La Primavera
Autore: Sandro Botticelli (Firenze 1445 -1510) Data: 1480 circa
Tecnica: Tempera grassa su tavola – Dimensioni: 207 x 319 cm
Museo: Gli Uffizi
Conosciuto con il nome convenzionale di Primavera, la pittura mostra nove figure della mitologia classica che incedono su un prato fiorito, davanti a un bosco di aranci e alloro.
In primo piano a destra, Zefiro abbraccia e feconda la ninfa Clori, raffigurata poco oltre nelle sembianze di Flora, dea della fioritura.
Dominano il centro della composizione, leggermente arretrati, la dea dell’amore e della bellezza Venere, castamente vestita, e Cupido, raffigurato bendato mentre scocca il dardo d’amore.
A sinistra danzano in cerchio le tre Grazie, divinità minori benefiche prossime a Venere, e chiude la composizione Mercurio, il messaggero degli dei con indosso elmo e calzari alati, che sfiora col caduceo una nuvola.
Pur rimanendo misterioso il complesso significato della composizione, l’opera celebra l’amore, la pace, la prosperità.
La vegetazione, il cui colore scuro è in parte dovuto all’alterazione del pigmento originale, è rischiarata dall’abbondanza di fiori e frutti.
Sono state riconosciute ben 138 specie di piante diverse, accuratamente descritte da Botticelli servendosi forse di erbari.
La cura per i dettagli conferma l’impegno profuso dal maestro in quest’opera, confermato anche dalla perizia tecnica con cui è stata realizzata la stesura pittorica.
Realizzata su un supporto di legno di pioppo, l’opera si trovava alla fine del XV secolo nella casa in via Larga (oggi via Cavour) degli eredi di Lorenzo di Pierfrancesco de’ Medici, cugino di Lorenzo il Magnifico; stava appeso sopra un lettuccio, una sorta di cassapanca con schienale caratteristica dell’arredamento delle residenze signorili rinascimentali.
Passò poi nella villa di Castello, dove Giorgio Vasari nel 1550 la descriveva insieme alla Nascita di Venere.
Le Gallerie degli Uffizi
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Il discobolo di Mirone
Il Discobolo è una scultura realizzata intorno al 455 a.C. (periodo di congiunzione tra preclassico e classico) da Mirone. La statua originale era in bronzo, oggi è nota solo da copie marmoree dell’epoca romana, tra cui la migliore è probabilmente la versione Lancellotti.
Il doriforo di Policleto
L’opera venne realizzata nel periodo in cui l’artista era attivo nel Peloponneso e raffigura probabilmente Achille con la lancia. Per realizzarla Policleto procedette a una serie di misurazioni di giovani fino ad arrivare a trovare un modulo matematico, che legasse le varie parti anatomiche.
San Sebastiano di Andrea Mantegna
San Sebastiano di Andrea Mantegna è un dipinto votivo nel quale la passione dell’artista per il mondo classico si esprime nella rappresentazione delle rovine alle spalle del Santo.
Il Ratto di Proserpina di Bernini
Gian Lorenzo Bernini, uno dei maestri indiscussi del periodo barocco, ha creato un capolavoro senza tempo con la sua scultura “Il Ratto di Proserpina”. Quest’opera, completata tra il 1621 e il 1622, è un inno alla forza espressiva e alla maestria tecnica di Bernini, offrendo una visione straordinaria della mitologia romana. Il “Ratto di Proserpina”…