Ferrara, cresciuta intorno a un guado sul fiume Po, divenne un centro intellettuale e artistico che attrasse le più grandi menti del Rinascimento italiano nel XV e XVI secolo. Qui Piero della Francesca, Jacopo Bellini e Andrea Mantegna hanno decorato i palazzi della Casa d’Este.
Il concetto umanista di “città ideale” ha preso vita qui nei quartieri costruiti a partire dal 1492 da Biagio Rossetti secondo i nuovi principi della prospettiva. Il completamento di questo progetto segnò la nascita dell’urbanistica moderna e ne influenzò il successivo sviluppo.
Eccezionale valore universale
Ferrara, città del Rinascimento, e il suo Delta del Po, situata nella regione italiana dell’Emilia Romagna, è un notevole paesaggio culturale. L’area comprende il centro urbano di Ferrara e terreni agricoli contigui all’interno dell’antico e vasto Delta del fiume Po.
La proprietà inscritta si estende fino alla cerchia di mura difensive che per la prima volta racchiudevano il centro storico urbano di Ferrara nel XII secolo.
Nel tempo, le mura di cinta del borgo medievale furono ampliate per accogliere la crescita urbana, e oggi le mura circondano la città medievale, il Duomo di San Giorgio e il Castello Estense.
Dal XIV al XVI secolo furono attuate una serie di schemi urbanistici, che fecero di Ferrara la prima città rinascimentale ad essere sviluppata con un impianto urbanistico complesso.
In questa pianta, la rete di strade e mura era strettamente connessa con i palazzi, le chiese e i giardini come parte di uno schema complessivo che dava la precedenza alla disposizione armoniosa delle prospettive urbane, piuttosto che accentuare la bellezza dei singoli edifici.
Il più noto di questi schemi, l’Addizione Erculea progettata da Biagio Rossetti alla fine del XV secolo, è stato uno dei primi piani urbani basati sull’idea di prospettiva, cioè di bilanciare i principi umanisti relativi a forma e volume in architettura con spazio aperto, esigenze della città e tradizioni locali.
Il Delta del Po della valle del fiume Po è stato colonizzato per millenni. Dal XIV al XVI secolo, la famiglia degli Estensi, regnante, realizzò estese opere di bonifica e di edilizia, che conferiscono a questa zona un legame caratteristico con Ferrara, sede degli Este.
Le trasformazioni apportate alle campagne intorno a Ferrara durante il Rinascimento includevano: drenaggio di vaste aree paludose, istituzione di castalderie (tenute), creazione di nuovi corsi d’acqua e strade come parte del piano di sviluppo urbano complessivo e costruzione di una rete di residenze nobiliari note come le delizie estensi.
Questo lavoro ha portato a un nuovo tessuto di produzione agricola e alla costruzione di residenze ducali come segno politico di magnificenza. Questi sono stati progettati per rispecchiare l’immagine della Corte oltre i confini urbani e ancora una volta facevano parte di un processo di integrazione e continuità tra la città e la campagna circostante.
La forma originale del paesaggio rinascimentale del delta del fiume Po è ancora riconoscibile nella struttura del XXI secolo della regione.
La storia della città rinascimentale di Ferrara è strettamente legata alla famiglia degli Estensi e al loro dominio. La città era stata un importante centro medievale, una città libera con proprie leggi e persino una propria zecca, ma solo sotto gli Estensi diventò una capitale di fama internazionale con grande importanza per le arti, l’economia, l’ideologia e la religione.
La corte fiorì in splendore e per due secoli fu alla pari di città come Firenze e Venezia o con altre grandi corti europee in Francia o in Spagna. Artisti come Piero della Francesca, Mantegna e Michelangelo frequentarono la corte estense e vi lavorarono. Con il grande sostegno di questi artisti, la famiglia Este creò il primo esempio di studiolo e la loro pratica di collezionismo d’arte divenne un modello sia per la famiglia Medici che per il Papa.
