Gli Uliveti a terrazze e lunette dei Monti Lucretili (Sabina)

– Registro nazionale dei paesaggi rurali storici del MIPAAF

Regione: LAZIO

Monti Lucretili

Superfice e Comuni interessati

Superficie pari a 708 ettari ha. Comuni interessati: Licenza; Marcellina; Monteflavio; Moricone; Montorio Romano; Palombara Sabina; Roccagiovane; San Polo; Scandriglia.

Elementi di persistenza storica e pratiche tradizionali (significatività)

Gli elementi di significatività storica di questo paesaggio sono riconducibili ad una vasta e compatta area boscosa montana alla quale si affianca un altrettanto vasta e uniforme area collinare e pedemontana a prevalente utilizzazione agricola, in genere rappresentata da coltivazioni legnose e, più in particolare, da uliveti.

L’area vanta la presenza di ulivi millenari quali il maestoso Olivo di Canneto e quello di Palombara Sabina che, con i loro oltre 1.500 anni, sono fra i più antichi d’Italia.

Sabina

Nel territorio sono presenti ciglionature, terrazzamenti, siepi vive o muri a secco che delimitano e disegnano pendici anche molto acclivi, aree a colture
promiscue con altre piante legnose (in prevalenza vite, ma anche alberi da frutta quali il pesco, il susino e il ciliegio), oliveti consociati con erbacee o colture ortive, in una ricerca di diversificazione nonché migliore organizzazione.

L’olivicoltura rappresenta l’uso del suolo primario all’interno del mosaico paesaggistico composto dagli appezzamenti agricoli e dalle aree naturali o semi-naturali: si passa infatti dagli uliveti terrazzati delimitati da muri a secco o lunette, alle pendici coltivate a ulivo alternato alla vite, ai frutteti puri o alternati anch’essi alla vite che viene coltivata a spalliera o a tendone.

Le aree di fondovalle e quelle a minore pendenza vedono l’olivo associato a lunghi gradoni pianeggianti coltivati a grano, mais, colture ortive, frutteti, o filari di vite; le aree collinari a pendenza dolce, sagomate a lunghe terrazze dolcemente inclinate sostenute da muraglioni a secco, sono governate in genere a olivo alternato a filari di alberi da frutta, mentre le aree a maggiore pendenza disegnate da brevi e più frequenti muretti a secco sono dominate dall’olivo.

Le sistemazioni idraulico-agrarie che insistono sul territorio sono sempre diverse e comprendono dai lunghi terrazzamenti alle scalettature, ai gradoni e alle lunette per singola pianta.

Uso del suolo storico (secondo dopoguerra)

L’analisi degli usi del suolo indica che nel 1954 vi era una dominanza, tra le aree agro-silvo-pastorali, degli oliveti con un’incidenza di 411,1 ha (58%), seguiti dagli oliveti terrazzati 185,8 ha (28,71%) e dai prati e gli incolti con 34,8 ha (4,91%). Il bosco misto di latifoglie aveva una superficie pari a 34,3 ha (4,84%) e la lecceta di 28,7 ha (4,05%).

Trasformazioni del paesaggio storico

Per analizzare le trasformazioni intervenute nel paesaggio è stato posto a confronto il mosaico paesaggistico del territorio rilevato alla data del 1954 con la situazione rilevata nel 2012.

Dall’indagine diacronica sui dati derivanti dal confronto degli usi del suolo 1954-2012 emerge che, seppur a fronte di una notevole contrazione, nel 2012 gli oliveti rappresentano ancora l’uso del suolo prevalente nell’area coprendo una superficie di 305,9 ha (43,16%). Gli oliveti terrazzati occupano 130,1 ha (18,26%) e i prati nonché incolti 42,8 ha (6,04%).

I boschi misti di latifoglie così come la lecceta sono avanzati fortemente arrivando a coprire, rispettivamente, una superficie pari a 164,1 ha (23,16%) e 47,9 ha (6,76%).

Come evidenziato nei dati riportati di seguito, tenuto conto degli elementi caratterizzanti del paesaggio storico analizzato, le principali trasformazioni intervenute per il periodo considerato hanno riguardato gli oliveti, gli oliveti terrazzati, il bosco misto di latifoglie e la superficie della lecceta:
Colture Variazione superficie, % uso del suolo, attuale ha %:

  • Superficie di oliveti – 105 ha -25,6% 43,16%
  • Superficie di oliveti terrazzati – 55 ha -30% 18,26%
  • Superficie bosco misto di latifoglie + 130 ha +378,4% 23,16%
  • Superficie lecceta + 19 ha +66,9% 6,76%

Integrità e classe d’integrità

Dai risultati dell’analisi VASA emerge che la percentuale degli usi del suolo che si sono mantenuti invariati è pari al 73,04%. Questa percentuale ha permesso l’iscrizione del paesaggio all’interno della Classe V.

Vulnerabilità

Le vulnerabilità di questo territorio sono individuate come segue:

Vulnerabilità socioeconomiche: Abbandono degli oliveti in particolare nelle zone di più difficile accesso e site in situazioni di più elevata pendenza e quindi difficoltosa coltivazione; trasformazioni edilizie; costruzione di nuova viabilità; perdita di valore delle coltivazioni con conseguente abbandono e degrado.

Vulnerabilità istituzionali: L’assenza di norme e tutele efficaci tra gli anni ’60 e ’90 ha costituito un forte elemento di fragilità dell’assetto paesaggistico. A partire dagli anni 2000 sono state introdotte norme di tutela paesaggistica che hanno migliorato notevolmente la situazione.

Notevole importanza hanno assunto inoltre, da questo punto di vista, l’istituzione del Parco alla fine degli anni ’80 e il riconoscimento del marchio Olio DOP Sabina.

Produzioni connesse al paesaggio storico, progetti e iniziative di valorizzazione del paesaggio e dei prodotti agro-alimentari del territorio

Olio extravergine di oliva Sabina DOP.

Raccomandazioni per la tutela e conservazione a livello di politiche agrarie del territorio

Appare necessario impostare un’attività di monitoraggio continuo dello stato dei terrazzamenti da svolgere da parte del Parco.

A tal fine si ricorda che, oltre a fenomeni di instabilità dei muri e di mancata gestione degli oliveti, sono da tenere sotto controllo i fenomeni di successione secondaria che portano ad ulteriori processi di forestazione e che richiedono interventi di ripulitura dalla vegetazione invadente.

Ugualmente, appare necessario un piano rivolto al controllo dell’eccesso di fauna selvatica in modo ridurre i danni alle colture, in particolare quelli provocati dagli ungulati.

Indicazioni relative agli elementi materiali e immateriali da considerare per il monitoraggio relativo alla persistenza degli elementi di significatività storica

Per il monitoraggio periodico si evidenzia l’importanza di tenere sotto stretta osservazione i seguenti elementi caratterizzanti del paesaggio storico riferiti all’uso del suolo e alle tecniche di allevamento nonché sistemazioni idraulico-agrarie:

Usi del suolo

Superficie occupata dagli oliveti

Tecniche di allevamento e sistemazioni idraulico-agrarie

  • Superficie dei terrazzamenti coltivati e non, indicando nel primo caso il tipo di coltura praticata
  • Numero delle lunette
  • Numero di scalettature e gradoni

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *