Il Green deal Europeo.
2.1.4.Costruire e ristrutturare in modo efficiente sotto il profilo energetico e delle risorse

La costruzione, l’utilizzo e la ristrutturazione degli edifici assorbono quantità significative di energia e risorse minerarie (come sabbia, ghiaia, cemento). Gli edifici sono inoltre responsabili del 40 % del consumo energetico. Attualmente il tasso annuo di ristrutturazione del parco immobiliare negli Stati membri varia dallo 0,4 all’1,2 %, un ritmo che dovrà essere almeno raddoppiato se vogliamo raggiungere gli obiettivi dell’UE in materia di efficienza energetica e di clima. Al tempo stesso 50 milioni di consumatori hanno difficoltà a riscaldare adeguatamente le loro abitazioni.

Per far fronte alla duplice sfida dell’efficienza energetica e dell’accessibilità economica dell’energia, l’UE e gli Stati membri dovrebbero avviare un'”ondata di ristrutturazioni” di edifici pubblici e privati.

È ben vero che è difficile aumentare i tassi di ristrutturazione, ma essa permette di ridurre l’importo delle bollette energetiche e può contrastare la povertà energetica, oltre a dare impulso al settore dell’edilizia, costituendo così un’occasione per sostenere le PMI e i posti di lavoro a livello locale.

La Commissione applicherà rigorosamente la normativa relativa alla prestazione energetica nel settore dell’edilizia, a partire da una valutazione delle strategie nazionali di ristrutturazione a lungo termine degli Stati membri che sarà condotta nel 2020.

Nel contesto di un’azione di più ampio respiro intesa a garantire che i prezzi relativi delle diverse fonti di energia forniscano segnali adeguati per l’efficienza energetica, la Commissione comincerà inoltre a lavorare alla possibilità di includere le emissioni degli edifici negli scambi di quote di emissioni.

Essa riesaminerà inoltre il regolamento sui prodotti da costruzione che dovrebbe assicurare che tutte le fasi della progettazione di edifici nuovi e ristrutturati siano in linea con le esigenze dell’economia circolare e comportino una maggiore digitalizzazione e un parco immobiliare sempre più resiliente ai cambiamenti climatici.

Parallelamente, la Commissione propone di collaborare con i portatori di interessi a una nuova iniziativa in materia di ristrutturazione nel 2020. L’iniziativa comprenderà una piattaforma aperta che riunirà il settore dell’edilizia e della costruzione, gli architetti e gli ingegneri e le autorità locali per affrontare gli ostacoli alla ristrutturazione.

Saranno inoltre previsti regimi di finanziamento innovativi nell’ambito di InvestEU di cui potrebbero giovarsi associazioni edilizie o società di servizi energetici, che potrebbero attuare interventi di ristrutturazione anche attraverso contratti di prestazione energetica.

Un obiettivo fondamentale sarebbe quello di organizzare gli sforzi di ristrutturazione in blocchi di dimensioni maggiori affinché possano beneficiare di condizioni di finanziamento più vantaggiose e di economie di scala.

La Commissione si adopererà inoltre per rimuovere gli ostacoli normativi nazionali che frenano gli investimenti nell’efficienza energetica negli edifici in locazione e in multiproprietà.

Si presterà particolare attenzione alla ristrutturazione dell’edilizia sociale, per aiutare le famiglie che faticano a pagare le bollette energetiche, senza dimenticare anche scuole e ospedali, dal momento che il denaro risparmiato grazie a una maggiore efficienza potrà essere impiegato per sostenere l’istruzione e la sanità pubblica.

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2.1.5.Accelerare la transizione verso una mobilità sostenibile e intelligente

I trasporti sono responsabili di un quarto delle emissioni di gas a effetto serra dell’UE e il loro impatto è in continua crescita. Per conseguire la neutralità climatica è necessario ridurre le emissioni prodotte dai trasporti del 90 % entro il 2050 e occorrerà il contributo del trasporto stradale, ferroviario, aereo e per vie navigabili….

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2.1.7.Preservare e ripristinare gli ecosistemi e la biodiversità

Gli ecosistemi forniscono servizi essenziali quali cibo, acqua dolce, aria pulita e riparo. Attenuano le catastrofi naturali, contrastano parassiti e malattie e contribuiscono alla regolazione del clima. Tuttavia, l’UE rischia di non conseguire alcuni dei suoi obiettivi ambientali più importanti per il 2020, come gli obiettivi di Aichi stabiliti nell’ambito della convenzione sulla diversità biologica.

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