Criterio (ii): gli sviluppi nell’urbanistica espressi nella Ferrara rinascimentale hanno avuto una profonda influenza sulla pratica urbanistica e sulla conservazione pianificata nel corso dei secoli successivi. La scuola di architettura ferrarese (Biagio Rosetti, Girolamo da Carpi, Giambattista Aleotti, ecc.) Ha esportato nella pianificazione di altre città italiane ed europee vedute ed elementi urbanistici come mura e fortezze.
Criterio (iii): Le residenze ducali estensi nel Delta del Po illustrano in modo eccezionale l’influenza della cultura rinascimentale sul paesaggio naturale.
Criterio (iv): Il centro storico di Ferrara è un eccezionale esempio di urbanistica del periodo rinascimentale in cui sono ancora visibili la disposizione e le forme edificate di questo periodo e dove il tessuto urbano è praticamente intatto.
Criterio (v): Il Delta del Po è un eccezionale paesaggio culturale pianificato che conserva la sua forma originale in misura notevole.
Criterio (vi): durante i due secoli fondamentali del Rinascimento, la brillante corte della famiglia Estense attrasse importanti artisti, poeti e filosofi e divenne un importante centro per lo sviluppo e l’applicazione pratica del “nuovo umanesimo” in Italia.
Integrità
La proprietà inscritta di 46.712 ha, insieme alla zona cuscinetto di 117.649 ha, racchiude tutti gli elementi necessari per comprendere il paesaggio culturale rinascimentale di Ferrara e del suo Delta del Po, che ne sostanzia il Valore Universale Eccezionale.
L’integrità della proprietà è testimoniata dall’impianto di epoca rinascimentale della città di Ferrara così come dai mutamenti e trasformazioni paesaggistiche del paesaggio agricolo circostante.
L’interezza della Ferrara rinascimentale è visibile nelle mura medievali, nelle forme degli schemi urbanistici dal XIV al XVI secolo, negli edifici superstiti e in gran parte originali e nella struttura ben conservata della città che è facilmente comprensibile dai visitatori.
Il panorama più ampio della proprietà Patrimonio dell’Umanità è più evidente nelle restanti delizie che indicano i progetti di trasformazione del territorio intrapresi durante il periodo della famiglia degli Este.
Il paesaggio culturale rinascimentale di Ferrara e del Delta del Po forma così un insieme storico. Tuttavia, il cambiamento dei metodi di coltivazione e delle priorità economiche, così come l’introduzione di nuove infrastrutture, sono preoccupazioni che dovranno essere affrontate in modo olistico per mantenere le condizioni di integrità.
Autenticità
Ferrara, Città del Rinascimento, e il suo Delta del Po sono un paesaggio culturale eccezionalmente ben conservato e autentico nella forma e nel design, nei materiali, nell’ambiente, nello spirito e nel sentimento.
L’originalità del tessuto urbano di Ferrara, insieme al suo design rinascimentale e agli elementi di layout, la rendono una città rinascimentale chiaramente riconoscibile.
Alcune delle delizie sono autentiche rispetto ai grandi insediamenti agrari originari e si presentano in ottimo stato di conservazione a seguito di lavori di restauro effettuati a partire dal 1970.
I rapporti di elementi rinascimentali con i rami del fiume Po (Po di Ferrara, Primaro, Volàno, Sandalo) sono prontamente riconoscibile e l’antico corso di questi fiumi e torrenti è chiaramente visibile oggi. Nonostante una lunga storia di danni alla proprietà, conserva una veridicità e credibilità per quanto riguarda la sua espressione di eccezionale valore universale.
Requisiti di protezione e gestione
La tutela e la gestione di Ferrara, Città del Rinascimento e del suo Delta del Po richiede la collaborazione delle istituzioni pubbliche ai diversi livelli di governo: nazionale, regionale, provinciale e comunale.
L’immobile è tutelato dalla normativa nazionale sui beni culturali: il “Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio” (D. Lgs. 42/2004). Gli uffici locali del “Ministero per i Beni e le Attività Culturali” (Direzione e Vigilanza Regionale) effettuano il monitoraggio per assicurare il rispetto della legislazione nazionale.
