Melograno, Punica granatum

Caratteristiche botaniche:

Nome comune: Melograno
Famiglia: Lytraceae
Pianta monoica/dioica: monoica
Portamento: arboreo

Foglie: sono caduche, coriacee, a margine liscio, allungate, alterne sui rami principali, opposte o in piccoli gruppi (verticilli) sui rametti, di un colore rosso rame appena emesse, diventano di un bel verde brillante e lucido a completa maturazione

Fiori: posti sulla sommità dei rami sono grandi, per lo più colorati in rosso arancio vivo, tubulosi, sbocciano sui rami di un anno o su corti rametti, detti dardi, all’inizio dell’estate

Frutti: melagrana, è una sorta di bacca con pericarpio grosso e spugnoso, la maturazione dei frutti avviene in autunno

Periodo di dispersione del polline: G F M A M G L A S O N D

Impollinazione: entomofila

La pianta ha una forte tendenza a produrre polloni radicali e a costituire una boscaglia fitta, è un piccolo albero o un arbusto con portamento cespuglioso ed è caducifoglie e latifoglie. Può raggiungere i 5-6 metri di altezza e vivere anche oltre 100 anni.

Il frutto (melagrana o granata) è una bacca (detta Balausta) di consistenza molto robusta, con buccia molto dura e coriacea, ha forma rotonda o leggermente allungata, a volte sub–esagonale, con diametro da 5 a 12 cm e con dimensione fortemente condizionata dalla varietà e, soprattutto, dalle condizioni di coltivazione. Il frutto ha diverse partizioni interne robuste che svolgono funzione di placentazione ai semi, detti arilli (fino a 600 ed oltre per frutto)separati da una membrana detta cica. I semi, di colore rosso, in alcune varietà sono circondati da una polpa traslucida colorata dal bianco al rosso rubino, più o meno acidula e, nelle varietà a frutto commestibile, dolce e profumata. Il frutto reca in posizione apicale (opposta al picciolo) una caratteristica robusta corona a quattro-cinque pezzi, che sono residui del calice fiorale. Il frutto matura a ottobre-novembre, a seconda delle varietà.

Varietà

La cultivar tipica dell’Italia è la dente di cavallo, è quella più adatta al clima della penisola e più resistente al freddo rispetto ad altre cultivar; i chicchi sono di un colore rosso vivo e sono dolci e poco aciduli rispetto ad altre. Le varietà sono numerosissime, data anche la notevole variabilità della specie.

Si differenziano per dimensione, colore, epoca di maturazione, oltre che per il frutto più o meno acidulo o dolce. A titolo di esempio: in Iran sono state censite dall’Istituto Agricolo di Ricerca di Yazd. Le varietà più note sono: SovehSiohRabobAghaeiArdestonyShisheh cap, Shirin ShahvorBajestonyMalas e Daneh SiahTouq GardanKhazarShecar e Ashraf (Behshahr)Wonderful OneAkoAlakArousFarouqRahabKhafar e ShirazFerdous e KhorasanBi daneh Sangan.

Esiste una varietà nana del Melograno (P. granatum nana), caratterizzata da dimensioni molto più contenute in ogni parte della pianta (altezza, dimensioni delle foglie, dei fiori, dei frutti); i frutti inoltre non sono commestibili, privi di dolcezza sono acidi e astringenti; questa varietà è di norma usata per bonsai, o comunque come piccola pianta decorativa da vaso. Molte varietà sono autosterili, quindi per avere la fruttificazione occorre impiantare, o avere presenti, almeno due varietà diverse per l’impollinazione. Per chiarimento: le piante originate da due semi diversi sono varietà diverse, due piante innestate con la stessa varietà sono lo stesso clone e quindi non sono varietà diverse. Alcune varietà sono parzialmente [autofertili] e con una sola varietà la produzione sarebbe limitata, perciò si avvantaggiano comunque dell’impollinazione incrociata (entro qualche decina di metri).

Coltivazione

La coltivazione e consumo del frutto del melograno nella fascia che va dall’ Armenia all’Azerbaigian, Iran, Afghanistan, Israele, Palestina ed Egitto è documentata per il ritrovamento risalente a diversi millenni fa di reperti archeologici di residui di semi e bucce in focolari.

La coltivazione non pone difficoltà di rilievo. Il portamento ad albero isolato è favorito dalla asportazione dei getti accessori che si dipartono dalla base del fusto e dalle radici. Una limitazione della propagazione vegetativa migliora la produzione dei frutti.

Il melograno è una pianta resistente all’arido estivo ed alle temperature invernali tipiche del Mediterraneo; in tali condizioni è straordinariamente resistente ad ogni tipo di malattia. In ambiente inadatto, eccessivamente umido o piovoso, in estate è soggetto a marciumi radicali. In ambiente ben drenato resiste agevolmente a -10 °C, (14 °F).

La sola condizione richiesta è la coltivazione in ambiente secco e ben drenato, con elevata insolazione; non esistono esigenze particolari di suolo, anche se ovviamente per produzioni fruttifere di rilievo è necessaria una adeguata profondità e moderata concimazione. Irrigazioni di soccorso sono utili solo in caso di estrema siccità o con suoli desertici o poco profondi.

Si propaga per semina, ma in tal caso non sono assicurate le caratteristiche della pianta madre, si moltiplica più frequentemente in primavera per talea semilegnosa o per margotta, con una certa difficoltà per innesto. Nelle moltiplicazioni vegetative le caratteristiche varietali sono conservate.

Esistono oltre 300 ibridi, il centro israeliano dell’Università Ebraica di Gerusalemme è il maggior centro mondiale per la ricerca e l’ibridazione e si avvale di coltivatori provenienti da tutto il mondo per verificare l’efficacia delle piantagioni. Per l’Italia il maggior produttore è l’italo-israeliano Uzi Cairo.

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