La scultura del Quattrocento in ITALIA – DONATELLO

Architettura del Quattrocento – Donatello di Nicolò di Betto Bardi, detto Donatello

Donatello nasce a Firenze nel 1386; lavora nella bottega di Ghiberti e si reca a Roma insieme a Brunelleschi per studiare le opere dell’arte classica; è attivo soprattutto a Firenze, dove muore nel 1466. Iniziatore e maggiore rappresentante della scultura Rinascimentale del Quattrocento, Donatello vive con estrema libertà il rapporto dialettico fra le visioni ideali del linguaggio classico e la realtà del suo tempo, operando una impareggiabile sintesi fra le tendenze culturali ed estetiche dell’epoca. Nella produzione artistica il gusto dell’antico si fonde con l’impostazione naturalistica e con le teorie della prospettiva e delle proporzioni, come testimoniano le sue opere:

SAN GIORGIO

Il San Giorgio di Donatello rappresenta il patrono degli spadai e dei corazzai. La corporazione lo commissionò per essere esposto sulle pareti esterne dell’Oratorio di Orsanmichele a Firenze.
DonatelloSan Giorgio, 1415-1417 circa, marmo, h 209 cm. Firenze, Museo Nazionale del Bargello

Statua realizzata per Orsanmichele nel 1416-20, simbolo della visione eroica dell’uomo rinascimentale. La classica compostezza, l’equilibrio delle forme e la perfezione plastica, riflettono lo studio compiuto da Donatello sulle statue antiche. Donatello concepì la scultura per una visione dal basso e frontale. In tal modo è lo scudo ad essere valorizzato come un basamento sul quale svetta il busto del Santo. Infatti dal punto di vista del passante, le gambe aperte a compasso della statua  e lo scudo creano un ampio triangolo con il vertice verso l’alto. Si viene così a creare una spinta che rende ancora più monumentale il personaggio. Il bassorilievo marmoreo di San Giorgio che uccide il drago, posto alla base della statua, presenta il caratteristico bassorilievo schiacciato o stiacciato del Donatello: bassorilievo, dal rilievo poco pronunciato, dalla visione prospettica definita dal disegno lineare e dall’uso di piani sapientemente inclinati verso il fondo.

Statue dei profeti Geremia e Abacuc

Realizzate per il campanile del Duomo di Firenze (1423-36, Museo dell’Opera). La caratterizzazione somatica ed espressiva dei volti ne fa delle vere e proprie rappresentazioni del reale.

Profeta Geremia

ALTARE DEL SANTO A PADOVA

Insieme scultoreo in bronzo costituito da sette statue e quattro rilievi di straordianria portata e complessità: la statua della Vergine che presenta il Bambino, nell’atto di alzarsi dal trono, è una raffigurazione iconograficamente originale e senza precedenti.

L’espressione enigmatica, severa e la visione perfettamente frontale rendono questa immagine ieratica e un po’ inquietante. Sul trono le due sfingi sui bracciolo alludono alla Vergine come “Sedes Sapientiae” e rivelano l’ampia cultura visiva di Donatello.

Sulla corona e sul petto si vedono alcuni cherubini.
Il modellato dell statua è curatissimo nei dettagli. Le superfici sono tormentate dalle fitte pieghe della veste che seguono direzioni diverse, ora sinuose, ora ondeggianti, ora raggiate: gli effetti di luce sono molto variati e la massa del corpo risulta come svuotata di peso.

Profeta Abacuc

Palazzo Farnese a Caprarola (VT)

Il Palazzo Farnese di Caprarola è una delle opere tardo rinascimentali più importanti d’Europa, con foto, mappe ed informazioni utili. Il primo progetto per la costruzione del Palazzo Farnese, voluto dal card. Alessandro Farnese il vecchio, fu affidato ad uno dei più importanti architetti dell’epoca, Antonio da Sangallo il giovane coadiuvato da Baldassarre Peruzzi.

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Polittico della Misericordia di Piero della Francesca

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Villa “La Montesca” Città di Castello (PG)

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