Coltivazione biologica del Cumino
Il cumino romano (cuminum cyminum) è una pianta aromatica dal sapore gradevole facile da coltivare in vaso, nelle aiuole del giardino e nell’orto dove è utile per le consociazioni e per ammorbidire il terreno.
Il cumino romano, nome scientifico Cuminum cyminum, è una pianta erbacea annuale o biennale della famiglia delle Apiaceae (Ombrellifere), originario dell’Asia centrale e dell’Europa.
In Italia è diffuso allo stato spontaneo soprattutto nelle regioni settentrionali e centrali fino ai 2000 metri di altezza.La pianta di Cumino è provvista di una robusta radice fittonante-fascicolata di colore biancastro. La parte aerea è formata da fusti sottili, eretti e verdastri alti mediamente 40 centimetri, ramificati già dalla base. Le foglie, disposte in modo alterno lungo gli steli, sono pennatosette, oblunghe e suddivise in lacinie sottili, come nella Nigella sativa o nel finocchio. I fiori del cumino, sono riuniti in infiorescenze ad ombrella portate sulle estremità apicali dei rametti come quelle del sambuco, del finocchietto selvatico o altre specie di piante della stessa famiglia. I fiori sono piccoli e di colore che va dal bianco al rosa pallido. Dopo la fioritura, da ogni singolo fiore che forma l’infiorescenza si origina un frutto.
Il frutto è una capsula allungata con superficie pelosa contenente un unico seme oblungo di colore marrone scuro con nervature grigiastre ed è simile a quello del finocchio o a quello dell’anice verde.I semi del cumino sono simili a quelli del finocchio e dell’anice verde, ma sono più piccoli e di colore scuro. Il sapore dei semi del cumino anche se leggermente piccante è gradevole al palato a differenza dei semi del carvi che hanno un aroma più pungente. I semi hanno una buona germinabilità e sono fonte di cibo per molti uccelli.
Fioritura del cumino: questa pianta aromatica fiorisce in tarda primavera.
Coltivazione del Cumino
- Esposizione: il cumino è una piccola pianta erbacea che ama l’esposizione in pieno sole. infatti per produrre fiori in abbondanza e quindi una buona quantità di semi richiede temperature stabili di circa 30°C e pertanto va coltivato preferibilmente nelle aree dove il caldo estivo persiste per almeno 4 mesi. E’anche resistente anche all’inverno non troppo nevoso.
- Terreno: per quanto riguarda il terreno, il cumino non particolari preferenze in quanto cresce anche in quelli sabbiosi e sciolti. Per una buona produzione dei semi, si consiglia di coltivarlo in un substrato di medio impasto ben drenato, composto da qualunque tipo di terriccio misto a una buona dose di sabbia e con valori di pH neutro o leggermente basico.
- Annaffiature: le annaffiature dovranno essere regolari ma non abbondanti per tutto il periodo di crescita delle piante poi, via via, vanno diradate ed effettuate solo se l’estate è molto siccitosa o eccessivamente calda. Per evitare di sottoporre le radici ad inutili e dannosi stress termici, le irrigazioni vanno fatte la mattina presto o la sera tardi utilizzando acqua a temperatura ambiente facendo attenzione a non bagnare le foglie.
- Concimazione: la concimazione va fatta prima della semina del cumino arricchendo il terreno con del letame ben maturo, compost o del terriccio organico.
Moltiplicazione del Cumino
La pianta aromatica del cumino si riproduce per seme.
Semina del cumino
La semina del cumino si effettua in primavera negli appezzamenti di terreno dove precedentemente sono state coltivate le leguminose (Fabacee ) che nell’anno successivo, a loro volta, ne trarranno un enorme vantaggio. Il cumino infatti fruttificando arricchisce il terreno dei nutrienti indispensabili per la coltura dei cereali o delle graminacee in genere. La semina può essere fatta in semenzaio protetto nelle regioni settentrionali e direttamente in pieno campo in quelle caratterizzate da primavere miti.
