain, repas de vilain Formaggio, pera e pane, cibo del “villano” (chi abita in paese). Il detto vuole sottolineare la bontà di questa “combinazione”.
  • Sobre à la table, santé durable. Parco a tavola, salute durevole. Mangiare in modocorretto aiuta la buona salute.
  • la cassola o l’étola. la cazzuola o la stola. O prete o muratore. Questa domanda si sentivano rivolgere i figli adolescenti in qualche paese della val d’Aosta.
  • Jamais rivière ne devient grande sans qu’il y entre de l’eau trouble. Mai un fiume diventa grande senza che vi entri acqua torbida. Una grande fortuna può sempre avere alla base dei momenti poco chiari.
  • Un ommo sensa ardzen l’est un laou ensa den. Un uomo senza soldi è un lupo senza denti.
  • Qui n’a suffisance, il n’a rien . Chi non ha a sufficienza, non ha niente.
  • Il y a toujours champ pour faire glane C’è sempre un campo per lavorare. Per chi ha voglia e volntà è sempre possibile trovare i mezzi per vivere.
  • Qui mande lande Chi manda corre. Stesso significato del proverbio: Chi vuole vada, chi non vuole mandi.
  • Fenna saye reste a meison. La donna saggia resta a casa. Così le donne vivevano nei tempi andati.
  • Quan tone devan que ploure, ren de plodze. Se tuona prima di piovere, non ci sarà nessuna pioggia.
  • Le gnoule dévallon; van tsertsé la plodze. Le nuvole che cambiano vallata; vanno a cercare la pioggia.
  • Nebbia que reste in l’air baille bà d’éve. Nebbia che resta nell’aria, porta la pioggia in basso.
  • La vigne sur le coteau, le blé dans le fossé. La vite sulla collina, il grano al piano. La vite è così più esposta al sole, mentre il grano è più protetto, al piano, in caso di temporali.
  • Si février est sec et beau garde du foin pour les chevaux. Se febbraio è asciutto e bello tieni da parte del fieno per i cavalli. Proverbio vadostano in lingua francese. Un mese di Febbraio così può significare una specie di primavera precoce, pericolosa perché espone poi a possibili gelate che possono compromettere i raccolti del nuovo anno.
  • Mars aride, avril humide. Marzo arido (senza pioggia), aprile umido (piovoso). Proverbio valdostano in lingua francese che ripete una convinzione diffusa in diverse parti della regione alpina.
  • De Saint Paul la claire journée Nous dénote une bonne année. A San Paolo una giornata chiara Annuncia un anno buono. E’ di buon auspicio per l’anno che verrà. Proverbio valdostano in lingua francese. La Conversione di San Paolo ricorre il 25 Gennaio.
  • Grama erba creit pertot. L’erba grama (cattiva) cresce dappertutto.
  • Cogne rondze Cogne. Cogne rosicchia Cogna. Cogne, ai piedi del Gran Paradiso è attraversato da un torrente che porta lo stesso nome. Il detto è un po’ misterioso, sembra che voglia significare che il torrente “rosicchia” e si porta via tutte le discordie che “avvelenano” la vita del paese. Almeno questa è una delle interpretazioni!
  • En Mars, quan troune tsacun s’étonne In marzo quando tuona ognuno si stupisce. Di solito in montagna non capita mai.
  • La dzelenna deit pà tsanté devan lo pou. La gallina non deve cantare davanti al gallo. La donna deve sottomettersi all’autorità del marito.
  • Ten blan moille lo mètre i tsan. Tempo bianco bagna il padrone nei campi. C’è il rischio di pioggia.
  • Se t’a fret de tsaaten, arevere d’iver?estate, Se hai freddo d’estate,cosa succederà d’inverno? Se hai paura ad affrontare le minime difficoltà, cosa farai di fronte ai gravi problemi?
  • Quan in predze di laou, lo laou arreuve. Quando si parla del lupo, il lupo arriva. Più si ha paura del pericolo, più probabilità ci sono di averlo di fronte.
  • Fére di bien a un vilén i Bondzeu feit onto. A fare del bene a un villano fa vergogna al Buon Dio.
  • Quan lo vin l’est terrià, te fat beire. Quando il vino è spillato, bisogna berlo. Presa una decisione, bisogna accettare le conseguenze.
  • Fat pa dzeudzé l’arbro a la rutse. Non bisogna giudicare l’albero dalla corteccia. Una persona non si giudica dalle apparenze.
  • Travail bien invionnà l’est metsà travonnà Lavoro ben iniziato è mezzo terminato.
  • Travasa pà lo vin à la leuna nouvella. A pensarci bene sembra che dietro alla lavorazione del vino ci sia una concezione molto primitiva. Secondo i contadini, il vino nella botte continuava ad avere una sua “vita” intimamente legata a quella della vite. Il travaso doveva essere fatto in momenti ben precisi, altrimenti il vino si sarebbe guastato. Si sa poi che gli influssi lunari erano di massima importanza. Si travasava almeno tre volte all’anno: in gennaio, maggio, e in settembre.
  • Juillet est beau, Prépare ton tonneau. Luglio è bello prepara la tua botte. Il proverbio è in francese,ma riflette un’esigenza tipica dell’economia locale valdostana. Preparare la botte per tempo, significa che il raccolto potrà essere abbondante.
  • la cassola o l’étola (Valle di Lys). la cazzuola o la stola. Onsooma vuoi fare il muratore o il prete? si chiede ai ragazzi della valle di Lys pena hanno finito il loro primo ciclo di studi. Molti muratori valdostani venivano da questa valle. ma anche diversi preti evidentemente.
  • Wer sucht der find, wer fragt der vernimmt (Alte valli del Monte Rosa). Chi cerca trova, chi domanda impara. Proverbio diffuso anche al di fuori della Val d’Aosta.Tutto quanto è detto nel proverbio, significa in definitiva intraprendenza e voglia di imparare.
  • L’è scià i sgarbasàch (modo di dire valtellinese) Attenzione arrivano i Finanzieri! Sgarbasach, letteralmente significa “strappasacchi”, perché di fatto la Guardia di Finanza “strappava” il sacco di sigarette o caffè dalle spalle dei contrabbandieri o li costringeva a “trà giù la bricola” buttar giù il sacco In Lombardia il contrabbando è durato fino agli anni ’60. due zone nevralgiche per questo tipo di attività, furono la zona di Tirano (Sondrio) e Argegno e la Val d’Intelvi nel Comasco. Ci furono tra l’Ottocento e il Novecento numerosi episodi cruenti, con vittime sia tra i Finanzieri che i contrabbandieri. A Tirano nel 1892,dopo l’uccisione di un giovane del borgo, da parte della Finanza, scoppiò addirittura una mezza sommossa, che solo l’abilità del Sindaco Lantieri e l’intervento delle truppe alpine dell’esercito, riuscirono a “contenere”.
  • Chaleur de Mai verdit la haie. Il caldo di maggio rinverdisce la siepe.
  • Sainte Catherine amène toujours la vouetine. Santa Caterina porta sempre la neve (vouetine deriva da ouate, ovatta).
  • S’il pleut à Saint Denis Tout l’hiver aura de la pluie. Se piove a San Dionigi (9 ottobre) Per tutto l’inverno ci sarà pioggia.
  • Beau temps vers Saint Jean Blés et vins abondants. Bel tempo a San Giovanni Frumento e vini abbondanti.
  • L’est gramo lo caporal que pense pà a venir general. E’ triste il caporale che non pensa a diventare generale. Questo detto valdostano, raccolto da Joseph Cassano, significa che ognuno di noi deve avere l’ambizione di migliorarsi nel proprio lavoro.
  • Un ommo sensa ardzen, L’est un laou sensa den. Un uomo senza soldi, E’ un lupo senza denti.
  • Le coq est bien fort sur son fumier. Il gallo è molto forte sopra il suo “sterco”. Ossia il gallo è forte sul suo territorio o terreno. Questo detto valdostano secondo Joseph Cassano, autore di “Proverbes et Dictons Vadotains” sarebbe la “traduzione” di alcuni detti latini.
  • Il n’y a pas des chiens sans puces, Ni de mules sana vices, Ni des femmes sans malices (Lasalle). Non ci sono cani senza pulci, Né mule senza vizi (difetti), Né donne senza malizie.
  • La femme la plus louée est celle dont on ne parle pas. La donna più lodata (più stimata) è quella della quale non si parla.
  • Arc-en-ciel du matin, Pluie sans fin; Arc en ciel du soir, Il faut voir. Arcobaleno al mattino, Pioggia senza fine; Arcobaleno alla sera, la pioggia non è così sicura.
  • Le soir fontaines Le matin montagnes (proverbio un francese). Alla sera fontane (piove). Al mattino montagne (nevica in abbondanza). Accade spesso in montagna che alla pioggia della sera, se il brutto tempo perdura, succede una nevicata abbondante.
  • Quand les grenouilles coassent, Point de gelée ne menace. Quando le rane gracidano, significa che non ci saranno gelate. In Valdaosta secondo i contadini il gracidare insistente delle rane prevede pioggia.
  • Quand le chat se frotte l’oreille, C’est la grand pluie qui se réveille. Quando il gatto si gratta l’orecchio, è la pioggia abbondante che inizia (si sveglia). Un proverbio valdostano in lingua francese. Il francese è stato lingua ufficiale nella “vallée” a “tempo pieno” fino agli inizi del ‘900.
  • Lo dzor de la Madeleina l’olagna l’est pleina. Il giorno della Maddalena la nocciola è piena.
  • Der Heilige Joseph hat weissen Bard. San Giuseppe ha la barba bianca (può nevicare a San Giuseppe, il 19 Marzo). Proverbio delle Valli del Monte Rosa
  • A Sainte Croé, vagne ton ordzo. A Saint Gotard l’est dza tro tard (proverbio della Valgrisenche). A Santa Croce semina l’orzo. A San Gottardo è già troppo tardi.
