Come coltivare il Dragoncello Estragone in maniera biologica
Il dragoncello (Artemisia dracunculus, L.) è una pianta aromatica coltivata anche in Italia, soprattutto in Toscana e al nord. Fiorisce d’estate e forma piccoli semi, non sempre funzionali alla riproduzione, che in genere si preferisce attuare per talea e si utilizzano le foglie come spezia aromatica.
CLIMA
La posizione ideale per i cespugli di dragoncello sono le aree soleggiate e riparati dal vento. Preferisce i climi temperati e teme sia le gelate intense (che gli inibiscono la fioritura) che il troppo calore.
TERRENO
Ama terreni fertili con un buon drenaggio ma si adatta anche a terre meno ricche, l’importante è che non sia troppo compatto.
PROPAGAZIONE
La propagazione per seme si può effettuare sia in primavera che in autunno, ma spesso i semi non sono fertili, per cui è meglio replicare la coltura per rizoma o per talea.
SESTO D’IMPIANTO
Come distanze da tenere nell’orto si lasciano 40/50 cm tra ogni cespo perché questa erba aromatica ha radici particolarmente ramificate a cui occorre lasciare spazio. Il trapianto è da effettuarsi in tarda primavera, tra aprile e maggio, occorre lavorare il terreno in profondità perché possa attecchire con successo.
ROTAZIONI
Anche se la pianta è perenne si consiglia di coltivarla per tre o quattro anni, facendola poi ruotare.
POTATURA E PACCIAMATURA
Prima dell’inverno si procede a una potatura, mentre se l’inverno è freddo meglio coprire la pianta con una pacciamatura di foglie o paglia perché non soffra troppo le gelate.
Non serve irrigare molto, soltanto in presenza di prolungate siccità, in particolare durante la fioritura della pianta, che avviene tra luglio e settembre.
AVVERSITÀ
Non sono molti i problemi fitosanitari di questa erba aromatica molto rustica e resistente; il dragoncello estragone può essere attaccato dalla ruggine, una malattia crittogamica che si individua sulle foglie, mentre insetti e parassiti non danno molto fastidio.
RACCOLTA
Del dragoncello si raccolgono sia le foglie che le infiorescenze, che si possono mangiare tanto fresche quanto essiccate e si possono raccogliere dalla primavera alla fine dell’estate. Ovviamente non bisogna esagerare e lasciare sempre almeno metà delle foglie sulla pianta per non indebolire troppo il cespo.
L’essiccazione delle foglie può avvenire in luogo fresco e asciutto, meglio se ombreggiato. Si conservano ottimamente in un vasetto di vetro. Le foglie mangiate fresche sono chiaramente molto più buone e saporite del dragoncello essiccato.
Questa pianta aromatica si può coltivare anche per i semi, in questo caso si coglie generalmente l’intera pianta quando arriva alla fioritura completa.
PRONTUARIO MEDICINA NATURALE