Strategia dell’UE sulla biodiversità 2030

“Il risanamento della natura è fondamentale per il nostro benessere fisico e mentale e può contribuire a combattere i cambiamenti climatici e l’insorgere di malattie. Si inserisce al centro della nostra strategia di crescita, il Green Deal europeo, e fa parte di un modello di ripresa europea che restituisce al pianeta più di quanto prende.”

Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea

La strategia per la biodiversità aiuterà l’Europa a seguire la strada verso il risanamento ambientale entro il 2030

È giunto il momento di riconciliarsi con la natura. I cambiamenti climatici, la perdita di biodiversità e la diffusione di pandemie devastanti non lasciano altra scelta.

Perché abbiamo bisogno di proteggere la biodiversità?

La biodiversità è essenziale per la vita. La natura ci garantisce cibo, salute e medicinali, materie prime, attività per il tempo libero e benessere. Un ecosistema sano filtra l’aria e l’acqua, contribuisce all’equilibrio climatico, trasforma i rifiuti in nuove risorse, impollina e fertilizza le colture, solo per citare alcuni esempi.  Inoltre, la natura fornisce alle imprese: la metà del prodotto interno lordo (PIL) mondiale, 40 000 miliardi di euro, dipende dalla natura. 
Per colpa delle attività umane non sostenibili stiamo perdendo natura come mai prima. La fauna selvatica del pianeta si è ridotta del 60% negli ultimi 40 anni1 milione di specie rischiano l’estinzione.
La perdita di biodiversità e la crisi climatica sono interdipendenti. Se una si aggrava, anche l’altra segue la stessa tendenza.Per raggiungere i livelli di mitigazione necessari entro il 2030 è essenziale ripristinare le foreste, i suoli e le zone umide e creare spazi verdi nelle città.

Elementi chiave della strategia sulla biodiversità

Creare zone protette per almeno:

Con obiettivi giuridicamente vincolanti di ripristino della natura nel 2021 che prevedono una protezione più rigorosa delle foreste dell’UE.

  il 30% della superficie terrestre in Europa
il 30% dei mari in Europa
Ripristinare gli ecosistemi terrestri e marini degradati in tutta Europa:
  • aumentando l’agricoltura biologica e gli elementi caratteristici di un’elevata biodiversità sui terreni agricoli
  • arrestando e invertendo il declino
  • ripristinando almeno 25 000 km di fiumi a scorrimento libero nell’UE
  • riducendo l’uso e la nocività dei pesticidi del 50% entro il 2030
  • piantando 3 miliardi di alberi entro il 2030

Sbloccare 20 miliardi di euro all’anno per la biodiversità provenienti da varie fonti, tra cui fondi dell’UE e finanziamenti nazionali e privati. Le dimensioni del capitale naturale e della biodiversità saranno integrate nelle pratiche commerciali

Fare dell’UE un leader mondiale nell’impegno ad affrontare la crisi mondiale della biodiversità. La Commissione mobiliterà tutti gli strumenti di azione esterna e i partenariati internazionali per un ambizioso nuovo quadro globale delle Nazioni Unite in materia di biodiversità in occasione della conferenza delle parti della convenzione sulla diversità biologica prevista nel 2021.

La giustificazione economica della biodiversità

Più della metà del PIL mondiale – circa 40 000 miliardi di euro – dipende dalla natura.

Il risanamento della natura costituirà un elemento centrale del piano di ripresa dell’UE dalla pandemia di coronavirus e offrirà immediate opportunità commerciali e di investimento per ripristinare l’economia dell’UE.

3 settori economici chiave:

  • edilizia 
  • agricoltura
  • alimenti e bevande

Questi settori, tutti fortemente dipendenti dalla natura, generano oltre 7 000 miliardi di euro

I vantaggi della conservazione della biodiversità per l’economia includono:

  • un aumento degli utili annuali per l’industria dei prodotti ittici di oltre 49 miliardi di euro grazie alla conservazione degli stock marini
  • un risparmio di circa 50 miliardi di euro all’anno per il settore assicurativo, grazie alla riduzione dei danni provocati dalle alluvioni proteggendo le zone umide costiere
  • mantenimento del valore di sei settori che si fondano sulla natura per oltre il 50% del loro valore: sostanze chimiche e materiali; aviazione, viaggi e turismo; settore immobiliare; industria estrattiva e metalli; catena di approvvigionamento e trasporti; commercio al dettaglio, beni di consumo e stile di vita
  • tra 200 e 300 miliardi di euro all’anno, per la rete Natura 2000 di protezione della natura

I costi economici e sociali di un mancato intervento includono:

  • la perdita di biodiversità e il collasso degli ecosistemi sono due delle minacce più gravi che l’umanità dovrà fronteggiare nel prossimo decennio
  • coesione economica e sociale Si calcola che il mondo abbia già perso tra 3 500 e 18 500 miliardi di euro all’anno in servizi ecosistemici tra il 1997 e il 2011 e tra 5 500 e 10 500 miliardi di euro all’anno a causa del degrado del suolo. la biodiversità è alla base della sicurezza alimentare mondiale e dell’UE. la perdita di biodiversità mette a rischio i nostri sistemi alimentari per la nutrizione
  • riduzione delle rese agricole e delle catture di pesci, maggiori perdite economiche dovute alle inondazioni e ad altre catastrofi e perdita di potenziali nuove fonti di farmaci.
  • oltre il 75% delle colture alimentari a livello mondiale dipende dall’impollinazione animale
  • in media, si prevede che il rendimento medio del riso, del granturco e del frumento su scala mondiale diminuisca tra il 3% e il 10% per ogni grado di incremento della temperatura oltre i livelli storici.

Creazione di posti di lavoro

Il ripristino della natura crea posti di lavoro locali diretti e indiretti, che ridanno vita alle comunità locali.
È stato calcolato che la rete Natura 2000 sostiene 104 000 posti di lavoro diretti in attività di gestione e conservazione delle zone protette e altri 70 000 posti di lavoro indiretti, a fronte di un investimento annuo di 6 miliardi di euro per la gestione e il ripristino della rete. In futuro si prevede che le esigenze legate alla biodiversità potrebbero generare fino a 500 000 posti di lavoro.
Per quanto riguarda l’agricoltura, 1,3 milioni di posti di lavoro sui 9,6 milioni esistenti nel settore agricolo nell’UE sono legati, direttamente o indirettamente, a Natura 2000. Il settore turistico dà lavoro a 12 milioni di persone in Europa. 3,1 milioni di questi posti di lavoro sono connessi a zone protette come quelle di Natura 2000. 
Del 25% del bilancio dell’UE destinato all’azione per il clima, una parte significativa sarà investita nella biodiversità e nelle soluzioni basate sulla natura. 

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