A livello regionale, esistono tre sistemi di pianificazione specifici. Il Piano Paesaggistico Regionale (PTPR) stabilisce le normative in merito all’identità storico-culturale dei luoghi e del paesaggio circostante. L’obiettivo del Piano Parco del Delta del Po è tutelare le aree di importanza naturalistica.
Il Piano Territoriale Provinciale (PTCP) individua le sinergie e le azioni necessarie per sviluppare le attività economiche e turistiche tradizionali in modo da tutelare il carattere dell’ambiente e del paesaggio. La planimetria abbraccia l’ampia area che costituisce sia l’area della proprietà inscritta che la sua zona cuscinetto.
Inoltre, il Comune di Ferrara dispone di uno Strumento Urbanistico approvato che individua l’intera città storica all’interno delle mura come area di interesse culturale e consolida l’alto grado di tutela in atto dal 1975. Diversi sono i programmi con obiettivi specifici che riguardano la conservazione delle mura rinascimentali e degli spazi aperti dentro e fuori le mura cittadine. La gestione della proprietà è coordinata attraverso un comitato direttivo del sito governativo multilivello.
Il Comitato è responsabile della preparazione e dell’attuazione del Piano di Gestione annuale. Un obiettivo chiave del Piano di Gestione è quello di aumentare la consapevolezza pubblica, in particolare dei residenti e dei lavoratori locali, per quanto riguarda l’estensione della proprietà e la sua eccezionale importanza.
Sostenere l’eccezionale valore universale della proprietà e mantenerne le condizioni di autenticità e integrità nel tempo richiederà la creazione di migliori collegamenti e una gestione coordinata tra il paesaggio urbano di Ferrara e il paesaggio rurale della rete delle delizie, il miglioramento della normativa regionale regime per il controllo efficace dell’uso e della trasformazione dell’area e dello sviluppo delle infrastrutture, l’aumento della consapevolezza locale dei valori patrimoniali delle proprietà e delle opportunità di fruizione del patrimonio dell’area e la definizione di politiche chiare per il riutilizzo adattativo dei beni storici che sono stati abbandonati o danneggiato.
Inoltre, sarà necessario stanziare risorse sufficienti per gli interventi per far fronte ai notevoli danni provocati dai terremoti del maggio 2012, in particolare alle mura della città, al Castello Estense, alla cattedrale medievale, alla Rocca di Stellata ea diversi edifici storici.
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La Convenzione sulla Protezione del Patrimonio Mondiale culturale e naturale, adottata dall’UNESCO nel 1972, prevede che i beni candidati possano essere iscritti nella Lista del Patrimonio Mondiale come:
Patrimonio culturale:
- monumenti: opere architettoniche, plastiche o pittoriche monumentali, elementi o strutture di carattere archeologico, iscrizioni, grotte e gruppi di elementi di valore universale eccezionale dall’aspetto storico, artistico o scientifico,
- agglomerati: gruppi di costruzioni isolate o riunite che, per la loro architettura, unità o integrazione nel paesaggio hanno valore universale eccezionale dall’aspetto storico, artistico o scientifico,
- siti: opere dell’uomo o opere coniugate dell’uomo e della natura, come anche le zone, compresi i siti archeologici, di valore universale eccezionale dall’aspetto storico ed estetico, etnologico o antropologico.
Patrimonio naturale:
- i monumenti naturali costituiti da formazioni fisiche e biologiche o da gruppi di tali formazioni di valore universale eccezionale dall’aspetto estetico o scientifico,
- le formazioni geologiche e fisiografiche e le zone strettamente delimitate costituenti l’habitat di specie animali e vegetali minacciate, di valore universale eccezionale dall’aspetto scientifico o conservativo,
- i siti naturali o le zone naturali strettamente delimitate di valore universale eccezionale dall’aspetto scientifico, conservativo o estetico naturale