  • I ten de l’Aven,plodze et ven. Nel tempo dell’Avvento, pioggia e vento.
  • Y a tré bague que lo Dziablo pout pà comprendre: la sei di favro, la fan di magnein, et le malisse di fenne. Ci sono tre cose che il Diavolo non riesce a comprendere: la sete dei fabbri, la fame degli stagnini e la malizia delle donne.
  • Pan pretà, pan rendu. Pane prestato, pane restituito (bisogna sempre aspettarsi di essere ricambiato nei favori).
  • Se te voù vivre lontén, Dina peu et soupe incò moins. Se vuoi vivere a lungo, pranza poco e cena ancora di meno(mangiare poco!)
  • Quan lo vin l’est terrià te fat beire . Quando il vino è spillato lo devi bere(bisogna subire le conseguenze delle proprie azioni).
  • Kein Mauss ist nie erstickt a Stul Heu(proverbio di Issime). Nessun topo è soffocato da un mucchio di fieno (in realtà il mucchio di fieno può essere un rifugio per il topo).
  • Lo travail di fete inreutsei pà. Il lavoro nei giorni di festa non arricchisce (bisogna santificare le feste).
  • Fat ren demandé et ren refeusé. Non bisogna domandare niente e nemmeno rifiutare niente.
  • Pà de fin sensa fouà. Niente fumo senza fuoco (ci può essere qualcosa di vero nelle voci che corrono).
  • Fat pa dzeudzé l’arbro a la rutse. Non bisogna giudicare l’albero dalla corteccia (giudicare dalle apparenze).
  • La dzelenna deit pà tsanté devan lo poù. La gallina non deve cantare davanti al gallo (le decisioni del capo famiglia devono essere rispettate).
  • Fenna econòma vat un trasor. Una buona casalinga vale un tesoro.
  • Un bon an compense un gramo. Un anno buono compensa uno cattivo.
  • Dzobia pissotta,Vener tut el di, Saba fin mesdi. Giovedì pioviggina, Venerdì tutto il giorno, Sabato fino a mezzogiorno.
  • Wer Weinacht in der Sonnen geht, zu Ostern noch am Feur steht(alte Valli del Monte Rosa). Chi a Natale va al sole, a Pasqua starà ancora vicino al fuoco.
  • Quan i mei d’Où plout fort et sovent le laboureur l’est pà conten. Quando in Agosto piove tanto e spesso il coltivatore non è contento.
  • Wer kauft, der find, wer bauet der kauft (Alte Valli del Monte Rosa). Chi compra,trova, chi costruisce compra. Per chi costruisce la casa ci sono sempre incognite, altre spese si aggiungeranno!
  • Quan feit solei pren ton parapleu, quan plout fé come te voù. Quando c’è il sole prendi l’ombrello, quando piove fa come vuoi.
  • Quan l’etsardon l’est clliou marque la plodze, quan l’est tot uver lo be ten. Quando il cardo è chiuso, segna il bel tempo. Quando è completamente aperto il bel tempo.
  • Le vatse, Saint Bernar le pren et Saint Metsé le ren. Le mucche, San Bernardo le prende(15 Giugno) e San Michele le restituisce(29 Settembre). A Giugno si va sugli alpeggi e si ritorna a fine settembre.
  • Quan le fromie travérson lo tsemin et fan la procechon, l’est marca que lo ten tzandze. Quando le formiche attraversano la strada e fanno la processione, è segno che il tempo sta per cambiare.
  • Quan le canar querion et soppaton tan le s-ale, segno de plodze. Quando le anatre “starnazzano” e sbattono a lungo le ali, è segno di pioggia.
  • Atcancheil di matin plodze sensa fin. Arcobaleno al mattino pioggia senza fine.
  • L’oura mouere pà de sei. Il vento non muore di sete. Prima o poi porta pioggia.
  • Un ommo sensa ardzen l’est un laou sensa den. Un uomo senza soldi è un lupo senza denti.
  • Gran prà, gran ciliende. Grandi prati, grandi siepi. La grande ricchezza è fonte di preoccupazioni.
  • Qui mande lande (lande=corre). Chi vuole vada, chi non vuole mandi.
  • Qui vat plan, vat san. Chi va piano, va sano.
  • L’est pà passé a Donnaz. Non è passato da Donnaz (gioco di parole tra Donnaz, il paese, e donné verbo dare). Si dice per una persona poco generosa.
  • Vat miou un gramo arrendzemen qu’una bouna sentence. E’ meglio un accordo sfavorevole di una buona sentenza (riferito alla giustizia).

Proverbi del Veneto

Rassegna dei più belli e famosi proverbi Veneti. A chi nasse sfortunai, ghe piove sul cul a star sentai.
Chi è sfortunato, gli piove sul culo anche da seduto.

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