I semi, data la loro durezza, vanno ammorbiditi in acqua tiepida almeno per un giorno, avvolti in un panno per evitare che vengano a galla. L’acqua va ricambiata per mantenerla calda tutto il tempo. L’ammollo riduce di circa 5 giorni la germinazione. I semi, 2 o 3 per buca, si interrano ad una profondità di circa 5 cm, a distanza di 30 cm sulle file e 50 cm tra le file e 50 tra le file. Dopo aver compattato il terreno sui semi si procede con l’irrigazione evitando di portare alla luce i semi. Il terriccio va mantenuto sempre umido fino alla comparsa dei teneri germogli che generalmente fanno capolino dopo 20-25 giorni dalla semina. Si procede poi con il diradamento eliminando le piantine più fragili e trapiantando quelle più sane e rigogliose.
Impianto o messa a dimora
La messa a dimora delle piantine di Cumino acquistate presso i vivai vanno messe a dimora sempre quando il periodo delle gelate notturne è del tutto scongiurato.
Parassiti e malattie del Cumino
E’ una pianta molto rustica e raramente viene attaccata dai comuni parassiti animali come afidi e cocciniglia. Le foglie tenere invece sono appetite dalle lumache. Tra le varie malattie fungine è suscettibile alla Muffa bianca, al mal bianco o oidio, al Pythium, un fungo che provoca il marciume delle radici e danni al fogliame se il terreno non è ben drenato.
Cure e trattamenti
Il cumino per svilupparsi al meglio richiede frequenti sarchiature utili per liberarlo dalle erbe infestanti e per assicuragli un terreno sciolto e ben arieggiato. Se si ha intenzione di continuare la semina del cumino per più anni è opportuno recidere le piante prima della perdita del seme.
Raccolta del cumino
La raccolta dei semi si effettua quando le ombrelle assumono un colore giallo carico delle ombrelle. Utilizzando delle forbici ben affilate si recidono gli steli con le infiorescenze, si raggruppano in mazzi, si legano e poi si fanno essiccare all’aria in un posto asciutto e ben ventilato come si fa per l’origano o altre piante aromatiche.
Conservazione dei semi del Cumino
Quando le ombrelle del cumino saranno ben secche si strofinano energicamente fra le dita per raccogliere i semi. I semi una volta ripuliti dalle impurità, si mettono in barattoli di vetro o in sacchetti di carta per alimenti e si conservano in un luogo buio e asciutto fino al momento del consumo o per utilizzarli anche per la semina nella primavera successiva.
Usi del cumino
In cucina, i semi o la polvere del cumino vengono utilizzati come spezia per insaporire pane, focacce rustiche, primi piatti, carni e anche per la realizzazione di un gustoso liquore digestivo. Nelle cucine esotiche il cumino viene utilizzato in vari modi e anche nel curry. Le foglie tenere e sane vengono utilizzate fresche nelle insalate miste. Le radici possono essere consumate nei minestroni di verdure o come le carote bollite.
Calorie del cumino
100 grammi di cumino apportano 375 Calorie.
Proprietà medicinali del cumino
Questa spezia molto antica è nota per le sue proprietà digestive, espettoranti, antispasmodiche, lenitive e antisettiche. Il consumo dei semi che sono anche una buona fonte di ferro, è consigliato alle donne nel periodo mestruale, in gravidanza, durante l’allattamento, ai bambini e agli adolescenti, a chi soffre di asma e artrite e a tutti per potenziare le difese immunitarie e contrastare i radicali liberi. Inoltre una delle proprietà del cumino da non sottovalutare e quella dimagrante: pare che il consumo giornaliero di circa 3 grammi di semi aiuta l’organismo a bruciare più rapidamente il grasso sottocutaneo in particolare quello localizzato nell’addome. Il nostro organismo, che brucerà le calorie necessarie attingendo dal grasso.
Aglio orsino, Allium ursinum L.
Coltivazione BIO
Salvia
Coltivazione BIO
Crescione
Coltivazione BIO
Per la coltivazione del Crescione (Nasturtium officinale R. Br., 1812), detta anche Pepe d’acqua, bisogna sapere che è una pianta acquatica, originaria dell’Europa e dell’Asia e n in Italia si un po’ ovunque sulle sponde di fossi e ruscelli al livello del mare fino ai 1.500 metri.