Villa Imperiale di Terralba (GENOVA)

Le Ville Italiane ed i loro Giardini

Notizie storiche

Secolo: XVI

Uso storico: Residenza della famiglia Cattaneo

Villa Imperiale è una delle più antiche e prestigiose ville genovesi rinascimentali con parco. Situata nel popoloso quartiere di San Fruttuoso, a levante del centro storico, è di proprietà del Comune ed è adibita, assieme al parco circostante, a struttura pubblica e giardino.

Lorenzo Cattaneo fece edificare la villa nei primi anni del Cinquecento, per soddisfare le esigenze di rappresentanza della famiglia Cattaneo, imparentata con la nobiltà fiorentina, rispondendo ai canoni dell’architettura rinascimentale in voga in quel periodo. Nel 1502 Villa Imperiale ospitò re Luigi XII di Francia, giunto in visita a Genova. Si racconta che la carrozza del sovrano, accompagnata dalla nobiltà locale in un lungo corteo, sfilasse con magnificenza sotto la volta dell’atrio porticato, decorato con peducci scolpiti in pietra nera (che da allora recano lo stemma del giglio di Francia ) e arricchito da pesanti lastre di ardesia.

Nel XVII secolo la villa passò in proprietà della famiglia Salvago, e poi alla famiglia Imperiale (da cui prende la sua denominazione) fino agli anni venti del Novecento, quando fu acquistata dal Comune. Negli anni Novanta subì un pesante degrado; completamente ristrutturata e restaurata ha infine ritrovato il suo antico splendore. Villa Imperiale ha inoltre un importante significato storico. Infatti, lungo le mura che la circondano dal lato di ponente, sale uno stretto viottolo (creuza) che conduce alla vicina Villa Migone, al tempo residenza del cardinale Pietro Boetto, in cui la sera del 24 aprile 1945 il generale Gunter Meinhold, comandante in capo delle truppe tedesche di stanza a Genova, firmò e affidò l’atto di resa , che pose fine alla Seconda Guerra Mondiale nel capoluogo ligure, nelle mani dello stesso Boetto e del comandante partigiano Remo Scappini. Attività (uso attuale): Sede della Biblioteca Comunale “G. Lercari” e della scuola materna “G. Rodari” ; ospita inoltre un centro sociale per anziani.

Descrizione

Si colgono nell’atrio asimmetrico e arcaicizzante, ma anche nel piano superiore ed ancor più nella singolare struttura del tetto, elementi che da un lato fanno pensare ad un edificio preesistente inserito nella sistemazione di Lorenzo Cattaneo, e dall’altro segnalano le trasformazioni avvenute nella seconda metà del XVI sec. in tutta la parte centrale della costruzione: l’apertura o forse l’aggiunta di una loggia posteriore, l’aggiunta di due ali laterali sul retro, col risultato di una pianta ad “U” inconsueta a Genova.

INTERNI

Il Salone presenta sulla volta a padiglione una decorazione pittorica particolarmente importante, il “Ratto delle Sabine” del pittore genovese Luca Cambiaso (1527-1585). Specializzato fin dai suoi esordi nella grande decorazione delle dimore private, l’artista concluderà la sua carriera in Spagna, lavorando per Filippo II agli affreschi dell’Escorial. Cambiaso si mostra principalmente interessato al tema della figura in movimento inserita nello spazio. Il suo “Ratto delle Sabine”, affrescato per Villa Imperiale, è caratterizzato da un intenso vigore visionario, evidente nella vivacità dei colori utilizzati, negli scorci molto arditi e in ricercati riferimenti all’antico. Gli interni della villa constano di altri affreschi di pittori conosciuti e non, come ad esempio “Il Concilio degli Dei” realizzato dalla famiglia di pittori Calvi, le “Vicende di Amore e Psiche” di autori sconosciuti e affreschi sulle pareti che raffigurano diversi paesaggi di quell’epoca. Una delle stanze, inoltre, ha come pavimentazione un rivestimento di maioliche intervallate da frammenti di azulejos (piastrelle decorate).

ESTERNI

Prima che a Genova si imponesse lo stile dell’architetto perugino Galeazzo Alessi – che, chiamato dalla Repubblica nel 1548, oltre alle ville Cambiaso e Sauli progettò anche alcuni palazzi di Strada Nuova, introducendo in città le forme articolate e plastiche del Cinquecento romano – per lungo tempo la villa dei Cattaneo fu un modello ineguagliato. Completamente risistemato attorno al 1560, l’edificio ha mantenuto l’impianto e il volume originari, presentandosi come un imponente volume longitudinale completato da eleganti logge d’angolo. Le decorazioni esterne conferiscono alla struttura un carattere raffinato ed elegante, che bene si sposa con gli interni finemente decorati e affrescati con maestrìa da Luca Cambiaso.

IL PARCO

Il giardino della villa ha una sistemazione architettonica che appartiene ad un ‘500 maturo ed è disposto a più livelli su geometriche terrazze situate a mezza costa rispetto al rilievo su cui il parco si sviluppa. La posizione asimmetrica del ninfeo e della scalinata che porta al piano terra del Palazzo appare inspiegabile; tuttavia, essa ha un significato se si fa riferimento alla sistemazione originaria del giardino, tipicamente cinquecentesca, che aveva previsto l’esistenza di due ninfei di cui oggi è sopravvissuto solo quello di sinistra. La successiva sistemazione con prato all’inglese e boschi di leccio, cedro e cipresso è più recente e risale al XIX secolo.

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