– San Giuseppe
Titolo: Sposo della Beata Vergine Maria
Nascita: I sec. a.C., Betlemme
Morte: I sec. d.C., Nazaret
Tipologia: Solennità
Patrono di: Torino, Venezia, La Spezia, Bagheria, Ladispoli, Fonte Nuova, Cecina, San Giuseppe Vesuviano, Dalmine, Orvieto ed altri comuni
Protettore: carpentieri, degli economi, falegnami, lavoratori, moribondi, padri, procutarori legali
Il promesso sposo di Maria è un umile falegname, un uomo giusto. Un carpentiere che lavora onestamente per garantire il sostentamento della sua famiglia. Vede nascere il Messia in una stalla. È testimone dell’adorazione dei pastori e dei Magi.
Nel Tempio, quaranta giorni dopo la nascita di Gesù, insieme alla madre offre il Bambino al Signore. Per difendere Gesù da Erode, soggiorna da straniero in Egitto. Ritornato in patria, vive nel nascondimento nel piccolo villaggio di Nazaret in Galilea. Ama Gesù con cuore di padre e obbedisce alla volontà del Signore. È questo il ritratto di Giuseppe che emerge dalla lettera apostolica “Patris Corde” di Papa Francesco. Un documento che ha lo scopo di accrescere l’amore verso questo grande modello di santità. Nella lettera apostolica, San Giuseppe viene presentato come padre amato, padre nella tenerezza, nell’obbedienza e nell’accoglienza.
“Giuseppe, figlio di Davide non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo. Essa partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati. Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa; senza che egli la conoscesse, ella diede alla luce un figlio ed egli lo chiamò Gesù . (Mt 1,20b-21.24-25)”
Patrono della buona morte
Pio IX ha dichiarato San Giuseppe “Patrono della Chiesa Cattolica”. Pio XII lo ha presentato quale “Patrono dei lavoratori”. Il popolo di Dio ha sempre invocato lo Sposo di Maria anche come patrono della buona morte. Il catechismo ci ricorda che “la Chiesa ci incoraggia a prepararci all’ora della nostra morte (‘Dalla morte improvvisa, liberaci, Signore’: antiche litanie dei santi), a chiedere alla Madre di Dio di intercedere per noi nell’ora della nostra morte (Ave Maria) e ad affidarci a San Giuseppe, patrono della buona morte”.
MARTIROLOGIO ROMANO. Nella Giudèa il natale di san Giuseppe, Sposo della beatissima Vergine Maria, Confessore, il quale dal Sommo Pontefice Pio nono, secondo i voti e le preghiere di tutto l’Orbe cattolico, fu dichiarato Patrono della Chiesa universale.
Fonte @vaticannews.va