EOLICO: Il contesto regolatorio Nazionale e Internazionale

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Sotto il profilo internazionale in ambito clima ed energia, si segnala la Direttiva sulle Fonti Rinnovabili e la COP 24 di Katowice in Polonia.

La Direttiva sulle FER

A dicembre 2018 l’ultima e definitiva approvazione degli obiettivi per le rinnovabili e l’efficienza al 2030 è arrivata dal Consiglio UE.

L’approvazione del Consiglio costituisce l’ultima tappa del lungo iter legislativo per l’adozione delle nuove direttive sulle rinnovabili, sull’efficienza energetica e del nuovo regolamento sulla governance dell’energia, presentati dalla Commissione UE nell’ambito del Pacchetto energia pulita nel 2016.

Il 21 dicembre 2018 sono state pubblicate le direttive che ridefiniscono il quadro normativo su rinnovabili ed efficienza energetica, stabilendo nuovi obiettivi al 2030.

Per quanto riguarda le energie rinnovabili l’obiettivo della Direttiva 2018/2001/Ue, che abroga la direttiva 2009/28/CE, è quello di accelerare la transizione dalle fossili alle rinnovabili. A tale scopo la direttiva ha previsto un obiettivo vincolante del 32% per le fonti rinnovabili al 2030.

Un obiettivo passibile di revisione al rialzo entro il 2023. Le nuove disposizioni devono essere recepite dagli Stati membri entro il 30 giugno 2021.

Il COP 24 di Katowice

A Katowice in Polonia si è tenuta la COP 24, la Conferenza Onu sul clima: i quasi 200 Paesi che avevano firmato l’accordo di Parigi nel 2015 hanno raggiunto un faticoso patto su come mettere in pratica quanto stabilito in Francia.

Un accordo raggiunto a fatica, con diversi momenti di stallo. Alla fine dei negoziati, si è anche concordato sul fatto che il 2020 sarà l’anno in cui i Paesi presenteranno piani climatici più rigidi.

A Katowice è stato firmato un Rulebook, ovvero il regolamento che rende operativo l’accordo di Parigi che indicava l’obiettivo di contenere, entro fine secolo, l’aumento medio della temperatura globale nei 2 gradi, meglio 1,5, rispetto ai livelli preindustriali, e mette tutti i paesi in condizioni di parità nel rendere conto sull’azione in campo per contenere il global warming.

Il Regolamento sulla governance dell’Unione dell’energia

Le fonti rinnovabili hanno pertanto assunto un ruolo fondamentale all’interno del regolamento sulla governance dell’Unione dell’energia approvato nel 2018 in ciascuno degli ambiti/dimensioni individuati all’interno di esso, attraverso i quali dovranno essere espressi i percorsi per raggiungere i target comunitari al 2030 in materia di energia e clima.

Il regolamento prevede l’istituzione di un meccanismo di governance per l’attuazione delle strategie e delle misure per conseguire gli obiettivi dell’Unione dell’energia e per la corretta elaborazione e comunicazione dei piani nazionali corrispondenti. Tali piani conterranno pertanto le indicazioni di dettaglio per il raggiungimento dei target comunitari.

La recente revisione ed il correlato raggiungimento dei target sfidanti sulle fonti rinnovabili previsti dall’UE al 2030, impongono una strategia pragmatica improntata alla chiarezza, trasparenza e semplicità e tale strategia diventa elemento fondamentale per la costruzione dei futuri piani decennali.

Il Regolamento del parlamento UE ha individuato cinque ambiti/dimensioni, quali in particolare:

• Sicurezza energetica;
• Decarbonizzazione;
• Efficienza energetica;
• Mercato dell’energia;
• Ricerca/innovazione e competitività.

Il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima.

Il Governo Italiano nella propria proposta del Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC), presentata all’UE a fine dicembre 2018, i cui contenuti sono in linea e in continuità con la Strategia Energetica Nazionale di fine 2017 (SEN 2017), ha individuato per ciascuna delle sopracitate dimensioni le relative politiche di intervento e correlate misure, da porre in essere, riconoscendo il ruolo cardine e fondamentale delle Fonti energetiche Rinnovabili (FER), ed in particolare dell’eolico, quale fonte in grado di sostenere in maniera efficiente, sostenibile e trasversale ciascuna delle singole dimensioni individuate dall’Unione Europea.

Il PNIEC ha individuato chiaramente le priorità di azione che pongono al primo posto lo sviluppo delle Fonti Rinnovabili, riconoscendo il valore che queste fonti hanno per il sistema produttivo italiano, sempre più fondato sui principi della sostenibilità sociale, ambientale ed economica.

Il PNIEC indica una copertura del 30% dei consumi energetici lordi del paese al 2030, valore che si declina in una percentuale di copertura delle fonti rinnovabili elettriche del 55,4% sui consumi finali lordi di energia elettrica.

Il PNIEC, per il settore eolico, che già oggi costituisce una risorsa energetica insostituibile con una potenza installata di quasi 10 GW ed una produzione di energia elettrica rinnovabile di 18,3 TWh, a cui corrispondono emissioni evitate di CO2 pari a più di 10 milioni di tonnellate, un risparmio di petrolio che supera i 20 milioni di barili e un bacino occupazionale, tra occupati diretti ed indiretti, di oltre 16.000 unità, individua e traccia una importante traiettoria di crescita per il settore al 2030 tale da più che raddoppiare le quantità sopra descritte, raggiungendo una potenza installata pari a 18,4 GW con una produzione pari a 40,1 TWh, emissioni evitate di CO2 di oltre 27 milioni di tonnellate, barili di petrolio risparmiati pari a 50 milioni e prospettive occupazionali fino a 67.000 unità distribuite sul territorio e localizzate principalmente in aree depresse sotto questo aspetto.

Il nuovo DM FER

In ambito nazionale si rimane nel frattempo in attesa dell’emanazione del nuovo DM FER, quale nuova disciplina per la promozione delle FER ed in particolare della fonte eolica, volta a colmare un vuoto normativo di oltre un anno e mezzo dalla pubblicazione dell’ultimo decreto in materia (DM 23 giugno 2016).

Lo schema del nuovo DM FER sembrerebbe rispondere, nelle sue linee generali, alle esigenze complessive di sostegno alla produzione di energia elettrica dagli impianti a fonte rinnovabile, seppur limitando il suo orizzonte temporale al 2021 e pone le basi per il raggiungimento degli obiettivi previsti dal PNIEC al 2030.

Lo Schema proposto costituisce inoltre un passaggio verso la completa armonizzazione della normativa nazionale con gli indirizzi Europei, con particolare riferimento alle Linee Guida 2014-2020 sugli aiuti di Stato, prevedendo la partecipazione a procedure competitive per tutti gli impianti (anche con potenza inferiore a 1 MW) appartenenti anche a tecnologie differenti, in virtù, tuttavia, di presunte strutture di costo simili.

Lo Schema proposto dal nuovo DM FER definisce, altresì, scadenze temporali ben precise per lo svolgimento delle procedure competitive che consentiranno agli operatori di pianificare correttamente i propri investimenti, anche se con un orizzonte temporale limitato al 2021, e nel contempo consente anche di porre le basi per costruire appropriati modelli di “green PPA” attraverso la costituzione di una apposita piattaforma negoziale.

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